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Responsabilità sociale
federico scap
Ogni uomo desidera sapere ( Aristotele)
La passione per la poesia, gli mordeva da dentro, non aveva mai avuto modo di scendere in questo abisso così complesso e articolato del mondo della letteratura.
La prima scintilla furono i lunghi viaggi verso il nord Italia, sperimentando la vita mondana alla ricerca
Della solitudine. Fu proprio il male di vivere che lo spinse con i primi studi della filosofia per conoscere l’uomo.
Praticando lo studio da autodidatta di brani di famosi poeti italiani e stranieri, partendo da Foscolo, leopardi, fino ad arrivare alla poesia simbolista francese, la svolta poetica fu data dal poeta francese
Charles Baudelaire, autori italiani come Pascoli e all’ermetismo di Ungaretti.
Rimanendo stagnato nell’ultimo autore studiato Prèvert per la sua semplicità e spirito anarchico nello scrivere. Amante dei poeti maledetti come Paul Verlaine il suo amico Arthur Rimbaud.
Federico riallaccia le fondamenta della poesia simbolista di Baudelaire della foresta di simboli, facendo delle propie esperienze di vita la fonte delle propie opere. Unendo i principi della filosofia di Nietzsche si va a creare un intreccio poetico e filosofico da una poesia fondata sull’etica a concludersi con una poesia naturalistica.
Nel marzo del 2010 , partecipando con la scuola ad una staffetta creativa è riuscito a rappresentare il Lazio al salone del libro tenutosi a Torino, parlando di fronte a critici della sua opera.