La mia è una storia che urla di mostri,di cui ho sempre sentito i morsi,di allucinazioni e della forza della vita,esplosa,sentita nel dolore,nell'euforia,
dell'amore per qualsiasi forma d'infinito che sconvolge l'anima.
Sono i pianti di lacrime gelate che lottano nel freddo,dove la notte di nascosto,mentre voi dormite,io spingo e mi dò forza,pensando a voi,ragazzi miei,e non prego più il cielo,perchè sul cemento che scoppia,sotto i piedi nudi,ci sei solo te,con te,con te,e persino il cielo,ha paura di guardare.
E mentre dormite,io lotto contro le scimmie,con quei ragazzi,nella loro guerra,amandoli,amandoli,e mentre voi coi vostri sogni da quattro soldi,semplicemente,vi riposate,noi esplodiamo nei sogni dell'immenso e da tempo abbiam capito,che la realtà non esiste.
E ci abbracciamo,soli,nel buoio,nel terrore delle allucinazioni che si arrampicano sui muri,che giocano con le ombre del nostro spirito per fiondarcici poi,di nuovo,dentro,e poi riscoppiare fuori,e poi dentro,e ancora, fuori,mentre piangendo,noi,vomitiamo l'anima.
Ma col coraggio di chi ha sfidato il cielo,di chi continua ad amare le tenbre delle mente,e freme nell'esplorarle,di chi trova consolazione tra le lacrime stanche,in sè stesso,e nello slancio dei sogni,dove chinati su di te,a baciarti,vedi le anime grandi,che ancora vivono,e come te,di un sentimento sguaiato,sfrenato,oltre all'intenso,han vissuto,nella dolce passione dei loro sospiri,trovi la forza del cuore,gonfio di vita. |
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