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Fiabe
Le 2178 poesie pubblicate sull'argomento 'Fiabe' Fiabe in poesia |
| Meygatta un’ardita moschettiere
amava andar di notte a far l’alfiere
e proteggeva donne e damigelle
a costo di pagar cara la pelle.
Blugatta con la vita dedicata
a difendere il cuore dell’entrata
con quelle sette essenze del comando
felice e
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| Acciaio temperato
in questa roccia vergine divina
un anno condannato
a fare da guardiano alla regina
con spada scudo e frecce
combatto contro un mago col coraggio
rubato a un vecchio saggio
deciso a conquistare il drappo ambito
contro il malvagio
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| Era un nano cavaliere
non più alto di una sedia
molto forte e coraggioso
con cavallo e con corona
e regnava alla carlona.
Per cavallo aveva un cane
un simpatico bassotto
che chiamava Lancillotto
e col quale senza tema
ti affrontava ogni
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| Di onore e di coraggio tu sarai
il mito della Tavola Rotonda
che ingiusto fato adesso della vita
in tempo breve ti darà vittoria.
E sarà tua ed anche mia più ancora,
nuovo il banchetto e nuovo il nostro amore.
Sarai tu Artù ed io la tua Ginevra
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- Incandescente è il ferro che batto
ne farò spada che m’assomiglia
un autoritratto, una meraviglia...
un dono ai posteri venturi
quando tutto di me diverrà mito -
Nel vento che s’alzerà un domani
su sguardi fieri e cuori puri,
di un infuocato
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Magico intreccio di fate e di arcani,
soavi donzelle e gran cortigiani,
astute le trame sempre più losche,
ma è un cavaliere a sbaragliare le tresche.
Nobili i sproni in quel cuor da leone,
giustizia e pace senza servi o padrone
e se qualcuno lo
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Vivì |
19/05/2018 08:01| 1350| |
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| Principe e cavaliere
della chitarra armato
più baro che mossiere
vi narro il suo passato.
Venduto giù al mercato
a un prode bandolero
giocondamente amato
conquista il mondo intero.
Seguace di re Artù e del destino
si arma con gli amici e
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| Donna e guerriera
la principessa scalza
lottava per la gloria
e il suo casato
era di ferro e d’oro
senza orpelli
capace e forte
come ai tempi belli
lottava per la vita
e per la sorte
con tutta la possanza
del suo io
e combatteva il male
e
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| Sono il principe Gufo della Necchia
che lotta per la vita e non invecchia
trasformato così da maga Titta
che più che donna sembra una marmitta.
Ero sì bello che le principesse
volevano da me smanie e promesse
mentre lottavo prode cavaliere
contro
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| Giorno da portare a sera
ennesima estate.
Massa che si dispiega
le nubi incombono
a scavalco della montagna
per conquistar questo avanzo di cielo.
V’è una sola cicala
a cadenzar col suo canto
questo plumbeo incedere.
Tutte a lavorar le
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C’era ‘na vòrta, tanto tempo fa,
ne la càrda pianura africana,
parecchie specie che in tranquillità
campaveno a la grande
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Al buio col lucchetto,
non riesco a realizzarmi,
m’han chiuso nel cassetto,
non posso allontanarmi.
M’annoio mentre aspetto,
non vengono a cercarmi,
son qui solo soletto,
comincio a preoccuparmi.
E’ un po’ che lo sospetto,
però potrei
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Tremola la fiammella
nella lanterna ad olio
I muri di una vecchia cucina
emanano odore stantio
e il camino porta ancora tracce
di legna arsa secoli fa.
Scricchiolano le assi
di una scala di legno
sotto i passi leggeri di bimbi curiosi.
Si
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Per qualcuno è solo un ladro,
un furfante d’altri tempi...
niente soldi, nessun quadro,
ruba cuori e sentimenti.
A chi è ricco ed ha già tutto
prende gioia e felicità,
per donarle, soprattutto,
a chi è senza e non le ha.
Molta gente cambia
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| Non si era mai visto
un tira e molla così,
fatti in là che arrivo io
non mi muovo, resto qui!
Il paese sta aspettando
un governo urgentemente,
ma nessuno muove un dito
non si decide un bel niente!
Bramosia del potere
questo solo è quanto
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| Lo specchio riflette,
domande si pone,
osserva magliette,
piastrelle e persone.
«Cos’han da guardare?!»
talvolta si chiede
e inizia a pensare
a quel che lui vede.
Si ferma parecchio,
non fateci caso,
se avete un orecchio
al posto del naso...
è
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| Cos’altro hai da scrivere,
che non sia già stato scritto,
dalla penna di un poeta
che passò per questa vita?
Cos’altro da descrivere,
di nuovo e mai descritto,
del cielo, del pianeta,
di una storia mai sentita?
Non sono io a decidere,
è il mio
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| Ci son pesci strani,
che nuotan nel mare...
nemmeno i gabbiani
li voglion mangiare.
C’è il pesce bottiglia,
di forma allungata,
che quando sbadiglia
esce acqua gasata...
Il pesce sacchetto,
che in mare galleggia,
il pesce vasetto
che un po’ lo
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Di un grande amore si raccontò
che a Camelot si consumò:
Rapito fu il cuore di Lancelot
alla corte del valoroso Artù.
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All’asilo ogni bambino
vuol contare a nascondino...
non ci sono soluzioni,
parton le consultazioni.
Vanno lì una alla volta
(la maestra tutti ascolta):
"Se un accordo troverete,
molto presto giocherete."
"Conto io che son più bello!"
"Tocca a me
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Un uomo che viveva
tra futuro e passato,
s’accorse all’improvviso
di quel tempo sprecato...
Con sogni, desideri,
rimorsi troppo spesso,
tra i ieri e i domani
non c’era mai un adesso.
«E’ tempo di cambiare!
Di liberar la mente!
Di essere me
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| Non si sapeva cos’eran le rose
ma si sapeva che andavano spose.
Rosa la madre, Rosa la figlia,
Rosa la nuora della bisnonna,
era Rosa pure quella,
come le altre era buona, era bella.
Tutto il paese e le vicinanze
profumavano delle fragranze
di
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Quel fragile dondolio
di foglia mossa al vento
nasce e muore in un momento
tra il sogno e la magia.
Il crepuscolo inoltra
un magico silenzio al giorno
chiamando a sé la dolce notte
tra licheni e folte frasche.
Ora il signor vento
pulisce,
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Ho sempre invidiato l’accento,
non se la passa mica male...
sta sdraiato su una vocale,
sogna e russa, spesso lo sento.
Ci vorrebbe un colpo di vento...
e io, con quattro capriole,
andrei su, a cambiar parole
e a dormir, almeno un momento.
«Dai,
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Un nido di cigni
tra i rami degli occhi
e le spine delle mani:
lei lo chiamò
con la gola nella voce dei palmi,
lo chiamò con il nome scelto
al battesimo dei mari.
Lei lo cercò,
lei lo urlò, il suo suono
come eco racchiuso
tra il silenzio e i
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| Con due ali perfette
e la punta appuntita,
un aereo di carta
decollò tra le dita.
Salì dritto nel cielo,
ci fu un grande boato,
molta gente si chiese:
"Cosa mai sarà stato?"
Disse un bimbo ridendo:
"Quella specie di tuono?
E’ il mio aereo che è
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| Mai nella mia vita,
mai -vano è negarlo-
mai ho imparato appieno
l’arte del solfeggio.
E tale inammissibile lacuna
mi
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Risvegliò il menestrello di Heorot l’ira di Grendel
condannando gli eroi della corte danese alla pena mortale
La spada del re Hrotgar invano lo sfidò:
il malvagio troll nella caverna si rifugiò.
Spirò tra le braccia della megera genitrice
che
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C’è un capitano chiamato Tristezza
e c’è una nave che non naviga in mare
un equipaggio di giovani ragazze
tutte bionde come valchirie anche tonde.
Tra gli alberi della foresta
tra cieli di pioggia e di neve
persino scoiattoli salgono a
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Strane storie
da raccontare nelle sere d’inverno
lei era la figlia
che le ombre non potevano guarire
Si addormentava da sola
e il buio cullava le parole morte
promesse alla tenebra
da un vento senza memoria
Gelosie malate
cresciute nella
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2178 poesie pubblicate sull'argomento Fiabe.
In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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