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Le 234 poesie dell'argomento "Donne" dell'albo d'oro
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| Oh! fanciulla, celi nei veli
le tue nudità
accanto, all'acqua che scorre
e aspetti colui
che non arriva.
Lo aspetti, con la fantasia
fra la mente...
pensando lui, accanto a te.
Oh! fanciulla, delicatamente accosti
le tue mani fra i
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Non dei tuoi modi pungenti
ho bisogno, io donna,
ma di mani grandi
colme d'amore.
Non di sguardi celati
ho bisogno,
ma di sorrisi sinceri.
Poche cose vorrei da te,
soltanto
zampilli di fresche parole
che come acqua di fiume
scorressero verso
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| Je m’ examine bien des fois
comme une étrangère
pourrait le faire
et j’ai pitié de moi!
Je suis une incurable
rêveuse...
Je rêve au bruit de la pluie,
au murmure du vent,
au chant d'un oiseau...
Je rêve
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§
Avevi una lacrima nascosta
tra l'iride di quelle ciglia d'infanzia
che accoglievano sospiri intrisi di dubbi
aspettando il bacio della luna
prima che il nuovo giorno facesse capolino
con la sua splendente aurora
Il tuo amore era
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venne il giorno delle grandi febbri
il sole oscurato all'orizzonte
nebbia azzurrina intorno
non ci furono presagi
né voci divine ma lei sapeva
di essere destinata
ad un cammino diverso
il vento soffiava nell'l'universo
l'alba
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stai al buio
sola,
ascolti il silenzio
i graffi bruciano
il dolore erompe
come lava da un vulcano.
Non puoi alzarti,
non ce la fai,
la tua dignità
calpestata,
umiliata da chi
non ti ha mai amata.
Sei come un fiore reciso,
non
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Un diario di una bambina,
racchiuso nalla valigia del suo cuore,
di pagine scritte da mani innocenti, tremanti,
di speranze vaganti, ma piene d'amore.
Un diario dalle pagine ingiallite
pieno di sogni appesi in sfere colorate,
che, in questo
leggi
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| Eri bambina
volato è
sol un istante.
Vent’anni,
così bella eleganza,
te stessa seduci.
Di sguardi ti nutri
e
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Donna
plasma d'amore forgiata a fuoco
figlia di mistero mai svelato
scintilla millenaria di stella
primizia di bacca tra rovi
tu,
fai gorgheggiare il tempo
che attraversa il tuo tempo
senza scomporti
naturalmente
come succede ai
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Camminano
le donne stanche
sulle consumate anche,
seguono
i rintocchi delle campane,
portano in cuore
ricordi di feste lontane.
Quanto è breve
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si parla, si ascolta, si tace
e si mente
-sono single per scelta-
per salvarti il cuore, taci la verità
ma la leggi nei loro occhi
lo sai tu, lo sanno loro
sei sempre arrivata seconda
a qualcuno, a qualcosa
-adoro i bambini, ma quelli
leggi
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| Brunito corpo di fanciulla
armonia di seni accennati
acerbe pennellate
di futura pienezza,
bocciolo,
sapore aspro di limoni.
Degradanti colline
i lombi ancor sommessi
respiri cautamente sogni inibiti.
Ti ammira la luna e,
per te si fa
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Le cose che non tornano
si perdono
spesso come fiori recisi
da godere nell'attimo del taglio
e non te ne fai più nulla
mentre il disgusto ti pervade
svuotando il vaso e la sua melma verde
Chissà che ne è stato di me?
Cosa
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Fruscio di gonna come foglie disperse dal vento
e rosso vermiglio ad illuminarne il sorriso
vai
con il viso proteso in avanti
impavida
eppur mite
nell’aria tesa a rubare felicità
ecco
sei tu
e il sole si fa tuo
in un abbraccio rovente
a
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| Insonnia mi assale,
sonnambule girovaghe
in desolata metropoli
sfoggiano su sentieri perduti.
Caldi soppalchi,
lacerate calze,
su straziate gambe
attirano indegni esseri.
Mefitiche fiamme
lampeggiano volti ignoti,
scavati da lacrime
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| Hanno sguardi di mare
le donne di Siracusa
e urlano passioni,
tra dolci di mandorla
e sapori ancestrali.
La costa sventrata
dai signori del fiele
ombra il loro volto,
mentre alla fonda
grandi navi
osservano il tuono.
Hanno bocche cucite
e
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Spezzavamo il pane
e il dolore insieme
sicura camminavo nella vita.
Poche carezze mi avevano forgiata
il tuo rifugio non era sempre miele
spesso ombra fitta e biasimo,
ma anche davanti alla morte
trovai il tuo cibo.
Oggi Il tempo dei rifugi è
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| Poi ti racconto...
sussurrasti piano,
e mentre forte
mi stringevi stanco,
stilla lucente
ti sfiorava il volto.
Fu tenerezza
la tua calda
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Un silenzio
nell'animo
ingoio
desio di un nulla
incolore.
Nella polvere
muovo
un gesto
in prospettiva
fuori luogo.
A rilento
scintillio
sulla lama
scheggia il vetro
vibra l'aria.
Campana
infranto è
il rifugio
l'ultimo
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| Donna, fragile e docile
come una farfalla,
tenerezza e gelosia
diffondi tra i popoli.
Al centro dell’Universo
ci sei
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| Col tuo sopir desideri
i giorni
duramente oltrepassi.
D'un sentimento nascosto
parlo
a te
che delusa
instancabile avanzi.
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Lungo collo di cigno un superbo stelo sostiene
aggraziato il volto di giglio, cromato da uno screziato vento.
"Bella che qui vieni"
significa il tuo nome, da lontano giungi
eternamente increspi come del mare piccole onde
le labbra
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| Sono figlie dei poeti
le Donne
emozioni d' incanto
Magie di un cielo
che corre affannato alla sera
sorridendo ogni
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| Assorbimi la luce amore mio e
ti regalerò ciò che creato
il più bel dono al mondo ha donato.
E lascia che nel buio vaghi io,
e ritroverò la luce ovunque tu sia.
Dono a te l'anima, amore mio.
E quando tu sarai davanti a
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Sporca
nel tuo candore profanato
ti restano gli aculei mozzi del rifiuto
la folle guerra alla memoria
nuda
in lotta con il buio
che t'ingoia
sporca
come la melma che ti gocciola dal cuore
sangue non è
non più
il nero flusso
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Ho mangiato il frutto proibito
nel giardino dell'eden.
Non ho rimorsi, non ho rimpianti.
Forse ora vivo nel peccato.
Se è peccato,
la mia sete di conoscenza.
Non mi pento
non mi dolgo.
Non torno indietro.
E se tornassi, lo
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La madre dentro gli occhi azzurri del suo bimbo
si specchiava,
quella madre
che l'ha nutrito e protetto
quella
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| Ricordi di bambole
lasciate su un letto
giardini e profumi di erba e di fiori.
Non volevo una vita da lasciar andare
volavo in alto per continuare a sognare
e dentro una favola disegnavo il mondo
cercando ovunque un amore fatato.
Ho perso,
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Si guardano, si osservano
non sanno quello che hanno
in comune tra di loro.
Due donne che s'incontrano per strada
e non si conoscono.
Due donne che si ritrovano ogni giorno
allo stesso caffè.
Due donne che si guardano negli occhi
come se
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Parla, parla con lei.
Falla sentire unica, imprescindibile.
Prendi le sue guance fra le mani
e scruta i suoi occhi.
Pizzica il suo naso con grazia da bimbi,
fa delle sue labbra
le pagine del tuo libro più bello.
Parla, parla con
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perdonami mia piccola creatura,
Troppo in fretta per poter nascere,
Troppo presto per poter crescere,
troppo tardi per poter vivere.
Ogni sera sogno i tuoi occhi:
Blu mare,
come una volta notturna che mi ricopre.
Il tuo viso come quello di tuo
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Ti hanno rubato
l'innocenza,
pubblicato
i tuoi segreti reconditi.
Hanno messo a tacere le tue paure
struggendo le tue speranze.
Hanno ucciso
la tua anima!
Ma in fondo al pozzo
nel silenzio delle tenebre,
hai visto la luna.
Bianca ed
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| Dalla sintesi un verso colorerà di porpora
e di verdi toni le sue tele smunte
per un bagliore pulsante
forse l'ultimo.
Quando la compresa scoscesa
non soffocherà più le mani
vorticose di slancio
ed il cuore adattato si
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Delicata come petali di una rosa bianca
Sensibile agli eventi della vita
Mamma
Donna in carriera
Che grande forza hai dentro donna!
Donna
tu così Vulnerabile e soggetta ai soprusi
Donna
Soggetta ai luoghi comuni
Bella e stupida
Brutta
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Una lacrima,
calda,
tanto da sciogliere la neve
Sola,
una Donna,
torna sui suoi passi,
il capo chino,
persi i pensieri
in un sogno cancellato,
un futuro calpestato
Fiducia tradita
Ogni passo
è una lancia,
trafitti
il
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Fiorisce il canto
di chi rubò la voce al vecchio
della porta accanto
Rubò l’onda al pescatore
Diventò sentiero
per
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| Guardi quel maschio ancestrale, epicureo gaudente fra le tue calde braccia di messalina,
divenire asceta virtuoso nel baciare i propri figli e la madre di essi.
Come fragile anfora dall’apparente durezza colma di inezia
in ogni donna non consanguinea
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| Nel tardo degli anni
ti domandasti:
Quando,
si avviò il cammino
del disuguale passo?
E nel guardar
lo specchio,
la luce
si ripiega.
Docile e deserto sguardo.
Gaiezza?
Non c'è ombra.
Indubbia la via
e noto il livore,
articola
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Lei
Fiamma
metà impossibile
meta introvabile
Lei
Eclissi
ineluttabile glaciazione
Di lacerazione la pelle grida
in questi occhi il paesaggio muta
lievi impronte sul manto innevato
nel mio giardino spogliato presto
Lei
fiore da
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| Penso.
Immagini bambine di sogni rubati
Bambole,
bambole di pezza,
dolce il viso di porcellana dipinto.
Quel sorriso
chiamava il sogno perso.
Guardo.
Ora guardo.
Bambole perfette quasi a cera costruite.
Ciglia di carta,
occhi
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| E' quella che ansimanti attendiamo tutta una vita
è la voglia di vivere fuori da tutti gli schemi
di abbattere
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| Hanno attinto dalle sue carni
il dolce nettare serbato all'amore
come belve che catturata la preda
ne abbiano lacerato il corpo bevendone il sangue.
Le hanno stracciato le vesti
rendendole brandelli di stoffa;
dopo averla malmenata e
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Uno specchio bugiardo
rimanda un’immagine ignota.
Vedo, guardo,
mi spoglio.
Mi spoglio d’un corpo non mio.
Da mani violente
che tutto han preteso,
rubato, voluto.
Mi spoglio da silenzi accesi
d’urla angoscianti
ignorate, derise,
al vuoto
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Madre, amante,
Serva, amica.
Ogni giorno un ruolo diverso
o tutti assieme.
Un sorriso velato,
un grido strozzato,
a te che ti trasformi
in mostro a momenti,
così senza sapere
così senza capire.
Forse una colpa,
o forse no.
E il
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| Alda hai riempito la nostra vita
con carezze e schiaffi
al suon di parole
che provenivano dal cielo
e dagli inferni dentro cui tu sei passata
Ora tocca a noi scrivere
e proseguire il tuo cammino
Tu hai dato
aprendo la strada a noi
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| Aspergere vorrei della rugiada lieve
di ciocche i capéi tuoi,
e le tue guance
vezzose e rosee
foss'io re Eolo
le lambirei.
Dello splendor degli occhi,
i tuoi,
infin sì cupi
simili a stelle in cielo
millenni fermi
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| E’ mio il sorriso fanciullo
che avverti nell’aria
che il tuo palpito culla
e la mente rallegra.
E’ mio quello
leggi
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Vivì |
29/07/2010 07:00 | 10714 |
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| dei fondi di bottiglia verdi ed umidi
restano gli occhi miei verdi ed umidi
la nostalgia degli antichi attimi
e le sigarette solo pensate
dal fondo di bottiglia verde
osservo solo i ricordi rammagliati
i sospiri ispidi e sapidi
delle
leggi
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Essere, che importa, ieri oggi o domani.
Essere è infinito,è luce ombra.
Essere è il fremito del vivere.
E' angoscia questo essere,
che cerca ambisce un sol lembo di serenità.
E' amore, grande immenso,
amore tradito
leggi
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| Non lo sopporto più...
quella pioggia che cade
come ghiande d'albe
che piangono all'estate
Non lo sopporto più...
quella mano che geme
trema come Aracne soffocata
fanciulla che senza voce
tesseva al respiro ricami d'oro
che
leggi
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| Fiori di pesco
sbocciarono con me
sui rami nudi
esili, forti e protesi
al cielo che d'aprile si vestiva
dimenticando il gelo
e d'usignolo
spandea nell'aria il canto
eco, dal mare
la rondini tardiva
al tetto
feconda d'istintiva vita
leggi
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| Sciola camminava per la strada
lei non dava più la mano al tempo
gli anni della pesca
e l'amore si era persa per
leggi
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Ci saranno momenti nella vita
in cui dovrai fare delle scelte
che la cambieranno radicalmente.
Ci saranno momenti nella vita
in cui non potrai più scegliere perché
hai già fatto le tue scelte.
Verrà il momento in cui
leggi
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| Non racconterò di me
quel che vuoi sentire
non dirò frasi fatte
per farti piacere.
Prima del
leggi
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| Ti dedicherò
un giorno,
per ricordare
le battaglie
che affronti,
lotta secolare,
che...
...come quercia
ad ogni stagione,
produce piccoli frutti,
sfamando
branchi selvatici.
Ti paragonerò
ad un fiore,
reciso
per
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| era un dì di festa
e la papessa assisa
sulla sedia della santa curia
lo sguardo altrove posava
c'erano bimbi che
leggi
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| Ti alzi per prima ogni mattina,
come sempre, insieme al sole.
Un trucco leggero, veloce,
per coprire la stanchezza
della
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il cielo era grigio
il suo cuore era triste
il sole nascosto tra le nuvole
comparve da dietro una collina
di fiori cosparsi di raggi d'amore
una luce
un soffio di gioia
in un alito di speranza
le onde del mare
corsero
con moto tumultuoso
leggi
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Midesa |
08/03/2010 08:47 | 13063 |
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| Centoventinove operaie
gridavano, scioperavano
nel marciume terribile della cotton newyorchese.
Centoventinove Donne
imprigionate, arse vive
dall'inquisizione feroce della cotton newyorchese.
L'8 di marzo del '908, Rosa, la tua
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| natura che attingi forme e colori,
plasmi nell'amore il tuo divenire
senza che quel rammarico ti annienti
ieri, la rosa di Jerico,
t'aprivi al sole,
mostrando la forza d'una sostanza intatta.
profumavano di mistiche leggende
i tuoi petali
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| la luce fosti quando son nato
e di te i miei occhi han brillato,
sorriso mi giungesti al viso
dal pianto strillato per te beato.
con calore mi stringesti al cuore
che ancor tuttora,
ne sento il profumo d'amore.
nel caldo corpo le labbra al
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234 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 180.
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