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Tutto scorre
anche questo mese
è andato
come fosse un fiume
che non trova il mare
e le nostre carezze
sono petali
dimenticati a primavera.
Tutto passa
anche gli sguardi
e le speranze piantate
nella terra assetata
di nuove piogge
e di
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S’erge indomito un impeto di passione,
laddove arde l’unico pensiero
e s’illumina d’un silenzio conscio.
Ch’il darsi di sguardi languidi,
c’ambìto fù, sì tanto, il desio del Dono.
S’adorna la speme, ora,
nel sublimar l’incontro,
c’all’audaci
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E passerà
il tempo stridulo del pianto
delle gote scavate
delle ore da dimenticare.
Passeranno
immagini amate e perse – ricordi
e briciole di vita dissepolte
- che graffiano.
Passerà questo tempo d’addio
passeranno le parole
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Nel silenzio di giardini assonnati,
nelle ore palpitanti di meriggi neghittosi e sfaticati
all’improvviso mi prende ... il ricordo di te.
Un mormorio d’acqua chiara e cristallina,
vapore delicato di mielosa ambrosia,
baci dissetanti,
sguardi
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lo senti
arriva dal basso
il canto della terra
calpestata dall’odio
e dalla guerra
che uccide creature e bimbi
senza discriminazione
di razze o colori,
lo senti, arriva a te
che seduto stai
sullo scranno del potere
e non conosci suono
che del
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La polvere sul sudore
trema la luce negli occhi
sogno un’angelo che pulisca
una mano delicata
sul volto infangato
e tu cuore, batti
si allarga la mia visione
ho temporali nella mente
e diluvi dentro il petto
ecco un volto che si accende
avanza
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Il sole dona amore
la pioggia un batticuore
la neve il tuo sorriso
la brezza il paradiso
Viaggiare in questo spazio
sarà nel tempo un punto
per questo non sono sazio
finché non l’avrò raggiunto
Sono solo le stagioni
i percorsi della
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Ognuno con il proprio modo di essere
faceva sì che la memoria
potesse rimanere attiva scacciando con rigore
essenzialità che almeno una volta hanno potuto e dovuto
acconsentire a buttare giù quel rospo che intraprendentemente
gongolava per il modo
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quanto mi batte fortissimo il cuore raccontando di Andrea e Giulia
due innamorati cresciuti clandestini nella tenerezza di mille emozioni
abbracci impazziti figli di una notte soffusa di bellezza
quanto è lento il volteggiare dei loro occhi asciugati
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A passo svelto, senza far rumore,
corro senza veder lo scorrere dell’ore.
Vorrei essere a pochi metri dal cielo,
respirarne l’azzurro terso e gemmeo,
sentire i suoi silenzi
mentre ti parlo scrutando i tuoi respiri.
Con lentezza ti sfoglio
dentro
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In quel Cireneo attento
c’era pure il mio spirito
questo è il mio desiderio
mentre scruto e vivo il peso
della Tua sofferenza o Gesù
lasciami un po’ di strada
ad un passo da te e sarò
l’uomo che la Tua morte prepara
quale mistico tonfo
e lasciare
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Preferisco i morti
il silenzio che cala
sulle mattine nere
senza luce da pregare.
Preferisco il freddo
l’aria gelida d’inverno
che accarezza l’anima
e la pelle impallidita
come una luna piena
al tramonto del giorno
che attende il buio
e i
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| Mi sovviene l’azzurro pulito e terso del cielo
i verdi screziati delle erbe nei prati
il cinguettare di uccellini beati
le nubi capricciose e il loro bianco velo,
il pigro ronzio delle api operose
il silenzio nelle valli profonde e sinuose.
E
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| È la morte il confine del domani
il respiro comune di ogni anima
l’alba di un nuovo giorno
sulle ceneri del passato.
La paura del buio imbavaglia la luce.
Folle pensiero
radicato nelle fondamenta del nulla
l’insieme di ieri
nella certezza
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| Giungere sino ad oggi
con un fardello che non ha dell’umano
puoi vedere nel futuro qualcosa che vive solo di speranza
visto il passato dove tutto ha avuto un suo ruolo
e per il quale non smette mai di rinnovarsi
ove battere il capo diventa una
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L’inverno canta al piano dolcemente
con i suoi passi imbiancolati a neve
sopra il terreno nudo e in parte greve
amante del gran gelo e incontinente.
Ride e sgambetta all’aria apertamente
con la sua danza tramestio in me lieve
col sole che coi
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Se cadono le stelle
le raccoglierò
come fossero pioggia
che bagna la terra
nei pomeriggi di marzo
quando il sole
non è caldo ma già
accarezza il giorno.
Se cadono i sogni
attenderò il mattino
per ritrovare il sonno
e forse non mi
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Attorno a noi
quanta disperazione
nei lenti gesti
di chi fatica a comprendere
o ad accettare questa vita
fatta di piccole e grandi privazioni,
c’è chi non ha possibilità
di curarsi
di sfamarsi adeguatamente
o di vivere in simbiosi
con chi era
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A piccoli passi le ombre s’infittiscono
mandando giù il crepuscolo.
Sagome tenui e confuse
avvolgono le strade.
Quando i colori sono tutti uguali,
in quelle strade
si monologa col fragore del cuore,
con la quiete del mondo.
Si ascoltano le
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Madre e Figlio, sguardi d sangue
sotto l’azzurro cielo, vestito oggi
dell’immenso dolore, assente
nei carnefici, vestiti di giustizia
sotto le urla trema la terra
calpestato l’amore, l’infinito amore
e quello per la madre, trafigge il cuore
il
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Attimi di debolezza a volte come scampoli di salvezza,
nei quali ti lasci andare per non star più male,
per ritrovare le forze, per rincominciare a vivere e sognare.
Non pensare che sia una punizione lasciati andare,
gli errori servono per
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Incerta nel saper cogliere l’occasione
fa di tutto per non farsene accorgere
ma quel birichino che da tempo la teneva d’occhio
pronto ad intervenire non poteva fare altro
che indicare la strada da percorrere
affinché tutto il resto potesse essere
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Non è da solo
che posso combattere
le stelle ogni sera
e non è nel cielo
che qualche luna
può splendere senza me
che cerco di respirare
le nuvole al buio.
Non è fra le ombre
che posso essere felice
se la luce insiste
a negarmi il
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Sulla strada del Calvario
lo sguardo del soldato
è sulle pie donne
mentre quello dei sapienti
è sulle spade sulle lance
nulle le risposte
alle grida di pietà
da lontano vedono tutto
i saggi i regnanti i sapienti
ma i bambini? Non ci sono
il
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vola l’emozione del giorno che non ha più fine
maledetto inferno che m isolavi nella stortura dei farmaci
ho visto i brividi della follia rompere l’argine del sudario
benedetto giorno che tocchi l’amore nel silenzio che urla sogni perduti
tu che
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La mia voce
fronzoli invisibili
su nuvole impalpabili.
Il tuo volto incrociato
tra le sinuosità del tempo.
Consegno i miei gemiti,
quelli che nessuno potrà mai sentire,
alle tue mani aperte
come vele al vento.
Sarei stata i tuoi occhi
per
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Di bacio in bacio
imprimi l’ascesa
attaccata al tuo nome
sospesa nel capriccio fugace
dentro ogni cosa
che tu guardi
per cui vive
l’attesa di una
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Nel far della sera,
cercavo disperatamente di te.
Urlavo come un folle,
forse di dolore,
forse di terrore.
Temevo che t’avessero ammazzata.
la guerra è cosa terribile,
toglie il fiato,
lascia voragini intorno ai suoi colpi.
Ti chiamavo
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Chissà come sarà questo dì
potrà arrivare sino a sera senza intralci
pezzi da museo non di poco conto
semmai non dovesse accadere
dovranno pure far valere schiettezza e sincerità
basterebbe volgere lo sguardo su di loro
ricreando con l’aiuto di
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Dovunque sia il tempo
anche nel silenzio del respiro
ti troverò.
Noi che senza nome
viviamo l’amore
nella solitudine
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S’udiva monocromo,
l’incedere d’attimi avulsi.
In’ante, represse effusioni,
celavano ciò ch’il cuore udiva,
ma da lungi distratto, ignorava.
S’era d’inverno, in quel freddo mattino,
allorché s’ebbe coscienza.
Nulla, del Dono, s’avea in
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Ti ho chiesto di fermare i tuoi occhi nei miei
perché il cuore non riusciva più a contenere
la pienezza del tuo sguardo.
L’idea di parlarti spezza il fiato in gocce di parole
che non sono mai esistite.
Io resto fermo
nel ricordo di un posto che
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Stamane nel quadro di un ceruleo cielo
si mostrano bianche, vaporose nubi
frastagliate e disegnate
come ali di angeli.
Nella brezza leggera
passeggiano, si rincorrono
giocando a nascondino.
Il frinire dei grilli e delle cicale
rompe il
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Il fiore più bello
che la creazione ha generato
è caricato da un duro legno
sarà schiacciato, lapidato
che sia di Lui morto
anche il ricordo più caro
il male vincitore ne gode
l’uomo che protegge l’uomo
si lava le mani, lavoro ben fatto
nemmeno
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‘E cunte fanno ‘a sciorta cchiù quadrata
ca ancora va smanianno spalummata...
Siente ca gira sbatte e maie s’arrenne
e quanno ‘a chiamme move ancora ‘e penne
e ‘nchiett‘a capa corre nu penziero
ca dint’ ‘a chiocca resta priggiuniero.
Quatte parole
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| D’in sul proscenio d’un teatro vero
il Fato misterioso alla ventura
brigando va finché dimora il tempo
ed errano i suoi ruoli in questo spazio.
Che fa il Fato in questa sceneggiata,
sai cosa fa, lettore perspicace?
Il Fato passa e scruta, pensa e
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| Come controbattere quando il tutto sembra accanirsi
in maniera più che sufficiente per andare fuori di testa
cercare di mantenere la calma
l’unica opzione onde raggiungere lo scopo
seppure invalidante per chi tirandosi indietro
assume un livello
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Si stringe il ventre,
l’anima tossisce, si
contorce nel silenzio
di uno sforzo...
Non chiudo gli occhi
e li riapro...
Immagino pesci
nuotare sinuosi
in un acquario che non ho...
Squame rosse e dorate
sul fondale,
verso la gora...
Verso dove
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Se potessi ruberei i tuoi occhi
che mischiano le carte
dove finisce il sogno inizia la realtà
dove la realtà si smarrisce
il sogno riconosce la sua strada
se potessi ruberei i tuoi occhi
mare in tempesta
che per sentirsi vivo
spinge i
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Parlami delle notti
e della luna
che oscurava
ogni cosa intorno
anche le carezze
che nascondevamo
nel silenzio
intorno ai sorrisi.
Parlami delle stelle
che nascevano
al mattino
nel buio che il giorno
trascinava con sé
nel ritorno
e
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Grida e urla sulla piazza
sia morte siamo assettati di sangue
il Cristo la guerra non vuol fare
senza la morte nulla si vince
ed il Figlio buono dell’Altissimo
che insegna amore e pace fra gli uomini
a Lui la croce i chiodi la frusta la lancia
ed
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Magia lieve incornicia attimi
vestiti di niente.
Un raggio di sole si schianta nel mare
e accende dorati riflessi.
Soffici e impalpabili emozioni
sfiorano e accarezzano il cuore,
accompagnano l’inizio di un nuovo giorno.
Uno scenario pieno di
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Risulta sempre più difficile
camminare sulla strada della vita
seppure verbi d’incoraggiamento trottino senza requie
un via vai di emozioni vorrebbero eludere
quanto invece si lascia catturare con quel fare esclusivo
che ogni volta lascia sul
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Timida,
temeraria rosa
nel gelido vento tergi fiera
a cantare la lontana primavera.
Tremi d’amor
nel tuo bianco stelo, quando
polvere di stelle e brina
ti vestono da sposa.
Come gioiello brilli
sotto una luna di ghiaccio.
Vivi una sola
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Danzano leggiadre nel vento
le chiome ondeggianti,
il mare ne contempla la bellezza.
Uno specchio infinito,
l’acqua cristallina
s’azzurra con i riflessi del cielo.
Quale strada percorri
per te è tutto nuovo,
non ne conosci alcuna.
Come una
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I fiori sono morti
mentre ero solo
e non mi accorgevo
che mancava l’aria
in questo cielo
chiuso ai sorrisi
e agli sguardi
rivolti ad altre lune.
I petali sono secchi
hanno dato profumo
finché scrivevo
parole d’amore
nel buio delle
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eravamo ragazzi ancora con il tempo aperto davanti
pronti a partire rischiare la strada i fiori più veri non sono quelli di serra
fratelli nella memoria che urlano nella notte le canzoni di un fuoco d’estate
nello zaino che spacca le spalle vola la
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Consumato il corpo, ha sete
non acqua ma aceto
non una mano, ma una spada
e uomini armati e violenti
la bellezza della primavera
si fa terrore, buio di notte fonda
nella mia paura sento un germoglio
sì, lo voglio far fiorire, darà frutti
ho atteso
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Monocorde
come il fuoco di un vulcano
che sospinge la sua lava in un sol verso
e il suo canto detto fatto va disperso
mentre il cuore si dibatte in sé uniforme
e contempla mestamente usate orme...
Monocorde
come il sole dannunziano
che se
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Tenersi forte quando improvvisamente
novità si accaniscono per trovare il modo
di sbarazzare chi potrebbe ledere
quanto sul piatto appare seppure celando
il vero senso per cui tutto avviene
nel tenere conto dell’effettivo interesse
di chi
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Quando mi hai lasciato
non c’erano stelle
ma gocce di buio
sul filo d’orizzonte
ed ogni pensiero
appeso alla pelle
respiri di pena
attorno alle foglie morte.
Quando mi hai detto addio
non c’erano nuvole
ma fiati di veleno
al posto del
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| Di fronte il mare. voli di gabbiani
eterei, lontani.
Tra riflessi di cielo, l’onda che viene
in un batter di mani.
Scolpiti, in alto, palpiti esistenziali,
iridescenze d’aria nell’azzurro
solo una riga d’ali
vagante dentro un tacito
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| La domenica mi veste il pensiero
quello veritiero che riempie
la mia vita, sempre in attesa.
Salgo luminoso il sentiero
che porta dove la campana
festosa, come sempre, chiama
ed io vivo e rivivo ancora
i passi della storia umana
che mi esaltano e
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| Che gattina fortunata sei
due giorni ravvicinati per festeggiare
festa di tutti i micetti e compleanno
imbarazzo della scelta non manca
chissà quanti regalini passeranno davanti alle tue pupille
mi raccomando non fare indigestione
.
ma che dico
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| La poesia
è nel silenzio delle parole
quel non sapere cosa sia l’amore
quando il silenzio
ritorna nel suo infinito.
La solitudine nel buio
è l’emozione di ritrovarsi innamorato
nelle notti che danzano tra le stelle.
Noi distanti in questo
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| Fuggito è il tempo, e non mi sono accorto
che sono ottantaquattro gli anni miei,
mentre raggiungere vorrei quel porto
ove mesi e dì ricordar potrei.
Ora però il tramonto guardo assorto
con giochi di colori e di cammei,
mentre vedo che nuovo sole è
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| guardo dentro gli occhi della gente cosa cerco non so
hey uomo che cammini come me dall’altra parte della strada
hey uomo che sei solo come me dall’altra parte della strada
nelle briciole del silenzio bruciano le solitudini ubriache di brividi
follia
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| Or spesso si ribella la natura
imponendo il suo essere violento
irrimediabilmente a dismisura,
colpisce quasi sempre a tradimento
a ciò, nessuno può fare censura.
A men che non spunti su nel cielo
colui che mai appare
e che tutto questo possa
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Questo dolore non passerà
come passa la neve
a primavera
quando il sole bacia la terra
e accarezza le foglie
quasi fosse un ricamo
di una mano sconosciuta
al cielo e alle nuvole.
Queste ferite non guariranno
resteranno aperte
e il tempo
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334403 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1741 al n° 1800.
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