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Famiglia
Le 5626 poesie pubblicate sull'argomento 'Famiglia' Poesie sulla famiglia |
Due visi di vecchi stampati in bianco
e nero su fredda marmorea ceramica son
qui fissati su loculi che tengono da anni
dei nonni di mio padre le consumate ossa
in questo cimitero di campagna dove da qui
poco lontano scorre il Ticino verso il Po
qui
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Malgrado a volte sembri,
che dall’alto ti guardiamo,
Nonna, l’apparenza inganna,
noi dal basso t’ammiriamo.
Il destino è stato infame,
s’una sedia t’ha legata,
divenuta poi il tuo trono,
ove regni da sovrana.
Una vita di preghiere,
per i
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Non profumano le ortensie ma agli occhi
gioia danno con quel loro variare dei colori
rosse rosa con varie sfumature
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Ritorno come sono oggi ad un tempo
antico ad un luogo caro conosciuto
la via Pietro Crespi di Milano al dieci
e rivedo,
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L’alba ti dona la sua luce,
il tuo viso si fa una festa,
la parola, mamma, ti veste.
ti fa bella, ti fa essere l’attesa:
di una gioia, di mille ricordi.
Attorno a te ogni vita si rallegra,
ogni fiore vive l’attimo atteso
e nel tuo nome
il cuore
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Per una mamma è un donarsi unico
ai figli suoi fino alla fine della sua
esistenza un dare senza chiedere
mai nulla: gli sbagli perdonare
e i dolori consolare e il rialzar
dagli inciampi e poi dalle cadute,
figli che crescon e che agli occhi
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Sto pensando a te,
in un giorno di festa
non uno come gli altri,
eppure non so
estrapolare
materializzare
esprimere
il sentimento
quello che ho nel cuore
e
vedo
galleggiare
primeggiàre
esistere
prepotentemente
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Sei in quel tempo tra vita e morte
ultimo viaggio ad incontrar l’eterno.
Rivedo quel tempo ove
ad incontrarci andammo,
un insieme compito,
ove ogni tassello incastonava con l’altro,
ad unione familiare fu il nostro andare.
Giorni in fatal gioie e
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Eppure già c’era il presagio
di un Febbraio smarrito al filo della fronte
nel suono scorporato dall’inizio del cammino:
era l’ora del tempo che sfronda
e dell’ombra tua - che sapevi infinita - a spiare in lontananza.
E noi qui, ora, singhiozzi di
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Lia |
09/02/2023 20:44 | 1002 |
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Sorella
ho sulle labbra tutto il tempo per volerti bene
eppure meno ti parlo e più lo perdo.
Io e te
siamo l’ossimoro di questa esistenza,
siamo due ali di crisalide,
chiuse e tappate,
nate insieme nell’infanzia.
Crescendo ci allontanammo quanto
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Non sono capace
di usare la voce
e resto muta
ogni volta che vorrei dire...
Non sono capace
di usare le braccia
e
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All’imbrunire quando tutto tace
e il lago par addormentarsi
che la brezza più dai monti cade
ecco d’ali un frullar presso la riva
gabbiani cigni piccioni anatre
selvatiche e poi lì presso una bimba
bionda tutto di rosa di color vestita
allegra
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| Quella volta che non vista
ti ho visto piangere, e ho capito
che dietro la corteccia
ruvida, dietro i silenzi
sofferti, era più viva che mai
e per noi si dibatteva
la tua anima.
La vita dentro di te
andava piegando i suoi rami,
ma il tuo
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Una giornata come tante
un sole accecante
veglia su di voi...
passi affrettati
per un pericolo in arrivo
vi hanno messo in agitazione...
e poi il terribile impatto...
una sirena si ode in lontananza...
non c’è tempo da perdere
bisogna fare
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E ora che ti ho tra le braccia
sono lì che ti guardo
e non so cosa dire.
Avevo sempre pensato
a un momento simile
e continuo a guardarti pensando
agli anni che ti aspettano
per crescere.
Ti vorrei vedere
nelle tue scoperte
nelle tue
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A te che mi sei madre
dedico queste parole
per dirti quanto bene ti ho voluto,
a volte abbiamo sofferto
ma l’abbiamo
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Sarà un bambino
a raccogliere
la culla di conchiglia,
tra una stella
e una pietruzza di vetro.
Nelle manine di gioco e fate,
come schizzi di specchi
le parole balugineranno
armoniose e serene.
Sarà un attimo
e nell’aria sospesa
fluttueranno
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Sulla porta di casa,
come un bimbo
sto in attesa del padre mio
che come ogni sera,
tarda ad arrivare...
_tanta è la fatica che deve fare_
così mamma,
ogni volta, mi dice...
_perciò abbi pazienza
ancora un po’
e vedrai che dalla
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Oggi è la festa e il giorno
di San Carlo e il ricordo
corre a te quaranta anni
fermo fisso e sorridente
su quel bancone di macelleria
dopo Milano il ritorno a Motta
il tuo paese quell’orto dove
solitario spenta una sigaretta
cura davi ai tuoi
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Mamma cara
non so perche’
piango questa sera.
Quel velo malinconico
e’ sceso su di me
e dolci lacrime
come rivoli di
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Erano i primi di settembre
la bimba malata stesa nel suo letto
non sapeva di dover morire
alla mamma diceva quando vedrò il sole
lo vedrai domani al suo sorgere
al mattino e la bimba a lei sorrise
e quando poi vi tornerò a scuola
tra poco quando le
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Come lento e con sforzo si muove
chi in risaia impantanato così
io a fatica avanzo tra steli alti
di elianti tuberosi ed erbe selvatiche
infestanti ma poi ecco pure all’ingresso
ostile vi è il cancello che l’abbracciano
rovi spinosi e qual
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Oggi nella ricorrenza di quel triste
giorno quattro settembre del cinquanta
nove quando nel dolore mi lasciasti
volando in cielo cara mia sorella
fisso una delle poche tue fotografie
tu sul balcone di Milano via Padova
novanta terzo piano verso il
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Fisso due visi di vecchi qui fissi
in foto in bianco e nero di fredda
marmorea ceramica su loculi che tengon
dagli anni tanti dei nonni di mio padre
le consumate ossa da qui da questo cimitero
giù poco lontano il Ticino scorre verso
il Po qui mi
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S’erge grido d’afflizione
perpetuo echeggerà
nel limbo d’una stazione
tempo lì mai passerà!
Più o meno uguali
mie figlie - stessa età - ...
riappropriate lor ali
verso l’alba dell’aldilà?
Maledetto social- treno
le hai portate al Creatore
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S’alza dal mare la marina brezza
di volare libero con ritmo veloce
danza in cielo un aquilone e lassù
una macchia di colori, guida lesta
la tua manina il lungo filo tenendo
quell’alato variopinto uccello, gli occhi
lo seguono tu felice e festante
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E sono queste mani a farsi vita
a dare forza e linfa all’esistenza
a porsi con coraggio in faccia ai venti
per contrastare i crudi accadimenti
per essere nel tempo fonte e guida
al canto mai mollato dal destino
capaci di lottare e di affrontare
le
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“Io sono tua sorella, il mio dovere,
essendo la maggiore di sei figli,
è quello d’ospitarti e di educarti,
ma non ascolti
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Da questo giorno da anni riposi dove il sonno
eterno regna poco ho saputo padre mio degli anni
tuoi della fanciullezza e della tarda giovinezza
quel tagliar con i nonni giumchi sulle rive
del Ticino per farne poi da vendere cestini
quel lieto dormir
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| Quando nasci madre
guardi i tratti di un visino
- il suo -
gli occhi che vedranno
mondi a te stranieri
- i suoi -
quando nasci madre
ciò che vedi di fronte ti distende
il più largo sorriso dal profondo,
mai in tutta la vita ripetuto,
e là
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5626 poesie pubblicate sull'argomento Famiglia.
In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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