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Federico Divino (Roma, 18 Marzo 1995) è uno scrittore, poeta, animista ed attivista italiano. Nasce a Roma ma vive i primi diciott’anni della sua vita a Latina nella quale si dedica per lo più a studi individuali non coerenti con quelli che porta avanti nelle scuole. Si interessa inizialmente di filosofia orientale, in particolare viene molto influenzato dal filosofo cinese Laozi e da libri quali il Lieh Tzu e il Tao Te Ching. Tuttavia più avanti incentrerà i suoi studi sulla filosofia Giapponese, distaccandosi da quella Cinese, ed in secondo luogo porterà avanti da autodidatta uno studio della lingua giapponese stessa. Entra in contatto con numerosi autori quali Fritjof Capra (autore de “Il Tao della Fisica”), Eiji Yoshikawa (autore di “Musashi”), lo stesso Musashi (Il libro dei cinque Anelli) ed Haruki Murakami, che diventerà il suo autore preferito. Verso i diciassette anni, sempre da autodidatta, incomincerà uno studio riferito alla psicoanalisi. In particolare leggerà le maggiori opere di Freud e di Carl Gustav Jung, il quale lo influenzerà profondamente; si interesserà anche di Fromm e Hillman. Le idee di Federico Divino sono molto incentrate sul concetto di Anima; Divino è un solipsista ed animista convinto e ripropone questa tesi spessissimo. L’Anima e la coscienza sono l’elemento centrale nella filosofia sviluppata da Federico Divino, concetto dal quale si dirama la volontà di abbattere ogni forma di divisione, razzismo ed odio. Federico Divino si è dichiarato più volte favorevole all’anarchia, pur affermando di non essere anarchico ma di esserne un sostenitore accanito. Rifiuta il concetto di appartenenza ad un gruppo qualsiasi in quanto esso rappresenterebbe una forma di divisione, dunque aborrendo il concetto di gruppo non può dichiararsi facente parte del “gruppo” di anarchici, ma non ha mai avuto problemi ad affermare di condividere pienamente la loro politica in ogni sua forma. La filosofia di Divino si basa fondamentalmente sui suoi studi, dunque sui concetti di Freud, da lui condivisi solo in parte; dalle idee di Carl Gustav Jung, che fornisce una base sostanziale al suo pensiero, così come quanto affermato da James Hillman ed in parte anche da Erich Fromm. Sebbene non venga citato quasi mai, Rudolf Steiner rappresenta certamente un punto d’incontro molto significativo con le idee di Divino. Gli studi di Corrado Malanga sono stati anch’essi di fondamentale ispirazione per Divino, sebbene egli affermi che essi sono posti in una “natura differente” dalla sua. Malanga infatti è orientato verso un linguaggio più tecnico per i suoi studi, ed a concetti come Anima e Spirito, molto frequenti anche nel pensiero di Divino, viene provata a dare una spiegazione il più scientifica possibile. La metodica di Malanga infatti è volta a dare una sorta di ufficialità a questi concetti, cosa che Divino approva ma non ha mai sviluppato. Dal canto suo, Divino propone più uno studio dal punto di vista emotivo che non prettamente scientifico, affermando che appunto quello è il campo di studi di Malanga, nel quale lui non intende entrare direttamente. Malanga ha certamente fornito delle basi sostanziali al pensiero di Divino, già fortemente influenzato da C.G. Jung e consolidati con le idee di Hillman, che Divino afferma aver recepito come una “conferma” delle sue sensazioni. Sebbene tutto ciò, Divino tende alle volte a discostarsi fortemente da Jung su certi aspetti, al fine di rivisitarli o ampliarli, specie dal punto di vista della nomenclatura. Molto affine invece a James Hillman è il suo discorso sul dialogo con la propria Anima, dal quale si discosta solo leggermente. Le idee da cui Divino prende meno le distanze risultano senza dubbio quelle di Malanga, anche perché trattasi di una natura diversa di esporre gli stessi concetti. Fondamentalmente nel pensiero di Divino vige il concetto dell’anima come vera coscienza di ogni individuo, riprendendo così le idee della metempsicosi e dell’innatismo platonico da un lato, e la teoria della ghianda di Hillman dall’altro per descrivere un mondo costruito dalle Anime stesse come palcoscenico nel quale fare esperienza della vita. In questo contesto le anime diventano contemporaneamente attori, registi e spettatori di una grande storia. |
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