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Le 70047 poesie con accompagnamento multimediale
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sento la ferita purulenta della mia malattia scuotermi la base del cervello
pesantezza di un vuoto afono di bellezza che trema di tristi notti
ho paura di uccidere il silenzio con l’oscura chiusa delle medicine
ascolto la perduta tranquillità vissuta
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Senza te è tutto un po’ più grigio,
lontano il tempo felice di lunghe corse e passeggiate in riva al mare.
In ogni onda cristallina riflesso è il ricordo di giorni che tornano, lievi e tempestosi,
nei ridondanti passi in cui ritrovo le tue orme
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Alba di una stagione nuova
ti ho pensato come primavera
negli occhi e ancora di più nel
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dolcissima ruvida mamma io camminerò tra gli schiaffi gli sbagli e l’amore verso me stesso
cadrò piangerò riderò a modo mio verso l’anima che solleva il silenzio difficile che tuona
piano piano io mi allontanerò da te e mi alzerò sulle punte delle
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 | Si, facciamoci felici
perché la felicità è vicina,
è dentro di noi e non lo sappiamo.
Esiliamo l’amarezza, la tristezza,
che a tratti ci cattura,
e l’amica malinconia
che mai ci abbandona.
Forse non conosciamo bene
e non sappiamo come sia
la vera
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| Tra
le rovine e il fango
di un mondo maledetto
incerto
m’affannavo.
Qualcosa di me
cercavo
di nascondere.
Rigurgiti
di umanità
dall’istinto della preda
in fretta ricoperti.
Giacché
tra la disperazione
la morte e il dolore
che
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 | Tu presente nella mente,
che ti segue, ti accompagna.
Tu presente nel cuore,
dove ormai abiti,
mi fai compagnia
e non mi sento sola.
Il pensiero di te
che mi consuma,
ogni giorno un poco...
attinge ogni energia
e mi vince,
lasciandomi
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gli occhi ciondolovano tra la luna e le stelle
le mani unite come una preghiera
nel cielo le parole
insegne di sogni irrealizzabili
salta la vita dentro un respiro
liquide immagini di big bang sciolti sulle labbra
prima il deserto
un palpito e poi
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 | Il tuo nome,
Cristo,
sorge improvviso
come un grido nella mente,
spasmo dell’anima,
e soccorre,
a volte,
fra lo strazio
che
a vivere
può coglierti.
Lo sanno tutti:
eri nudo,
lacero,
stremato,
rorido di sangue.
Ti torturarono
e ti
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Sole d’oro e papaveri ardenti,
nella campagna di frumento estivo,
due girasoli danzano al vento, ferventi,
sotto un cielo azzurro vivo.
Qui, racchiusi nel tempo,
i miei profondi pensieri
si intrecciano come sottili fili,
tessendo versi che
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Chiedimi scusa
se ricordi le stelle
e se hai respirato sogni
quando il tramonto
muoveva il mare
lentamente come luce
che non trova la strada
per morire di notte.
Chiedimi perdono
per non avermi pensato
mentre tutto svaniva
e il vento
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sogno il silenzio foriero di un amore che viene
voglio un futuro di un punto interrogativo bruciato sul filo disteso della vita
sento il battito rabbioso del cuore guidare gli attimi appassionati di verità
quante morti ho vissuto nella ritmica
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 | Tu, dolce presenza,
che spegni il torpore
e mi accendi
la voglia di stare insieme,
sei sulle rive del mio cuore
come fuoco interiore e mio respiro.
Incontro di silenzi senza voce
e sguardi che snodano nuvole nel cielo,
mi accendi l’alba e spegni
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| Il digiuno uditivo
non è servito a nulla
di colpo il silenzio pesa
il cellulare lampeggia
vibrando insofferenza
ma soffoco d’orgoglio.
Pensieri nuovi
si rifugiano nella lingua.
La notte è rinchiusa
in un digrignare di denti
Sono sola, forse
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Nessuno ricorda il primo orizzonte
fatto di luce e di odori
poi imperversa il vento
siamo di terre vicine dove cadere
e di cieli lontani dove rialzarsi
cicatrici di giorni felici negli occhi
e memoria di tempeste scampate solchi nella
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D’istante
appari ma non sembri
come una luna pallida
corpo estraneo di una notte
d’istante in istante
spoglia di parole
è nuda la tua voce
come i giorni senza memoria
vestito consunto la tua pelle
avari anche di lacrime
si assentano
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Interrati alcuni nomi, come fossero bulbi
posso riposare ora.
Ho l’identità di un fiore oggi
sono leggera ho la corolla bianca
il corpo- foglia che reagisce appena appena.
Nel cuore la mappa delle radici resiste
ricorda il vento alle spalle che
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 | Via, dalla tua fredda stanza
dove l’amore più non esiste
dove regna solo l’apparenza
ed uno sciame d’angosce insiste
che più non accetti.
Ed allora cosa aspetti
adesso vai anche se non hai risorse
senza sé, né ma, né forse.
Non piangere sul
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Immagina
la tua mano e un’onda
immagina
la tua pelle e un orizzonte
immagino
i tuoi occhi e il mare
immagina...
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quanto mi batte fortissimo il cuore raccontando di Andrea e Giulia
due innamorati cresciuti clandestini nella tenerezza di mille emozioni
abbracci impazziti figli di una notte soffusa di bellezza
quanto è lento il volteggiare dei loro occhi asciugati
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Di bacio in bacio
imprimi l’ascesa
attaccata al tuo nome
sospesa nel capriccio fugace
dentro ogni cosa
che tu guardi
per cui vive
l’attesa di una
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Si stringe il ventre,
l’anima tossisce, si
contorce nel silenzio
di uno sforzo...
Non chiudo gli occhi
e li riapro...
Immagino pesci
nuotare sinuosi
in un acquario che non ho...
Squame rosse e dorate
sul fondale,
verso la gora...
Verso dove
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Se potessi ruberei i tuoi occhi
che mischiano le carte
dove finisce il sogno inizia la realtà
dove la realtà si smarrisce
il sogno riconosce la sua strada
se potessi ruberei i tuoi occhi
mare in tempesta
che per sentirsi vivo
spinge i
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 | Soffia un alito tiepido, lo senti?
È primavera ai piedi dell’inverno
mentre si rinnova l’incanto di una parola
su nodi ormai slegati.
Oggi ti dedico la mia poesia.
-Chiunque ti amerà
non conoscerai più questa profondità
sarò il rimpianto della
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Si dirada un pensiero
come un orizzonte che vede allontanarsi il mare
affondano i miei se
manca un cielo a questa storia
o una storia a questo cielo
perché la luna un giorno disse
parole al giorno della notte
e della notte al giorno
per farli
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Sento sempre questo vuoto
su cui poggiano i piedi
nessuno lo reclama tra gli oggetti smarriti
mi ricorda di quello che ero
sento sempre questo vuoto
su cui poggiano i piedi
edifici costruiti negli anni
una bomba che esplode
un grido sopravvisuto
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Avevo un sogno...
Un pensiero neonato nel cielo.
Un tocco sospeso nel mondo.
Un istante appeso sulle stelle
e afferrato dal pugno della mano.
Avevo un sogno...
Una lacrima, il soffio
di un haiku scandito
dal sussurro di poeti timidi,
il vento
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Figli despoti di stelle infrante,
il buio e la melodia del cielo...
I demoni si sono innamorati
delle luci d’inverno,
angeli senza ali,
orfani del mondo sotterraneo.
E le hanno baciate,
una e l’altra,
abbracciate in silenzio
tra le squame
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 | Di che colore è la tua ansia?
- Grigia, è solo ombra.
Quando arriva?
- È mattiniera, all’alba con un miagolio
confuso con quello del mio gatto.
Arriva da sola?
- Qualche volta con l’amore
qualche altra con la paura.
Resta a lungo?
- Il tempo di
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Gli spiriti nella nebbia,
oggi li ho visti
venire lentamente dal mare...
Emergevano invisibili dalla foschia
con lunghi abiti del colore verde delle onde.
Indossavano delle maschere, le nostre.
E i pescatori destreggiavano le reti
immersi tra
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70047 poesie pubblicate nel giorno . In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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