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Le 69832 poesie con accompagnamento multimediale
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Credimi almeno
quando ti dico
che sono stanco
di tutto ciò
che esiste
in questo mondo
e che il buio
ormai è una casa
che non fa paura
e non vedo l’ora
di oltrepassare
le porte del nulla.
Sentimi almeno
quando piango
in
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Sa terra mia esti ancora prangendi,
su prantu non si frimada popura terra.
Tottu su satu abbruxau
morendi esti de sidi.
Abbuschiau esti su birdi
chi esti torrau orrubiu
e dopu nieddu, colori de cinixiu e de pisci.
Nudda prusu mattasa, funti tottusu
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Inizio da me
da questi sensi all’erta
che mi intrecciano la gola
togliendo fiato
annullando leggerezza.
Inizio da questa pelle che abito
nei misteri sottesi
nella zavorra del tempo
ammorbato da verità insabbiate.
Vivo dentro un fiato e
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Le viole che hai colto
erano il sole
del primo mattino
appena velato
dalle nuvole bianche
di un tempo
lontano dai sogni
ancora da scrivere.
Nel vaso con l’acqua
l’amore graffiato
da antichi presagi
e il respiro
della terra dei
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Tutto di te mi seduce
mia bellissima Itaca,
la mia sosta per l’ infinito andare
la mia meta in cui voglio naufragare!
Pensando a te...
Al tuo sorriso coi baffi,
dolce che mi prende,
mi trasporta con l’onda.
Gioca sul tuo viso la mia
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Incalza come fuochi d’artificio
rumorosa la vita,
seguendo il respiro infinito dell’onda.
Dondola, la vela dondola,
ventaglio sventola
il finito dell’onda
sull’infinito orizzonte.
La trottola balla,
la palla traballa,
la mela è verde
si sposta
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La luna
mi ricorda i tuoi gesti
in quelle sere
in cui non mi parlavi
e restavi in silenzio
a guardare le tenebre
e i nostri dolori
così vicini al petto.
La notte
mi sembra un sudario
che copre ogni cosa
anche l’amore
o il suo
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Ho sempre amato il mare
specialmente
quando mi guardavi
e il tramonto
piangeva ombre vermiglie
simili a fuochi
appena accesi
vicino ai nostri dolori.
Ho sempre adorato
i tuoi occhi scuri
soprattutto d’inverno
mentre il vento
freddo
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Sento in me il vagito del bambino
Quella curiosa voglia di andare
scorrendo strade vecchie con occhi nuovi
si fosse in me l’albatro che instancabile vola
planando d’inediti colori lo stesso mare
Non ho certezza del dove e del quando
questo nuovo
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Le farfalle
non erano come te
loro morivano
in silenzio
nell’ultimo volo
di una primavera
vuota
delle tue carezze.
Te ne sei andata
in estate
con le ali recise
da una tenebra
che rendeva il sole
buio del dolore
che sempre portavi
nel
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I sensi che ho accarezzato
erano assopiti
dal tempo del ricordo
e nessuna nuvola
poteva vedere il dolore
né le lacrime
versate nei mattini
di luna spenta.
La pelle che ho risvegliato
mi guardava sognare
e i ricami di seta
che avevo
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Mi piace guardare la tua rosea aureola
al mattino,
visi sorridenti trovo in cammino
corpi velati come bambino.
Ali leggere si fan trasportare
anche dal vento di maestrale,
Il mio cielo col sole è splendente,
mi sorride dolcemente.
La sera si
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Ora che sei morta
sento la tua voce
e vorrei dirti
che ti amavo
anche quando
restavo in silenzio
e non sapevo
accarezzarti piano.
Ora che non ci sei
mi mancano
le stelle della notte
e il profumo
dei sogni rubati
all’alba che
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Signore prendici fra la tue braccia
cullaci dolcemente
regalaci il tuo amore
fai fiorire il fiore della speranza,
vive nel nostro cuore.
Onde di dolce letizia spargi nel mondo più profondo
ove vive sol il fiore della disperazione e dolore
tienici
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Dal cielo
vedranno solo
gli occhi
e lo sguardo
appena acceso
per la culla
vuota
del tuo dolore.
Dall’alto
non noteranno
lacrime nere
ma il
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Quantu si bedda...
l’anni currunu e ‘i to’ occhi nun cangianu culuri
restanu tunni e ri castagna ciàuranu
e comu dù stiddi chi luccichianu
di lu dìsiu lu focu addumanu.
Se...
quantu si bedda e quanti cosi ti vulissi diri
ma a me vuci è troppu
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La morte
non è per sempre
è un fiore nero
dal profumo acre
che semina spore
per anni e anni
e sboccia in inverno
quando il sole tace.
La morte
non è un addio
e quando ritornerai
sarò qui
ad aspettarti avvolto
nel mio velo
scuro di
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Sono tre anni
che non parlo
un’era di silenzio
nel mondo vuoto.
Sono molti anni
che non amo
e temo il respiro
del cuore morto
portato a svanire
nelle cose
che ogni giorno
finiscono nel cielo.
Sono mille anni
che sogno
la carezza
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Incurante del tempo che passa,
di te sempre mi abbaglio,
resto ammaliato dal sapor dei baci,
labbra a scandire parole d’amore
nell’ascolto di quel cuore, l’origlio.
Col capo posato in grembo
ancor ti parlo in trepidante attesa
silente la mano
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Muoio
per non dimenticare
le stelle
che tu piangevi
da sola
mentre il vento
ti parlava
di cose lontane
più oscure del mondo
nero
dove vivevi
senza più carezze.
Mi sciolgo
nel fiato gelido
che soffia le nuvole
grigie del
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’U diciva me’ nannu...
Cià stari luntanu, ma luntanu luntanu
ri tutti chiddi chi nti’ l’occhi nun ti talianu
e quannu i viri nun canciari strata
nun mucciariti, passia tranquillu
nun darici ‘mpurtanza...
testa auta e manu nti
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Venti di sabbie e di tuoni.
Piedi enormi.
Corre la luna.
Corre il suono del mondo,
il pianto del sogno
Lo ha sentito nel gelo, il tonfo.
Ha corso e si è nascosto
il nostro sogno di rivincita
e di riscatto.
La zampa del sole si nasconde nella
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Se chiudi gli occhi
saremo ancora
nella stessa nuvola
a respirare fiori
spirati di nostalgia
prima che venisse
l’autunno a reclamare
le nostre carezze.
Se socchiudi le ciglia
sentirai di nuovo
le labbra unirsi
in un bacio oscuro
appena
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Ho visto un salice in fiore,
sulle strade del destino,
mentre il pensiero scuciva
quei ieri passati a chiedersi
nel perdersi cosa è rimasto...
E le dita, nel silenzio di una sera,
tremano scomposte,
asciugando il pianto
allo scricchiolare
di
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Ancora
sono qui a rimpiangere
le nuvole
che ci hanno visti
amare lo stesso cielo
e le ombre
che coprivano
una luna addormentata.
Sempre
piangerò le stelle
e il tuo cuore
malato di molti sogni
che nascevano di notte
e finivano
nei
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La notte
poteva essere altro
che non i silenzi
respirati piano
per non ferire
le ultime promesse
di un male
annunciato all’alba.
La luna
avrebbe potuto
pronunciare le ombre
senza graffiare
la pelle
con i suoi dubbi
feroci come gli
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La pioggia
nei tuoi occhi
sapeva di terra
bruciata dal sole
e verso sera
quando temevi
che il buio
ci avrebbe portato
via da tutte
le cose del mondo
allora, si
piangevi stelle.
Piccole lacrime
di luce
rubata alle
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Ti seguirò
fra le ombre
e vivremo insieme
come due nubi
al riparo
della pioggia nera
che svanisce
nel cielo.
Ti curerò
e il tuo male
non sarà che ricordo
di tutti i giorni
passati
a desiderare
il respiro di un’altra
stagione
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Non è ancora ora
di uscire
per cogliere ombre
da questa notte
e mi chiamerai solo
quando avrai
bisogno di qualche
carezza rubata.
Poi sarà tardi
per dire parole
d’amore disegnato
male sui bordi
di una luna fragile
mentre già
sorgono le
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Pigghia ‘a manu
pigghiala e tenila forti.
U senti lu ciauro?
E lu ciauru ru travagghiu...
Jornu e notti iettannu surùri
picca manciari e assai curaggiu
cu la famigghia luntanu
e cu lu disiu forti ri turnari.
Ma a lu paisi c’era a fami
terri
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