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Le 4901 poesie dell'Albo d'oro
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Ogni sera il sole va via
ogni notte la luna è magia
per ogni alba un'altra prima era
per ogni giorno una sfatta chimera.
Ogni sera una ragione in più
ogni notte la morte che da’ il tu
per ogni alba l’onda si rinnova
per ogni
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| Si leva il sole
all’orizzonte di colline,
primi istanti d’alba
tra luci soffuse
nell’intimo, il risveglio
accompagna
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| Cuore livido e vivido
amore tralasciato
dimenticato
spalmato sul ricordo
di una vita antica
cieca,
di passione soppressa,
richiusa
custodita per amore,
donato senza
un se e senza un ma,
amore a briciole
elemosinato
adagiato in
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| Risale piano il ripido pendio,
il sole tra i capelli, il tumulto nel cuore.
In cima dove la nebbia si dirada,
dove il sole brucia la pelle,
dove il vento ferisce la carne.
E’ li che l’attende.
Corsi d’ acqua intonano arcane melodie,
accompagnate
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Lenzuola odor di nebbia,
evaporano umori
di battaglie senza vinti né vincitori.
Tepor cenerino
di Amor rubato,
al Tempo,
alla Vita,
al trascorrer degli anni.
Passion la stessa,
senza esitazioni;
un dolce grembo al quale
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Di una donna io vi voglio raccontare
di quanto mi sorride nei miei sogni
dai suoi occhi io mi lascio affascinare
non vi
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| È passata un’altra
notte,
canto di tristi silenzi urlati
silenzi scritti
silenzi destinati
una bambina con la testa china
ha messo in un angolo
la bambolina
per non giocare più.
Il lupo nero si è saziato di
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L'echeggiar del respiro affannoso
rimbomba tra le pareti di queste fredde mura.
Come Caronte
così
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Non è stato uno scherzo,
d’altronde non si scherza
con il cardiopalma dolce dell’anima.
E’ stata una sosta obbligatoria
per il desiderio di farcela
ad ogni costo.
Sono state parole stanche e consumate,
sono stati giorni amanti
della nostra
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" ‘E sorde songo ‘a meglia cumpagnia...
songo ‘o chiavino c’arape tutte ‘e porte! "
scramaje ‘o cchiù riccone ‘nnante ‘a
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Riporta indietro il tempo,
quando ancor bambino
scoprivo il mondo a me vicino.
Quando era avventura
un nuovo Amico, un nuovo gioco
un luogo mai visto;
quando il silenzio era spavento
e la caciara il sentirsi vivo
e uguale agli altri.
Ed eravamo
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L’orologio della vita, il tempo segnato,
continua l’emozione al valico dei sensi
con me nello sfoglio di foto ripassate
con dedicate dita a marcare momenti.
Il fiore sbocciato nel giardino dell’amore
inebriato ha una bella avventura in
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Ripetuti silenzi
ad ascoltare il cristallino suono del ruscello
ripetuti silenzi
per fremere allo sbattere cattivo
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L’apparente vero
sui contorni degli angoli, nell’ingiallite vie
sfere rugiadose, cristalli nelle mani- [ acqua ]
mentre si fa luce dietro le mie spalle
Odo il sottofondo; danze poetiche dall’energia soffusa
fluida fra tigli e pini, noccioli
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Ti volevo insegnare
a rispettare il cielo e le sue lune
a respirare il fuoco delle notti
e qualche volta pioveva
Ti volevo amare
con il profumo delle nuvole
ed il vento dei giorni lievi
senza una sola parola
E qualche volta cadevano
gocce di
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l'upupa canta:
sgorga latte perlaceo
i cuccioli fagocitano
squirulì squirulì
erosione di lineamenti stanchi,
forme, espressioni
e l'upupa canta:
saette mentali, cortocircuiti
intuizioni, dimenticanza
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La giusta misura
d'esser chi siamo
è forse il più sottile
verbo d'espressione,
figlia rinnegata
d'un compromesso spinoso.
Incespico incerta
sul filo acuminato
di ignota demarcazione
che confini di pelle
tracciano fisici
tra me,
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E poi venne il giorno
delle fitte nebbie,
delle ferite profonde
di un cuore agonizzante.
E poi venne la luce
nei fari spenti della notte,
dei graffi sulla pelle
da unghie come lame taglienti.
E poi venne un fulmine
nel sereno della sera
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| Abbandono la notte in un silente sonno
in quegli attimi dove la quiete si ode
in quella solitudine ove elegia il brillar di luna.
Se al cuor mio implode la vita
in questo affannoso respiro
“sono stanco voglio dormire!”
E ululo al cielo il mio
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Pelle a brandelli
sotto le unghie i segni
e rigoli di sangue caldo
condiscono il dolore,
ch’io possa risalir la china
defibrillando
lapide violacea e marmorea
di un’anima presa a graffi.
Lungo il sentiero caduco
foglie accasciate al
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I giorni
hanno nuvole basse
e passi svelti dietro l’uscio di casa
un ostile lamento di pioggia
e pale affondate nel fango.
I giorni hanno sogni sbiaditi
sui vetri appannati
nelle strade allagate
sui vecchi palazzi
le voci nei muri
alle
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Ignara del fluire del tempo
ti guardavo salire la china
lo sguardo fiero, chiaro il sorriso,
la gonna a fiori danzava
con passo di giovane gazzella,
luce di azzurre stelle sul tuo viso.
Un giorno mi parlerai di te
pensavo...
un giorno mi
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Cadrà ogni maschera
quando non vi sarà più
alcuna sentinella
a torreggiare nelle piazze
troppo ingombre di ignoranza,
manifesta nei loro libri
letti alla rovescia.
Cadrà ogni sentinella
quando non vi sarà
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Narade |
08/10/2014 15:32 | 3158 |
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E fuori il vento
incarna la bufera
e dentro il cuore afflitto
si dispera
e tu che sei
la rosa del mattino
ti accorgi
dentro e fuori
che l’oltraggio
si avvale della forza
e il tuo coraggio
non chiama
e non si affanna
per sedare il
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Passa i cavai del tenpo
ne la note che freda se fa,
ronpe 'l silensio 'l sospirar
del'amor che no' vol morìr.
La luna de febrar l'è ciara,
la sérca e la spìa i morosi,
la ména a spasso i sogni
e 'ndo
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Gran folla s'accalcava intorno a Lui
ogni lembo toccando del Suo manto
che sfiorando di polvere ogni grano
n'usciva la potenza dell'Amore.
E da quel dì l'Amor vince la morte
il superbo disperde il forte vento
e d'Amor la fonte, immensa
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Danzano al vento
le foglie d’autunno,
portando lontano
lontano il ricordo
di giorni d’estate.
Lassù un paesino
irradiato dal sole
ormai sta lottando
con nuvole nere!
Già cala la sera
in tutte le case!
Il primo camino
s’accende
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C’era un fiore innamorato
di una mano assai gentile
lo nutriva di sospiri
l’innaffiava di carezze,
quando c’era un temporale
lo copriva con amore
per non farlo danneggiare
difendendolo dal sole.
Come un sogno, una favola
quell’incontro di due
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Primogenito amore,
che passato sei nei miei fianchi
senza lasciarmi il ricordo dei tuoi passi,
il cuore orfano dei tuoi palpiti
e gli occhi svuotati di luce.
Le mie mani anelavano abbracci di miele
che mai si incontrarono con i tuoi.
Un lampo
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Dall’unghia alla radice ti conosco
per l’incavo del palmo m’incammino
fino al polso dove ogni battito
ha il ritmo della corsa
Esile tronco conduce alla tua spalla
nuda dove riposa l’estasi del viso
Più su, il tuo alito scompiglia la selva
dei
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| Sa di ciliegi in fiore, di sole e mare
l’immagine di te,
riempie l’orizzonte
di inesplosi sguardi,
che allungano abbracci
e albe nervose.
Sa di lamponi e miele
il sapore di te,
cosparge i sensi
protesi come aculei
che graffiano acuti
il
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| conosco le voci che muoiono
agli angoli delle sere
conosco le braccia appoggiate
sui tavoli nel risucchio
delle ore
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| Non mi hai perduto...
dal tempo mai svanita ritorno
e sovrasto il tuo rintocco interno,
prodomo d'assonanze sterili
nel tuo cervello,
ove son distorti gl'ingranaggi
nei tuoi criptici pensieri,
così secreto divertita i miei veleni
che
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| Ci ameremo su spiagge che non conoscono inverno,
mai senza di te amore.
Ti riconoscerò
volto fra i volti
prima che la luce si spenga all'orizzonte.
Sarò il buongiorno di ogni tuo mattino,
mai lascerò le tue
per altre
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| Al chiaro di luna
sogniamo innamorati
giurando di amarci
per sempre,
dall'invidia della gente
i nostri baci nascondiamo
all'ombra delle stelle.
Non abbiamo più ieri
non abbiamo domani,
quest'amore non ha confini
non ha
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Distesa sul letto
col corpo perfetto
ti mostri pregnante
accesa e invitante.
Coltivo l’amplesso
con lingue nascoste
da te corrisposte
nel bosco magato.
Scandaglio il tuo ventre
con labbra ambulanti
e qui la mia spada
si addentra
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| È eternità e attimo
momento d'amore che non muore,
è luce e mattino nuovo,
rugiada rubata alla notte,
fluire di stagioni ed emozioni infinite.
Questo tempo misurato dal tuo sguardo,
cadenzato da parole d'amore
e antichi
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| Scherzi e tranelli
la vita mi ha teso
una strada in salita mi ha riservato
e di corazza mi ha fornito.
Ha fatto di me quella che non sono
una copia mal riuscita in bianco e nero
un clone senza anima
un io che non sono
capace di non
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Soltanto per un attimo
ho smesso di sognare
e mentre il sole a fiotti
sull’acqua ricompare
mi
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Gli sguardi che si parlano
o avide membra che si sfiorano,
non danno senso al dolore di dentro
alla voglia che scorre nelle vene
e nascondono il pianto sommesso di parole mai dette
Si resta afoni, assorti, assenti...
Reclusi in gabbie
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| Parlare con la mente altrove
essere in rivolta con se stessi
l'animo triste di chi ha sete
di gioia.
Pensieri effimeri,
male oscuro,
la notte cala sulla vita
di chi pensa di averla in mano.
Comandare se stessi
forzare la mano
e trovarsi con
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| Intravedere tra imposte
socchiuse troppo presto
quella striscia oscura,
mentre il sole diviene
un'impronta ormai sbiadita
sulla tua pelle
e già ne rimpiangi il caldo abbraccio.
Non fa ancora quel freddo
tanto impertinente,
e si
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| La poesia che amo io
non parla d’amore.
È la scatola chiusa
guardata cadere,
l'attimo che ode
da chi sta ad aspettare.
È il lieve silenzio
del vento che tace,
il rigagnolo arso
dal raggio di luce.
È musica
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Forse...
non sono l'unico esemplare,
una rarità da esibire
come reperto archeologico,
l'anacronistico
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oltre l'estate
uno spazio c'è
dove cadono
fogli e denti
da mani già tremanti,
incurvando viene,
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Il cuore suonava un valzer nella notte,
tre ninnananna udìi nel profondo dei suoi respiri.
La sinfonia delle
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L’alba si sveglia al battito del cuore
dilaga silenziosa la nebbia mattutina,
occhi vispi perle di rugiada,
s’adagian supini sulla terra argentata.
Libero corre nell'aperta campagna,
vola tra fiori con ali d’uccello,
coglie profumi dolci
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| Cavallo
a briglie sciolte al vento di solitudine
inquieto e spavaldo sui prati del mondo andavi
principe privo di sella e giaciglio .
Galoppasti
la vita nel saper del sapere
di conoscerne la verità.
E fu di quella notte ove nitristi
il
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Strappati da libri
non ancora scritti,
candidi fogli aspettano
la divina ispirazione.
Racconti poetici
di tanti umili scrittori
dal nulla appaiono
su pregiati papiri digitali,
sublimi pensieri
o malinconici sfoghi
nell’immaginario
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| Presente come sabbia
rinchiudo nel pugno
Stringo, trattengo
Percezione di un istante
Svanisce il tempo
passando tra le dita
Schiudo
la transeunta
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| fu quando
in attesa del richiamo
ricomponevo le tessere del puzzle
ad onta di ogni profezia
mi reclamavi – tu - a gran voce
ed io sbadigliavo al silenzio
e in silenzio tenevo dietro
alla processione di madri abbozzate
io
imperfetta come
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| Simposio di parole
danzano sui tralicci della mente
canti che s’innalzano dal muscolo palpitante
per dare un senso ad una pagina bianca
emozioni d’inchiostro
che chiunque può leggere
ma solo i tuoi simili possono capire
anime che compongono
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| Silenzio fu,
a smuover l'emozioni,
dinanzi a quella Musa,
in strane situazioni.
Il passeggiar notturno,
riusciva a far scoccare,
mille e più scintille,
sulla costa di quel mare.
Il cielo su di essi,
faceva da lenzuolo,
coprendo i
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| Certi sospiri incrementano la bramosia
che l’anima assorbe e cela avidamente.
Vorrei per una volta sentirti dentro me:
nel dolce e antico gioco dell’amore
nella caducità della sera.
Senti? anche il vento mormora
con un cicaleccio continuo;
mentre
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Drappo di seta,
rosso purpureo,
copre dolcemente la rosea pelle,
sublima forme, eccita sensi,
nel delirio
di profonde emozioni.
Leggiadra si muove tra campi,
sfiora con passione l’azzurro infinito,
cuore ammaliato da pensiero
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| Camminare in riva al mare
attimi scanditi
dal sussurro della mente,
assaporare il profumo
dell’aria e lo sguardo
rivolto all’orizzonte
dove la linea si congiunge
e lo spazio infinito
apre l'immaginazione,
piedi che camminano
lasciando impronte
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Si graffi il disegno
mentre domino i respiri allontanati
e piego qualche rovina
al volere delle deboli notti
Il giorno è lungo
e nulla intorno che possa preludere
ad un vento con il fuoco
soffiato di qualche fremito rossore
Perda il
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Fummo silenzi ostili
e tu su me,
ombra avvinghiata,
armatura sventrata
per poco avvolgesti i miei canti.
Fosti un corno che fiutava l'aria
ed ogni fiato seminava furia
dov'io mangiai di sbieco
la valvola della tua anima svuotata.
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Non è seta che si adagia sotto l’oriente dell’oggetto
ma intatti blocchi d’aria inginocchiati sulla vita
oh si, orli polverosi che cozzano con le stelle nei cieli delle tempie
deformati in sassi e unghie, legati alla vergogna di esser nate all’altra
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Accarezzo l’istante
che nutre il ronzio
di uno sguardo
gentile.
Fra i sepali
la dolcezza trova dimora.
E tu - primavera
fai bene ad
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Duro
rovesciarsi sui sacchi
ricadere in trincee di guerre inconcludenti
ripetersi
ad ogni assalto di sole
e bucare paure
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4901 poesie trovate. In questa pagina dal n° 901 al n° 960.
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