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Fiabe
Le 2178 poesie pubblicate sull'argomento 'Fiabe' Fiabe in poesia |
Nulla sapeva la bella
della puntura acuta
che al varco l'aspettava
predetta dalla strega.
Allegra la fanciulla
di
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| Un giorno
una goccia di pioggia
incontrò
una lacrima...
E nella quiete
di una notte stellata
musicata dal canto
dei grilli
la tristezza si
unì alla natura
mentre uno spicchio
di luna
disegnava un sorriso
nel cielo
chiarore
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| Quando la Sera a rivestire il Cielo
distese immensa la sua nera coltre
restando nuda priva di quel velo
con le sembianze della fredda Morte
vedendo la sua immagine riflessa
dentro lo specchio bianco della Luna
s'illuse di brillar più delle
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Ozan |
11/11/2009 23:50 | 1610 |
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| Vivo un giorno solo
il tempo di un battito
e poi muoio
il venticello non mi chiede mai
quanto lunga sarà
la mia
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Impresso sul mio viso
il solco di una lacrima,
tagliente è il suo percorso
l'intento ancor di più,
quello di sfociare
al centro del mio cuor.
A valle gli angioletti
custodi e un po pompieri
bagnati dal dolor
innalzano una diga
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| lesta acciuffo
grani di freddo cielo
cadere sulla mano
gocce di ghiaccio molle
neve che scioglie
freddo nel corpo
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Sulla dolente scogliera
d'una landa giapponese
una tempesta sì altera
repente si fè palese.
Un dolce fior di ciliegio,
funestato dal rio vento,
cadde sul terreno regio
d'un regno pien di spavento;
e trascinato dal
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| "C'è da potare
degli alberi e le siepi
l'eccedenza",
ordina madama con fermezza
al dipendente
e lui
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| E perché no
per una notte diventare una strega
(non è che mi ci voglia poi molto)
Il naso è a patata
non è che sia adunco,
Lo sguardo arrabbiato
bèh quello ce l'ho,
Le labbra son belle
anche se sembro una di
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V'era un tempo nel portentoso Catai
un giovine e sapiente imperatore
che per levare dal suo popolo i lai
repente si fece riformatore.
Era ei incurante de'ministri infami
e de'baldanzosi e rei cavalieri
che, sìccome terrificanti
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Magico incanto.
di isole amene.
Sogni d'infante,
di luoghi sperduti.
Ipnotico canto
di ammalianti sirene.
Alligatore gigante,
fiere e pennuti.
Polvere di stelle
su ali dorate.
Pindariche acrobazie
di ninfe e di fate.
Risate a fior di
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I ricci di Cuasso al Monte
giù nella valle rotolano
dal sole mattutino spinti
agli aculei la ragazza si attacca
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| Resta impettito
a ornarsi di quella macchia rossa
qual medaglia sua al valore,
forse pel freddo
che tra i primi sta a
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| Un giovine sovrano così avido,
che un tempo diè offesa ai Divi marini,
un'Ondina uccidendo impavido
per porre mano ai ricchi ori divini,
quel meriggio sulle sponde del Reno
camminava sperando altre ricchezze,
quando dall'acque fredde
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| Un piccolo granellino,
scuro
vagava inutile
nella sala buia.
Polvere vana
solo rimugina
cerchi voluttuosi.
Nel
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Entra pure tu bambina dalle bionde lunghe trecce
che mi sei apparsa avanti, improvvisamente dolce
tu mi guardi con quegli occhi che da la mi van cercando
sono qui volendo amici che con me voglian giocare
con le bambole e i sorrisi che la luna ci sa
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V'era tempo addietro un cigno dolente
che vivea sull'acque d'un picciol lago.
Il suo ciglio stava sempre gemente
e perduto nel profondo del vago.
Sognava la compagnia e il dolce Amore;
e tanto voleva e bramava amare
che trascorrea le solitarie
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E' di ghiaccio quest'aria
di pietre corte e uomini rimasti:
braccia muoiono nelle braccia,
gli occhi sono pieni di
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Un asino e un leone accantonarono classe sociale
per percorrere impervia discesa senza farsi male,
con patto di ferro
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Piange Demetra,
dal cielo
lacrime cadono
e s'uniscono,
al suo lancinante dolore.
Proserpina la figlia,
assapora il
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| lei ambiva vette lontane
dove tramonta il sole
tra perle di rugiada volte a oriente
tra fiumi di cascate
sempre
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| Anco tu, Atalanta cacciatrice
tratta in inganno
da vanità che serpeggia in donne
perdetti l'onore in corsa,
ché il tuo contendente
d'Ippomene il nome
in terra gettò d'oro tre pomi
O figlia di Scheneo
ch'amor fuggisti per
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| e mentre il sole colorava di rosa il crepuscolo
e la spuma le lambiva i piedi
sentiva dentro il cuore
l'artiglio del
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| Ti metterò,
anche se non lo sai,
nel libro dei miei sogni.
Lo sfoglierò,
nel freddo delle notti,
e Tu sole
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Bellissima perla,
dono di Liriòpe
sei tu, o Narciso.
Amor suscitasti
nel cuore di fanciulle
perse
nella tua tenera bellezza;
ma tu,
per ingrata superbia
perché rifiutasti
l'amore di tutte loro?
Anche Eco
con cuore
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| Nel lontano regno
oltre le foreste
cresceva un bambino
il bambino amava la pioggia
ma era povero,
non teneva con se
nemmeno un ombrello
le stagioni delle piogge
durante tanti soli
e tante lune,
il bambino cresceva
senza mai un
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| il piccolo rospo,
non faceva male a nessuno
quattro monelli,
per ingannare il tempo
ci hanno giocato
e ridotto in fin di vita
felici ed ignoranti
hanno lasciato il rospo
in mezzo al selciato
aspettando l'arrivo del carro
macabro tristissimo
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| Il palazzo del barone avea un gatto maggiordomo
elegante e manieroso nell'altero portamento
ora accadde un brutto giorno
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| C'era tanta gente
che attendeva,
da giorni,
non si parlava
d'altro
il Buon Dio
avrebbe distribuito
l'Amore
vi era un'immensa nuvola
soffice come un batuffolo,
colma di tanti lettini
dove ognuno
si sarebbe sdraiato
i cancelli del
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Adorabile gatto vedesti volare
una farfalla tra la musica
Con fusa l'avvicinasti
Le ali si posarono
sul tuo cuore freddo
riscaldandolo per un poco
Dimenticarono la natura
i tuoi artigli ritratti
il piacere liquido dell'abbandono
nella
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2178 poesie pubblicate sull'argomento Fiabe.
In questa pagina dal n° 1681 al n° 1710.
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