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| Basterebbe accontentarsi,
per dare respiro ai giorni
e cogliere la grandezza
del creato.
A sera
seppur col cesto colmo
ci
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E se c’è un treno lascialo partire
e più fermate fa più puoi gioire
nel suo percorso lento ma incisivo
per chi si sente orrendamente vivo
col ciuffe ciuffe caldo e accelerato
che segna quanto il cuore tuo ha peccato.
E se hai peccato c’è la
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Non certo un giorno come un altro
per chi riesce a tornare indietro nel tempo
quando in verde età tutto poteva sembrare un gioco
nell’attimo in cui al passo
riuscivi ad ottemperare ad un ballo
rimasto l’unico al quale puoi nuovamente fare compagnia
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Ciottoli di dolor d’un sentier,
incensati come pelle d’oca di gemme e lampi,
si susseguono sicuri nei numerosi estratti.
Ciondoli controversi d’un alighier,
nel cuor d’un viaggio letterario e amico,
si appassionano delle morbide costellazioni di
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Dolce calor ch’emani da tue gote
è come i dì che godi a primavera,
quando palpita il cor da mane a sera
e brucia pur l’amore e il petto scote.
L’amore è questo, ed altro ancora puote,
come sorgente d’acqua pura e vera
che mai per via si ferma, e
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Adesso sono felice.
Adesso che il treno è passato ed io ho incontrato i tuoi occhi fermi ad aspettarmi.
Non ci sei salito sopra.
Non ci sono salita.
Per una volta incrociamo lo sguardo.
sullo stesso binario parallelo ad est.
Magari domani io sarò
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| De’ tuoi anni il cor si rallegra
bussa piano al vento uno zefiro
che sfiora il mare de’ li occhi, la bellezza
poni ogni istante al giorno
lasciando una nuvola passare,
copre il grigio del bene ogni goccia di pioggia
E si ritira il sole, ombre
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| Ti scrivo una poesia
ma prima devo passeggiare
nel tuo cuore
nella tua mente,
dovrai setirmi vivo,
io avrò i battiti
dell’amato cuore
che mi diranno
sotto voce i tuoi desideri
e mentre esco estasiato,
do vita alla...
la mia poesia più bella
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| Vorrei sapere leggere il vento...
Chissà cosa ti sussurra il silenzio,
le parole degli alberi
che corteggiano l’aria,
e le preghiere delle raganelle
al di là del fosso.
Cosa il vento porta con sé?
Tacite dichiarazioni
e i sogni degli
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| Nella solitudine dove regna il silenzio
e il buio impera ecco cerco qualcuno
che mi faccia compagnia e attendo,
rompe ora forte il silenzio lo stridio
con fù fù fù di un gufo innamorato
e la luce di una lanterna tremolante
che viene da lontano e
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| In questa vetusta dimora
il tempo si è incagliato
in vecchi orologi a pendolo,
sui mozziconi sbilenchi
di fumose candele
a rischiarare ricordi immobili
in cornici impolverate.
Abiti raffinati attendono
in polverosi armadi,
la luce di antichi
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| Quel puntino nero ogni mattina
introduce ad una giornata
che di buono non fa intravedere proprio niente
seppure il sole risplenda
sogghignando lascia immaginare la sua potenza
comunicando che anche oggi sarà dura
dicono che sia il suo tempo
onde
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| Ci vuole del coraggio, da parte d’un lamento,
ad uscir sagace fuori dalla folla
e violinar dolci melodie a dirompente pioggia.
Fusa feline di rinnovamento, siano nostre,
come due cognomi e due spartiti miti
d’un melodramma sentito di
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| Nella solitudine dove regna il silenzio
e il buio impera ecco cerco qualcuno
che mi faccia compagnia e attendo,
rompe ora forte il silenzio lo stridio
con fù fù fù di un gufo innamorato
e la luce di una lanterna tremolante
che viene da lontano e
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Un’ eco silente,
rincorro il tempo
non rallento.
Negli occhi una lacrima
e il rimbalzo di seducenti
nostalgici ricordi.
Il cuore sussulta di gioia
col desiderio di afferrare
attimi sfuggiti.
Lo sciame delle emozioni
rallegra il cuore
senza
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Arrivi di anno in anno
scandisci così questa vita
tra lieto gaudio e l’affanno
C’è chi festeggia va in gita
chi con candeline e torta
chi con la tavola imbandita
Pranzo con cibo d’ogni sorta
chi arriva ad una svolta
e chi di niente gli
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Nessuno potrà fermare il mio gioco di vita.
Invento, creo, medito, penso, scrivo, amo, desidero.
Da mille punti di sospiri sono punta.
E milioni ne cerco nella cruna di un ago curioso.
Smuovo la terra del Nulla.
Pianto semi di parole.
E la notte
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Chiusa nel silenzio
osservi un cielo nero e sordo.
Il dolore a raffiche investe
e tramortito e stanco
lascia il corpo martoriato
mentre amare gocce di pianto
cadono dagli occhi viola
su labbra di sangue.
Barbarie protratta e consumata
fino
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Ci sarà pure un motivo
perché tutto quanto debba andare a rotoli
ovunque si giri il capo
ogni cosa pare prendere la strada sbagliata
classificando l’attimo
come uno dei più intraprendenti
per come riesce a reagire
in modo alquanto
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Cuor vicino per un momento d’oleandra,
nel terreno dei ricordi,
si mostra fuor della via, d’una nuvola e d’una rondine.
Coltiva in un sol baleno, anche nel più sconfinato deserto,
lo spettacolo d’una profonda aritmia
nei petali insonni d’una
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| Le finestre sbadigliano fiochi lucignoli
incensano la notte fumosi comignoli,
conforto e tepore è la stufa odorosa
di cembro, ginepro, di ceppo bruciato
e poi sognare un sorriso, un bacio scoccato.
Mi sorprende l’alba
nel fluttuare dei
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Le note dell’amore
la musica del cuore,
danziamo sulla luna
acrobati senza protezione alcuna.
Facciam finta di dormire
in uno specchio di colori
nella splendida collina
come stormi di gabbiani.
Nella danza inesauribile
intrecciamo i nostri
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Dove c’è gusto (scusate ‘a confidenza)
‘o pane ve fa chiena na despenza
‘o doce mette ‘ncroce ‘a cincurenza
e ‘o salato nun scorda na scadenza.
Dove c’è gusto (parlanno cu decenza)
‘a panza s’apprepara a fa’ ‘a credenza
‘o core sbatte forte e a
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Rovesci di vento
nella notte fonda
e le campane
rispondono a Dio
che sembra scendere
dal colle alto
fino alla piana laggiù,
mi sforzo per capire
cosa Lui vuole da me
e dall’uomo
che le campane non suona.
Rovesco nella tormenta
torrenti
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Giorni di lavoro
s’avvicendano copiosi,
gli impegni sono intensi,
si rischia la nevrosi,
ho bisogno di distrarmi,
di alleviare la tensione,
ci vuole un bel concerto,
dare sfogo alla passione!
All’ombra della notte
si raccoglie
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Cercava casa un vecchio gatto grigio
cenere come certosino, da tempo certo
abbandonato, difficile dir quale lo stato
suo
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Vorrei che fosse già l’alba.
E la notte mi avesse prosciugata di ogni dubbio.
Lavata e stesa nella notte di
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Sono tre i pargoli inaspettati
graditi e molto amati
a sorpresa arrivati
quando a tutt’altro pensavo
fuorché nonno diventavo.
È vero talvolta l’idea mi sfiorava
ma non si realizzava
poi le circostanze son cambiate
e quello che era un sogno
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Schermirò la luce
e allontanerò la pioggia
dai vetri frantumati
in mille specchi.
Intonerò nenie
e canterò canzoni
che accompagnino le sere silenziose.
E quando i tuoi passi
non ti condurranno più al mare,
raccoglierò in un pugno
sabbia e sale
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| Seduto sento il bisbiglio del vento
di ponente che insiste da tempo
mentre la risacca che spruzza le coste
riaccende immagini ormai nascoste.
La sua brezza lieve porta il rumore
di passi felpati che camminano nel cuore
lo scroscio d’acqua di
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| Non ho mai visto i demoni che mi abitano
anche se lungo la strada,
attraverso le egemonie della morte...
Li percepisco
ma so cercare nelle ombre
e immersa nel silenzio
mi ripongo e ascolto.
Percorro questa via
e arrivo in profondità.
Più in
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| Perché non mettere in saccoccia
tutto quanto rende felici
avviandoci là dove niente
potrà mai intaccare la speranza
desiderando che non siano solo parole
ma fatti concreti
chissà forse riusciremo a vivere meglio
magari centellinando ogni
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| Rami e fior di una giovane terra, qual è la poesia,
crescono ogni giorno secolari
nel tappeto quotidiano per segnare il futuro.
Semi blindati e sospesi, tra le memorie,
curano il cuor ferito dell’amor non corrisposto
negl’anni dei cieli artigiani
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Aspettiamo
il silenzio sta arrivando
e non c’è nulla
che possiamo fare
per rendere la sera
una culla
che accolga le nostre
paure perdute.
Attendiamo
la pioggia è ancora qui
e bagnerà la terra
con le sue lacrime
amare di dolore
e con il
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Sensazione caldo intenso
quando ci opprime l’immenso
mix umidita’ e calore
piovono lente tra le ore
E’ tormento il tuo respiro
non si può cercarlo altrove
il vento ha perso il giro
è andato non si sa dove
Accendi un ventilatore
solo più
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È tempo di arrendersi all’evidenza
di porre limite alla sofferenza,
è tempo di lasciarsi andare
al lento scorrere della vita,
è tempo di abbandonare
i dorati viali, per camminare
sulle più reali vie
coperte di foglie e di fangose buche,
è tempo
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Mi hai offerto il tuo braccio per attraversare.
Mi hai offerto te stesso.
Quel gesto semplice e spontaneo
non l’ho più dimenticato.
È stato uno sporgerti verso me
e prendermi insicura in te, per darle forza.
Ho camminato a braccetto a te.
Come
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Bruma di freddo
e campane stanche,
perforano la coltre dei pensieri,
mentre tra la nebbia fitta e le lacrime,
lascio cadere gli ultimi barlumi di speranza.
Cala la scure di parole amare
e strade fitte senza ritorno,
si dipanano e misurano
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Quando si dice essere di troppo
spesso e volentieri ci si azzecca
seppure nel nostro cuore tutto sembri inverosimile
inutile darsi da fare in merito
quando ogni cosa pare già programmata
forse lasciare un piccolo spazio al bisogno
potrebbe
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Caldo
sensuale
il colore del cielo
risveglia il sorriso dei fiori.
Mille colori dipingono l’aria
sfumando capricciosi cirri
nel canto del giorno che nasce.
Ed eccolo, lui, il re sole!
Spavaldo, come fuoco
incendia l’aria
diventa
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Destinazione d’un pilota, per quella Luna,
scopre la meridiana responsabile
del volo d’angelo d’un aereo in mezzo secondo.
Illusione ultraterrena d’un poeta, per la sua musa,
attraverso l’arte di notti e strali
le dedica un posto unico sul tetto
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sottile come un soffio
tra le pieghe della vita
un grigio che soffoca
il battito del cuore,
un peso che grava,
sull’anima stanca.
Voci lontane,
risate spezzate,
eco di gioie perdute
nel vuoto dei ricordi.
Ogni respiro
un affanno,
ogni
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| Trentadue anni son passati
era il diciannove luglio
quando in TV vidi quel subbuglio
Borsellino e sua scorta ammazzati.
Giovanni Falcone non era bastato
assetato di sangue era Totò
un altro delitto ordinò
avallato anche stavolta dallo
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E siamo ancora qui
ad attendere le stelle
nelle notti d’estate
e a regalarci carezze
appena accennate
finché la sera arriva
ad avvolgerci piano
con il suo profumo.
E siamo sempre qui
ad asciugare lacrime
e a donarci un bacio
sulle labbra
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A volte par incerto il navigare
ché meta non s’intravede
e par sol a vuoto di remare
Ma v’è placido litorale
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Il tempo non ha tempo e l’orologio
si attarda a fustigare il tuo passato
e scrive sulla sabbia il necrologio
dell’oggi che domani avrai scordato.
Futuro e non futuro il mai afferrato
si piega alle tagliole del tiranno
e non sapendo come e cosa hai
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| Raccoje co’ fatica
li grani pe’ l’inverno
e l’ammucchia ‘a formica
ner suo lavoro eterno.
A tutta gola canta
e stride ‘a cicala
oziando su ‘a pianta
finché er giorno esala.
Ma quanno poi ‘a fame
‘a stuzzica e ‘a preme,
nun ha né ‘n po’ de
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Evanescenti fantasmi
tremolano nell’aria rarefatta,
i tuoi occhi color della notte
catturano scintille di sogni.
Nel gioco furfante della nostalgia
recupero pezzi di cuore,
scorrono silenzi, si ferma il tempo,
petali di vita mi
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Immagini che vedi ma non tocchi
sensazione quando chiudi gli occhi
scrivere nel tempo che ci consuma
assistiti dal sole dalla luna
Artigiani della sola parola
laboratorio di un doposcuola
pensiero mente in navigazione
per una astratta
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Il lento gocciolare
di queste fonde,
intinge gli steli
in acque torrenziali
che profumano di cieli limpidi
e sorrisi carichi
dei colori di primavera.
Giunge il tempo
di gravosi carichi
e risposte,
in risonanze di tempi andati.
E non mostri
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E ci risiamo con questo numero
ogni volta capace di rivoltare le zolle
onde non rimanere indietro in quel volere
in tutti i modi essere di compagnia
e non si sbaglia visto l’accettazione
che sempre riesce a tenere ben in vista
persino
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Sotto le luci soffuse di questa stanza
affondo bacio dopo bacio
nel mar mosso d’un adorno furor spaziale.
Non ha alcun dubbio l’apnea d’arcobaleno,
tra il pieno e il vuoto delle curve animali,
che esplode come stella cadente qui nelle
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Raccoje co’ fatica
li grani pe’ l’inverno
e l’ammucchia ‘a formica
ner suo lavoro eterno.
A tutta gola canta
e stride ‘a cicala
oziando su ‘a pianta
finché er giorno esala.
Ma quanno poi ‘a fame
‘a stuzzica e ‘a preme,
nun ha né ‘npo’ de
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Riposa sui sogni
io da questa casa
chiuderò la finestra
per non sentire
nulla che non sia
silenzio o almeno
la sua ombra
flebile nel dolore.
Ritorna di sera
per dare alla terra
qualche goccia
di cuore malato
o anche il profumo
di
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ho ascoltato la scarsa pietà che provo per quel benedetto piantone che ci impedisce di correre
no non lo voglio con me nell’ora di libertà settima melodia di una strozzatura umana di prigione
ho imparato una polemica di dignità per quel volto che sfiora
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Il sogno è il tuo boccale di esistenza.
T’invita a bere, anche quando non hai sete.
Acqua alle rose, profumata di essenze.
Gorgoglia di sospiri di luna.
Si adagia ai piedi di rive scoscese e goccia goccia si riempie fino a traboccare di Niente, di
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Passano brumosi i giorni,
nuvole pallide
lacrimano sui petali di rosa
rugiada sfavillante d’argento.
Il pianto della pioggia
è la risposta
tutte le volte che ho sperato
che dal silenzio mi giungesse un canto.
Il sole dissolve la nebbia nel
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È tardi ma non importa
sarebbe un peccato spezzare la catena
non risolverebbe certo i problemi
mettiamoci dunque al lavoro
affinché tutto sia finito al più presto
c’è chi attende non facciamolo aspettare inutilmente
sarebbe buona cosa mettere da
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Tornerei a quel giorno, regina del tempo,
quando l’amor allineò tutti i satelliti più reconditi
contro i buchi neri della malinconia battente.
Terrei stretta la polvere lunare, di quella notte,
per benedir di miracolo ed energia
il miele celeste
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Alla finestra le stelle
ci seguono
ci guardano
ci ammiarno
io abitante della terra
Tu dell’infinito
piango e rido
mi sento uomo
mi sento dio
quello che cerchi Tu.
La notte mi è madre
felice sono di essere
un suo figlio
nell’alba che
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334318 poesie trovate. In questa pagina dal n° 601 al n° 660.
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