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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’083Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Ottobre 2024 |
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Fantasia
Le 9807 poesie pubblicate sull'argomento 'Fantasia' Poesie di fantasia |
s'inclina taglio di luce
giocoliere di sfumate penombre
sagomando esili vertigini
che scivolano lentamente
in quel di
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Come Nebbia.
E brancolai
come se nebbia,
improvvisa,
parata si fosse
innanzi ai miei occhi
Il suo viso
i suoi occhi
il sorriso,
trascendente bellezza,
con tal forza
mi prese
che, vacillando,
compressi l'addome,
tormentato
da
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spargono silenti in rapide d'amor
atomi celesti
vessati dallo scemar diurno
dell'assioma
umano andar
a grappoli
risalgono l'orizzonte
e nell'incalzare solenne
tolgono il respiro.
asma cerebrale
che sibila
i pilastri dell'universo
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Non m'incanta
la tua mazza da quaranta
Sotterfugi
e giochi di prestigio
aumentano il fastidio
accendono il dissidio
Li vedo i tuoi occhi
pur se diluisci
il tuo volto nella nebbia
false le tue parole
che s'incrinano
fragili
e si
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Niente so di chi non so
D'un bel niente parlerò!
In un'isola fatata, non vi è monti, né una strada
C'è una folla immaginaria che vi regna da una vita
Son divisi in tre tribù, sono verdi, rossi e blu
E
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Lei se ne andò col vento
verso lidi improbabili,
i suoi occhi
respirarono un solo istante,
la pioggia non cessò
e oltre il pontile dei sogni
barcamenò.
Un solo sussurro
spazzò via la notte,
un solo oltraggio
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*
febbre forbici fantasmi
miasmi mefitici
taglio netto gabinetto
possibile che tu non abbia
ancora imparato a coniugare
il verbo con il palato
*
ho spalato neve
sino a farmi venire
alle mani le vesciche
a questo giro
ci si piega
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Ritagli d'affanni
nei cieli sereni
Antiche magie
di terreni sentieri
Ritrovo pensieri
d'incanti lontani,
immagini all'ombra
di tronchi castani
Mi sfiori le labbra
nel sonno leggero,
fantasma d'un canto
e d'un vento straniero
Sei ombra
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Magia fantasia
scorazzo monella in valli incantate
di fiori e farfalle trapuntate
Un elfo piccino mi fa l'occhiolino
e
maga maghella a cavallo d'una stella
fa piover su tutti una caramella
Felici
milioni di bimbi rincorron aquiloni
e
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| Sbuffa 'l vento,
così come vola 'l cuore.
La coperta bianca
arricchisce e scalda 'l cielo.
Batuffoli di neve ad occhiello
rivelano la cura
di Colui che crea Natura.
Scorre 'l tempo
in un circolo senza tempo,
che inizia, vive e
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| c'è una laurea
che urla dentro un cassetto,
vuole navigare i fiumi
o coprire il capo
dell'uomo dei
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Inizio così:
un bel dì di giovedì
fuori piove
dentro mi smuove
un sentimento
gioco a palla
col figlio del mio vicino
piccolo passatempo
quotidiano
ripasso il movimento
mentre
il tormento bussa
invano
mi sono
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Vorrei incontrare il mare
ansimante e scuro
sotto l'inverno che morde
ferma sul tappeto mobile
della battigia
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| Bagliore del tramonto
arancio scivola nel blu del lago
mistico abbraccio della sera
confine screziato tra acque e cielo.
Intrecci di mangrovie e bacche rosse
rami s'inchinano a baciare i fiori
sui cuori di foglia corolle rosa
attonito stupore
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| Vola, le ali spiegate, trasportato dal vento,
osserva il mondo scorrere sotto di se.
Tutto appare distante, sale ancora più in alto,
oltre le nuvole, inviolabile vola.
Non sente più le voci, non vede più gli orrori.
libero di
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| Cullato da dolci onde mentali
giace sognando
il poeta
nella notte senza fine:
notte che illude
mentre grida ed è Sibilla la sua voce,
e corre, fugge
e poi... piange e ancora lacrime.
Più forte ulula la sua pena
goccia dopo
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| piace la pasta condita
mi scotto le dita
mi rimprovero
sul mare agitato
sibila il vento
*
rientro dopo cena
ti scopro con un altro
diverso da me da te
dalla saracinesca
che aveva blindato
i nostri sogni
i miei
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Colsi una fragola
per offrirla
alla Fatina del bosco
Si scatenarono
le ire degli Elfi
e s'aprirono
le cateratte del cielo
Non mi raggiunse
la Fatina
non la vidi
La pioggia
le aveva inzuppato
le Ali
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Non dorme il mare
bevendo l'ultimo raggio della luna
che si allontana
sempre
quando l'alba schiara
Nel silenzio s'ode il naufragar
dell'onda sullo scoglio
e l'ultimo istante che ne ferisce il volto
E viaggi consumati in altri
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Veitla |
26/12/2010 05:15 | 1815 |
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dicevi angelo non eri
ma nella testa frullavano
emozioni senza sosta
i tuoi pensieri racchiusi
in uno scrigno di parole
volavano leggeri e a bella posta
li regalavi a piene mani
no, l'angelo dicevi
è un'altra cosa più elevata
ma
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| *
Fontana
non aveva
nemmeno i soldi
per mangiare.
Allora tagliò la tela
per farla a fette
e metterla nel pane.
Diventò ricco
morì obeso.
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Stanotte
milioni
d'anime
alzeranno
gli occhi
al cielo
e l'eterna
promessa
attenderanno...
Riecheggerà
nell'universo
il vagito
di una nuova
stella
speciale
e diversa,
che vive
di maestosa
luce
non riflessa...
e poi un boato
e
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Chissà se mi sai dire, luna mia,
dove volano i sogni inappagati,
in quale mondo se ne sono andati,
accompagnati dalla nostalgia?
Forse hanno fatto un giro per la Via
Lattea lì fra le stelle, e sconsolati,
e pieni di tristezza, sconfortati,
hanno
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Vai!
Senza incertezza
ingenua bambina
cantando
con allegria
l'antica
nuova poesia.
Non aver paura
dichiarala
al cielo
alla luna
alle stelle.
Ritorna radiosa
splendente
con tanto
calore
racconta
l'amore.
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Un bimbo racconta a sua madre
Quel che ricorre nei sogni
un tempio da distruggere
e purificare
una cena per promettere
una rivoluzione epocale
si vede forte
grande come gli avi
quando
sulla montagna parla e scuote
petti orgogliosi e
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il racconto poetico è fregio di pura fantasia
mentre il personaggio è reale, è un conoscente, è vivente tutt'ora
e a me la sua storia piace pensarla così...
Sabato scorso era una bella giornata di neve, faceva
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Sognava il principe la fanciulla
invariabilmente ogni notte
galoppava vestito d'azzurro.
Lo cercava poi a giorno
insistentemente non veniva
forse stanco del cavalcare.
Da ragazza s'era fatta donna
ancora in cuore il giovane
che dolce la
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respirava la notte
dentro il suo fiato
i rumori lontani
solo un bisbiglio
sussurravano piano
le foglie al vento
quasi un ricamo
nel blu più profondo
quella coltre di cielo
dentro un sogno
chiusi gli occhi
e abbracciai l'immenso
il
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I lupi calano a valle
spinti dalla tormenta
cela il cervo le corna
rami di selva fingendole
tremuli belati di pecora
leva l'ovile alla luna
e la civetta grida alla notte.
Dondola la vecchia la culla
quietato il bimbo s'addorme.
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Era vero
non aveva occhi
che per me.
Non poteva mentire
...che assurdità!
Era tenera
dolce ed appassionata
C'era intesa
e forse anche complicità
tra noi
Fu il dubbio
a rompere l'idillio...
No. Fu il Sospetto,
il
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9807 poesie pubblicate sull'argomento Fantasia.
In questa pagina dal n° 5821 al n° 5850.
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