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Famiglia
Le 5666 poesie pubblicate sull'argomento 'Famiglia' Poesie sulla famiglia |
Chi entra nel giardino
delle persone che dormono
sulla collina, a fianco la pieve
di San Giusto, è rapito dal profumo
dolce e delicato delle peonie.
Una di loro, la più bella,
è cresciuta all’ombra della tua pietra.
Si è affezionata a te,
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Vorrei donarti un pettine
piccolo e leggero
perché tu possa portarlo con te,
sempre
che possa domare i tuoi capelli
dopo una nottata di sonno ristoratore,
perché possa pettinarti alla fine di una lunga giornata stancante,
quando i pensieri
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Dorme la nonna da più di cinquantanni
il sonno dei morti eterno in un cimitero
di campagna ma stanotte l’ho rivista
in sogno come un tempo già vecchia che
seppur dai dolor segnata, due figli
già perduti. ai nipoti, io e i miei cugini,
sempre
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“Licenzia quella stupida badante!
Risponde senza avere alcun rispetto,
se ero il padre la prendevo a calci,
il suo modo
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I bianchi fiorellini del bianco
crisantemo li in fronte dalla man
mia posati ai loculi dove il sonno
eterno stretti vi
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Tu aspettavi delle rondini il volo in quel letto
d’ospedale che là non eran ancor tornate
e nell’attesa a fatica
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Lunghi capelli nero corvini
e tra lor persi rossi orecchini,
grandi come dei bambini gli occhi
smarriti di fronte ai lor
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Plissè non so perché
così l’abbiam chiamato
io e la mia nipotina di
tre anni questa figura
di danza improvvisata:
ben protesa un braccio
il destro alzato avanti
dietro ben dispiegato
l’altro ferma sul piede
destro e all’indietro
il sinistro
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La notte sorge. Non cade più.
Noi, l’uno all’altro affiancati
nell’immenso silenzio di quelli che vanno insieme.
Giorno e notte. Notte e giorno.
Da Via Del Corso
siamo lontani dal rumore del mondo.
Il cielo, tutto per noi, ha l’eternità di
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Mi parli di illusioni,
le belle illusioni raggianti che si offrono al desiderio vetusto.
Vorrei tingere di verde il manto austero delle tue pupille,
al rigore degli anni porgere rinnovati fiori di vita.
Incontro ostilità negli occhi di chi non
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Si perde nell’aria il suono della voce
mia che oggi quattro settembre nell’ora
di quel giorno ormai lontano della
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Libero,
senza più lacci
il tuo spirito volò
da me.
Il tempo di una vita
all’abbraccio ritrovato
parve la
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Passeggio con te.
La mano stringe la tua
piccola, ma calda.
Incredulo al tuo vociare impreciso,
ma già coordinato,
comprensibile al mio cuore
e prendo a fantasticare sul tuo futuro,
ora un po’ mio.
Ascolti il mio dire.
Il mio farmi piccolo
nel
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Oggi è sbocciato il dodicesimo fiore,
sarebbe bellissimo respirare il suo profumo.
Cosi ho chiuso gli occhi e ti ho sognata.
Se fossi un musicista mondiale,
ti scriverei lo spartito di un concerto per archi.
Se fossi un gran pittore,
ti
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Lì due frutti piumosi del tarassaco
solitari mentre solo li guardo sembra
mi vogliano parlare e dire dove oggi
la bimba
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Occhi stanchi e membra che cercano riposo
ma a vene di gruppo uguale ancor chiedono
di far quadrato contro l’ineluttabile
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 | Se tu fossi ancora qui figlio mio,
ti terrei sotto le mie ali
per proteggerti ancora
e condividerei i tuoi pensieri
e gli arditi progetti
col caldo amore di una madre.
Ascolterei ancora i tuoi racconti
di amori iniziati e poi scordati,
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| Tornammo puri e belli
come allora.
La vita col suo vomere d’acciaio
aveva segnato un solco.
Dolore e distacco,
pietre rotolanti
consumarono il tempo.
il calore dell’amore
sopravvisse alla morte
il ghiaccio si sciolse.
All’abbraccio
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Fu così che inebriai l’olfatto.
Pensandoti.
Profumavi di vigna. Di foglie di fico.
Genuflesso carezzavi filari di viti.
Favorivi travagli sverginati da trecce di Dio Sole.
Insieme assistevamo al parto.
Mietevamo frutti d’oro e rubino.
Infiammava
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L’indifferenza d’un grigio mattino e
l’incavo d’un muro scrostato,
il giogo d’un fato perverso.
Le mani che t’hanno posato
tra poveri stracci nell’ angolo buio
forse han sfiorato quel viso bambino,
poi l’addio, baciandoti piano.
Seccherà quel
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La vostra vita è stata un soffio
siete nati per soffrire
in culle irte di spine,
poveri angioletti senza colpa.
Madri, padri feroci senza cuore
quanto orrore
pianti non capiti
cercavate carezze
baci dolcezze,
avete subito botte
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Un intermezzo di sguardi regala momenti di perla,
relegati nel porto sicuro del tempo che scriviamo.
Bambine cresciute per mano,
giocano ancora, all’innocenza gentile prestando ascolto,
voce infantile di una dolce chimera.
Figlie chiamate a compiti
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Come vento e roccia
Vorrei che il tempo
ti foggiasse come pietra al vento,
segnata sì, ma ferma, indomita,
dura e impavida alle tempeste.
Affronta come pietra le solitudini del cuore,
e come vento spazza via il dolore e gli abbandoni.
Sii montagna
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Che fosse una notte particolare
s’intuivano già i segni nel cielo.
Ma quando il corpo di ballo delle stelle
scese sul palcoscenico del firmamento,
beh, la metà fortunata del mondo
restò col naso all’insù senza batter ciglio.
E a mezzanotte il
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 | ERI PICCOLA
Lunghi riccioli biondi
incorniciavano un visetto
pallido e birichino,
due occhioni azzurri
parevano due
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| Nelle notti delle campagne
veronesi si accendono
sparsi dei lumi,
paiono astri in quel buio
mentre un rombare d’ali
si muove tra i due cieli.
Iniziano a cader le stelle
piovono sui tetti,
rastrellano le strade,
si alzano i fuochi
e si piegano
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Tu mi sposti il cuore
piccola bimba
metti la virgola
alla mia bocca
e parole piccine
sui grandi perchè.
Tu e il tuo tempo senza nubi
e lacrime di velo
evaporate in un fiato
sulle tue guance.
Tu sai di zucchero e sogni
come la spuma del
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 | Non trapelàr
quel Tuo profumo
a bocciòl di Rosa
al primo leggiadro
giovin che passa
In questa Tua età
dei petali
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| Mi mancate.
Oh, se mi mancate!
Mi manca lo stropiccio
di quando venivo a farvi visita
le mattine che non eravate a scuola.
E seduti sul divano di casa
si provava invano
a guardare un film insieme
ma non ci si riusciva mai.
Bastavano pochi
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 | Nei giorni spenti e immobili
il mio pensiero vola a te
che abiti la luce.
Ho capito che basta pensarti
e ritorni
animare
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5666 poesie pubblicate sull'argomento Famiglia.
In questa pagina dal n° 271 al n° 300.
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