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Le 69831 poesie con accompagnamento multimediale
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Urla e trema
la nostalgia che si accende
galleggia e brucia
dietro il sipario del presente.
Urla ma non indietreggia
quel pensiero libero da dubbi e catene
quel pensiero che torna indietro
per baciare la sua bocca e la sua pelle
la sua bocca
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Pretendo di svanire
prima della pioggia
quando saremo
troppo soli per parlare
o per pregare
un’ombra di buio
che renda l’autunno
una sinfonia di foglie
morte per amore.
Pretendo di morire
prima di diventare
troppo vecchio
per dare
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Giovinezza fuggente
col tempo implacabile e sovrano,
della vita accogliente
effetto nostalgico e lontano
Siccome Apollo muore
offuscando ogni universale cosa,
così dal giovin core
tu stai fuggendo età deliziosa.
Scappi e al tramonto
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Siamo morti insieme
quando le parole
sono diventate nebbia
e ogni gesto
sembrava la rovina
di tutti i giorni
nell’attesa di un vento
che ci portasse via.
Siamo svaniti insieme
senza lasciare ombre
sulla terra gelida
in odore di
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 | Famose a capì, nun so nato ieri...
pe’ liberà er monno da li razzisti
li farei diventà tutti neri
e a le donne dorcemente
farei capì che Dalla
nun è ‘n cantante.
Stò scherzanno ovviamente
ma se io fossi ‘nnipotente come dio
farei ‘a creazione a
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Tu sei il fiore
più bello
della vita
mia
La tua voce è
armonia,
m’incanti con la tua
ironia
Petali sono la tua pelle,
stille di energia
Abbracci e baci,
dolce terapia
Una goccia di rugiada
bramosia
Mi perdo tra i tuoi
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Son piccole cose
farfalline che volano sul cuore
frammenti di vita vissuta
frasi
parole
dette in giornate luminose,
ove ogni cosa scorreva come acqua di torrente,
limpida
gaia.
Parole d’amore racchiuse nei solchi de la pelle
ne lo scrigno del
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La nostalgia
è il rumore lieve delle lacrime...
dolce suono di un ricordo che rinasce
sopra
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Ti farò credere
in tutte le stelle
in quel momento
che scorre piano
fra il buio e la luce
prima del mattino
quando la luna
piange le sue ombre.
Ti farò sospirare
le ultime carezze
il vento delle nubi
che tremano pioggia
e non sperano
se
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Sii come fiore,
si piega con un forte
vento,
è più forte del vento,
come margherita,
indossa ciglia di pioggia,
si scrolla via le
gocce,
come ninfea,
cova da sotto il gelo,
si risveglia
più bella,
alzan la testa,
vanno incontro al
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C’è un regalo
per te fra queste nuvole
e sono le carezze
che ricordano le ombre
e sono i giorni passati
a respirare buio,
il dolore dei fiori
appassiti in un angolo.
C’è un velo nuovo
nel cielo,
su questa tavola bianca
di marmo
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Mi avventuro piano
nelle vie della tua anima
ed esploro ogni angolo
a me nascosto
perché del tuo piacere
mi possa inebriare
Ogni angolo della tua anima
sarà rifugio d’emozioni
e sarà dimora
di procaci fantasie,
si risveglieranno i sensi
e
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il vestito di un sorriso
e le parole nude di uno sguardo
a coprire l’anima
l’emozione un fiore
che aspetta il suo raggio di sole per aprirsi- il tempo-
sono stelle le tue ciglia
che dipingono pensieri dentro un piccolo cielo
come i fuochi
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Nell’affollata
penombra della sera
tormentato m’aggiravo
solcando
di mille occhi
rilucenti
alla fioca luce dei lampioni
la mesmerica
marea.
Naufrago
alla
ricerca d’una lontana luce
a quei
pallidi riflessi
di un sognante
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Grande è l’emozione
mi si accende il cuore
fremiti e passione,
albore ammaliatore.
Non rimandare!
Senza indugiare
mi lascio andare,
senza inibizione,
ho voglia di amare,
senza più pensare.
Voglio accarezzare,
cantare una
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Ti ho detto
di non vendere cieli
prima che la notte
sia finita
e fra queste stelle
a perdere
c’è la mia
morta di crepacuore
prima dell’alba.
Ti ho chiesto
di non morire
dopo il tramonto
senza dire nulla
sulla nostra
nostalgia di
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Nessuna vita
nessun amore
qualche parola
gettata al vento
e una morte
inspiegabile
senza colpevoli
da registrare
fra le pagine
di un giornale
bianco
di neve nuova.
Nessuna pena
poche speranze
da assaporare
come un premio
alla
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Hai detto per sempre
ancora una volta
e io non ho che silenzio
fra le mie mani.
Hai baciato le ombre
senza di me
che prego ogni sera
una morte veloce
come le stelle al mattino
scomparse
con la luce dei giorni
finiti nel vento.
Hai
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Emozioni da conservare
quelle incise sulle pareti del cuore
come quel nome scolpito dentro l’anima
un nome da dimenticare
per riprovare a guardare il Sole
e per riacciuffare il sorriso dell’alba.
Pochi istanti per ricordare
con la vita che va
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Solenne t’ergi funebre cipresso
dell’afflizione simbolo e del pianto
ché vivi e cresci in seno al camposanto,
dove il dolore si rinnova spesso.
Sei sempre adorno del tuo verde appresso
privo d’infiorescenza o altro incanto
t’elevi verso il cielo
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Fammi male
la mia pelle vuole
il dolore delle attese
e la verga del cuore.
Fammi soffrire
nel silenzio delle sere
e accarezza il cuoio
delle nuvole del cielo.
Le stelle spegneranno
la musica al mattino
e sarà la notte
a ucciderci mille
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L’acqua non è
che un segno nero
l’ondeggiare
della pelle sul gelo
delle ombre
rimaste a guardare
e mai morte
alla fine della notte.
Le nuvole
non svaniscono
e ritornano sempre
a pretendere cielo
e terra distratta
dal vento che
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Raccontata da memore tempo
scende copiosa con la sua semplicità
riga il volto di significatività
e attende silenziosa nel fluir
sospesa nel cielo al sibilo
arriso al pensiero del vento passare.
Gioiosa o dolorosa
malinconica o festosa essa
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La prima volta
non ti ho baciata subito
ma ho aspettato
che tu mi parlassi
del mare
e della fine del sole
di qualche giorno
nel silenzio ad aspettare.
La seconda volta
ti ho amata
prima della sera
quando il sole era sceso
giù dalle
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Bella scenografia,
dal mio grande balcone,
vedo l’azzurro mare,
cielo azzurro chiaro,
insieme incontran l’orizzonte,
matrimonio d’amore,
un sussulto nel cuore.
Un raggio lungo e giallo,
un vel di pioggia arriva,
un ventaglio grecale,
mi riparo
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I miei pensieri come sciame volano,
veloci arrivano,
conoscono le trame,
dolcemente sedotti come stame,
dall’ondare delle campane.
È festa!
Bimbi arrivano beati,
volano caramelle
sul selciato acciottolato.
Vanno gli sposi
il loro amor
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Scorda i fugaci sogni e le paure
che fan le delusioni germogliare
colora il tuo cuor con le letture
e al tormento non t’abbandonare.
Io riveder ti voglio non pensosa
né lieve preda di malinconia
ma col viso leggiadro come rosa
e la pupilla colma
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 | Attimi fluenti a vezzeggiar la luce,
fessure impertinenti a divenire vita.
Cos’è questo sentimento a premere nel petto,
vivacizzare l’ambiente e rendere eloquente il cuore?
T’ammiro e miro bel vedere espanso,
miriadi di colori ad armonizzare lo
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 | Se sa, che pure quanno s’è bimbetti
’e femminucce cor sesso
sò morto più avanti de li maschietti.
‘Gni sera d’estate da bambino
giocavo coi regazzini
der vicinato a nascondino.
‘Na vorta ‘na certa Paola
undici anni lei, dieci io,
me portò a
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Lei arriva al mattino
quando la notte
è già passata
in un fiato di nuvola.
Lei arriva col silenzio
e niente intorno
sarà più come prima
della nebbia.
Sentiremo solo freddo
la carezza nera
del vento sullo sguardo
e qualche stella
rimasta
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