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Poesie pubblicate: 363’113Autori attivi: 7’459
Gli ultimi 5 iscritti: Ava - Evaristo - Claudia Bazzucchi - MiuMiu - Giovanna Diodato |
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Una carezza si posa sul viso,
segue ogni piega, ogni smorfia,
ogni contorno indurito e scavato dal tempo.
Ricordi di spazi senza dolore
cullati dalla brezza di anime sincrone
che danzano strette il loro tempo migliore.
Raggi di luna a rischiarar
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Or la vita è lume di candela
che nel buio dona sempre tepore,
tardi l’uomo s’avvede che si scura.
Qual rio gesto sia strappar biscotto
buono che al bambino venne offerto,
or caramella dolce è amara.
S’appressa tramonto, pena prevale
sui ricordi
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nel silenzio della dolcezza emerge un uomo sincero
gli anni dell’amarezza e della normalità ci hanno reso amici
la pioggia della calma ci ha voluti bene
il futuro non so dove ci porterà io gli vorrò sempre bene
lui per me è un fratello maggiore che
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Ricordo, pietre
a disegnar parole
ambigue e fragili
nel dolore che consuma
nel vomito che ti libera .
Si potrebbe piangere
come quando l’anima
colta dalla fame
ingoia l’improbabile
grido della morte .
E ricordo, ogni parola che ho
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Basta un niente e fantasia centrifuga
assorbendo il passato
una due tre quattro volte
sensazione di ubriacatezza si pone
rincorrendo grandi piccolezze tutto si fa reale
collaborando con estrema facilità
ad un girotondo fatto da un’infinità di
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Gira la giostra, lenta e veloce,
un valzer di volti, un coro di voci
e noi, bambini e vecchi insieme,
con le mani aggrappate ai sogni,
temiamo il momento in cui scendere.
Il vento ci spettina i pensieri,
le luci si fanno più fioche,
le risate si
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Cerca solo di ferire
la sua pelle
ma senza lasciare
segni di nostalgia
per le lune morte
che continuano
a inseguire il cielo
come fossero gocce
di piacere rubato.
Cerca ancora
di pronunciare parole
che possano tradire
il timore degli
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Quando in alto non vi erano ancora cieli,
e in basso la terra non portava nome,
quando le acque erano una sola corrente
e il silenzio regnava,
allora nacque il Tessitore.
Egli non aveva trono, né tempio,
solo mani di fuoco e di tenebra,
da cui
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qualora tu mi lasciassi io scinderei la cenere rossa e il legno verde della mia nave
a tentoni ti dimentico abbraccio di un silenzio che fugge
io non raggiungo più le tue isole ninfa di una roccia verde
se tu decidi di esserci io arderei la brace del
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Alzo gli occhi al cielo non c’è piu il sereno,
grandi nuvole s’abbracciano si danno la
mano ci vogliono rinfrescare, una pioggia
gentile cade su di noi per poi morire
Il sole è via tornerà un giorno a farci compagnia,
a riscaldarci il cuore come
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Parea ch’il nulla s’avesse a chetare,
e m’avvidi del tempo sprecato.
Seppur in’ante, mea culpa,
l’incedere insano s’erse supremo
e s’intinse
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Ormai è abitudine
cronologica apparenza
sensazione tremula
di una mistica follia.
Non è reale, non è.
Cio’ che t’illude, ciò che afferma
ciò che invero
imputridisce l”anima.
Ma tu non abiti l’anima .
Estimi l’abito
dedito
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Sei il faro che veglia nell’ombra,
tra le nebbie segrete del cuore,
sei la voce che il silenzio ingombra
di promesse intrecciate all’amore.
Nelle vene mi scorri come fiume
che conosce ogni sponda smarrita,
sei il sogno che brucia senza lume,
la
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Sussurri Tenerezze Amore
si osservano nella notte buia
ventate improvvise onde alimentare desiderio
dispettoso risveglio lascia tracce perenni
frutto d’istanti indimenticabili
sfruttando centellinando emozioni
ritornano nel giorno
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Partire
per non più tornare
là dove le sensazioni
del tuo sguardo
mi tormentano il meditare.
Il mio nome
non pronunciare,
la tua voce mendace
non starò a seguire.
Non sarà
questa splendida luna,
luminosa come diamante
ad impedirmi di
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S’Amor s’oscura
e in fioca luce induce,
ché vita divien dura
e al Malo adduce
Allora spenta via
diviene il cammino,
che sì è tal ria,
che ci si rivolge al Divino
Arride la dama negata,
in tal stato d’agonia,
che a morte s’aspira
La via è
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Non sventrerò la tua valva
per estrarre la perla nera
che custodisci gelosamente
nel tuo grembo.
Mi accontenterò di
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La incontravo
dove non c’era luce
il il suo respiro
la rivelava, nuda
come le foglie
che in autunno attendono
un vento per cadere
e morire d’amore.
La accarezzavo
prima di conoscere
le note del suo dolore
e suonare la pelle
come fosse un
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nel sogno più reale io sono sveglio
nel silenzio più amaro senza medicine
io sono pronto ad aiutare i miei genitori
io cammino lentamente senza paura
il vento
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Nell’alitar del tuo desio,
adagiato alla mia arroganza,
s’arricchiva il tuo bellissimo volto.
Era forte, in te l’accoglienza
e la tua immensità si schiudeva,
all’agognato nettare.
C’al sublimar d’intenti, mi perdevo,
nel tuo umido e caldo
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E tu ballavi nuda
una canzone di Vasco
così da illuminare il cielo
di colori mai visti.
Cogliendo i tuoi respiri
nel profumo della tua anima
C’è questo mistero
un sogno
l’illusione della tua pelle
del tuo odore, del tuo
Infinito potere
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E c’è un sonetto pronto in via del mare!
un po’ curioso birba e assai contento
di andare avanti e indietro assieme al vento
gradisce in acque “fute” navigare.
Maldestro planimetrico sa usare
i verbi e le parole a piacimento
con chili di passione
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Agosto arriva con passi di festa,
portando sabbia, risate e calore,
tra mare e montagna la vita si arresta,
e il tempo profuma di sole e colore.
Il sole è tamburo che batte la via,
le onde risuonano come canzoni,
tra ombrelloni la gente si
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Eccolo in avanscoperta
colui che vuole ricordare
quel momento ad oggi lontano
immedesimandosi con cura in quell’otre
che si presentò senza preavviso
nell’accaparrarsi frutto di un sogno
i cui verbi ancora risuonano una volta una soltanto
per
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Mi prende per mano
la bellezza di un sorriso,
deciso lo voglio far mio
e mi sento una forza
che viene da Dio.
Mentre parla la guerra
con tuoni, fuochi
e orrende devastazioni,
Lui, il Dio passa e ripassa
nel sorriso dei bambini
che vanno a
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Su un ramo di pino, d’aghi ben guarnito
un pettirosso, di paglia il nido aveva fornito.
Con l’occhio, da dietro i vetri d’un infisso
seguivo un andirivieni di vita assai prolisso.
In ogni dì d’aprile, il canto suo ascoltavo
ed a maggio, un coro
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si sentì la furia del festival pianto dal silenzio
tanti poeti si scambiarono le poesie assolute
quell’anno il potere vietò la loro piazza con arroganza
i poeti sussurrarono in silenzio la loro protesta e coinvolsero Aletti e Quasimodo
si trovò una
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S’erge una luce,
quando l’umani sanno ascoltare,
e la speme s’intona di colori audaci.
Nutro d’infinito, ora ch’al cuore,
un cantico pregna la vita.
M’intingo di forza e d’insperati orizzonti,
ora che l’anima s’apre alla vita
ed assurge a
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Piantai un seme di un albero,
sapevo che non avrei mai visto
l’albero che sarebbe diventato.
Ma mio figlio si: un giovane albero.
E suo figlio:
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E ti racconterò il passato
per renderti partecipe
di tutta la follia
Ti lascerò sorridere
di tutte quelle facili
emozioni inutili .
E tu, intanto
ballando nuda
su tutte quelle bottiglie rotte
mi chiedi domande
colori,
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Essere con il cervello di fuori
implica momenti turbolenti da gestire con pacatezza
onde non perdere di vista la situazione
che diventerebbe ingestibile
sicuramente difficoltà non mancheranno
seppure in maniera totalmente casuale
significativi
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Sotto il velo di luna argentata,
ti cerco nel silenzio del mare,
sei la rosa nel vento incantata,
che fiorisce senza mai sfiorare.
Il tuo sguardo è una luce di seta,
che disegna sentieri nel cuore,
un respiro che lento si acquieta
come il raggio
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Non è ancora andato
e puoi sentire
brividi di sale caduto
sull’altare del mondo
mentre la luna prega.
Non è ancora perduto
potremmo sognare
o aprire le porte
che separano il buio
dai suoi respiri stanchi.
Forse sarà per poco
parole
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Non è ancora andato
e puoi sentire
brividi di sale caduto
sull’altare del mondo
mentre la luna prega.
Non è ancora perduto
potremmo sognare
o aprire le porte
che separano il buio
dai suoi respiri stanchi.
Forse sarà per poco
parole
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Fra languidi sogni
d’essere e non essere
si distorce la vita
rapita da mesto destino
Segnata è la via
trasmutata da mille pensieri,
tormento del tempo che fu
e d’un tempo che viene
L’umore cerca rinsaldo
in quiete illusoria,
in cerca di chi
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Nell’anima muta dove il mare tace,
vive il cetaceo figlio dell’oscuro.
Non è il più grande, né il più temuto,
ma porta in sé l’eco del profondo.
Scivola lento tra le fredde correnti,
cerca nel buio il suono della vita,
respira l’ombra come fosse
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Parlami e raccontami di te
della tua distanza dal cuore
che in te non è solo battito
ma anche vita
che trasfigura ogni attimo
vissuto assieme.
Parlami, dimmi di noi
e di quanto il vivere
ci rende distanti,
ti prego parlami
poiché è il
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ho sognato l’airone rosso del silenzio
nel sonno più profondo vive l’aquila delle stelle
ho raccolto un piccolo fiore che suona la lira
madre che suona il flauto traverso nell’infinito
la bellezza del creato sorride tra i denti bianchi di neve
sogno
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Piccoli passi su lucida strada
bagnata di pioggia: luci giallastre,
nell’umida sera pallida nebbia.
Piccolo cuore ripensa alla nonna,
al tepore del braccio che consola.
A ciminiera senza fumo nero,
alla gioia di un giorno di luce.
Giorni, ricordi
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Largito d’un intimo desio,
s’affacciava alla vita,
un cuore di donna.
Che nulla chiedeva,
se non l’amor negato.
L’allunghi d’un conscio tardivo,
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Sotto un mantello di seta profonda
la notte respira, paziente e leggera,
traccia nel cielo una scia che s’inonda
di fuoco e silenzio, promessa sincera.
Ogni stella che cade somiglia a un pensiero
che scivola lento dal cuore alla mano,
è un soffio
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Essere indipendenti implica un bel peso da sopportare
quando il tutto si presenta in maniera inaspettata
al contrario invece quando possiamo aggrapparci
a chi sostentamento riesce ad elargire
aiuto difficilmente rifiutabile non significa
prendere e
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Breve
e’ quell’attimo che hai voluto eterno,
Tu che nel silenzio hai voluto far rumore.
Non senti?
Il profumo del muschio
dell’abete accarezzato dal fiume .
Del sole del mattino
che fa brillare le gocce di rugiada .
Cosa? Cosa vuoi rendere
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Di un Padre del cielo scuro
che non vuole sapere
se sua figlia vorrà
anche le pieghe del vento
dove una parola
è scomparsa senza lasciare
amore o altri desideri
da scolpire nella pelle fredda.
Di un amante sorpreso
da uno sguardo
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Vorrei tornare sui miei passi
vedere come sarebbe andata,
capire dove ho sbagliato
per ricevere ora solo sassi
Credevo di agire bene
pensavo d’essere corretta
ma la vita mi ha insegnato
che il giusto riceve solo pene
Forse sono troppo
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Calma distesa sul lago stanotte,
anche i mostri sdraiati sul fondo
dormono costruendo
sogni di eroismi e di avventure,
di austeri leggendari cavalieri,
di audaci militi combattenti
e di alati draghi incandescenti.
Sognano i mostri
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‘A pace è na speranza
na smania na bannera
nu viento scarcagnato
ca scioscia ‘a quanno è nato
‘a quanno nu mappino
vulette fa ‘o caino.
E ‘a tanno è storia vecchia!
Caino cchiù caino
so’ addeventate mille
miliune a centenaro
senza fermarse
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A salutar la sera son rimembranze
ove a trittico di ieri sorridevo,
senso d’abbandono ad assopir il cuor,
poesia a volar tra spire di vento e
salutar giorni ed anni.
A sorrider sorrido,
sorrisi miei, a specchiar umor costante,
sorrisi di ieri, oggi
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Pietra
che mi ascolta.
Ombra curva
nell’alba cieca.
Un respiro
sospeso
tra i vetri spenti
del tempo.
La
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il vero sogno è la realtà feroce in silenzio
voglio pubblicare un libro nell’applauso dei firma copie
voglio che mi batta il cuore perché io possa parlare delle mie poesie
sento l’onda del mare tremare il verso inflorescente
brivido suona la cetra
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In quel batter d’ali
che toccando cielo e mare,
librata la mente, m’accorgo d’essere.
C’anch’essa s’avesse a dire,
descriverebbe attonita,
copiose, inenarrabili, increspature.
Nel frangersi d’emozioni
che, seppure avulso, colgo,
l’altrui
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Ti perderanno
così come han finto di volerti
Ti perderanno
perché non sei nulla
in questo presente bugiardo .
Fatto di vestiti, alchimie
Inganni romanzati .
Cammino veloce
abbandono idee immortali
così da confondere il mio Io
mentre tu
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Gea, corpo vivo e anima profonda,
ci desti un paradiso verde, fertile, immacolato,
lo seminasti di frutti, di cieli aperti,
di fiumi che cantavano, di radici parlanti.
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Ci offristi il tuo grembo, Gea, la tua acqua, il tuo tempo,
ci desti
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Corrono veloci quelle voci
tanto da renderle insopportabili
quando volendo essere uniche
non si esimono dal diventare antipatiche
provando persino ad imbastire un centro d’aggregazione
dove esercitare tutta la loro intraprendenza
carta da giocare
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La notte, vestita di velluto profondo,
cammina scalza tra i tetti e le colline,
porta nel grembo un cesto d’oro e di polvere
da rovesciare sopra il respiro del mondo.
Ogni stella cadente è una sua carezza
che graffia il buio e lascia una scia
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Ti lascio giocare
con le speranze
per poi colpirti
e non ti accorgi
che l’amore è già
sfumato nei colori
di un tramonto
acceso in inverno
dall’addio del mare.
Ti lascio sussurrare
una nuova preghiera
da pronunciare ora
senza che sia
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Un numero soltanto può fare ricordare il passato
sia bello o sia brutto non fa differenza
l’importante è prendere atto
di come la vita deve essere vissuta
senza porre paletti e con un occhio al futuro
cercando di ampliare quanto attualmente
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Mia madre aveva occhi tristi
mentre venti di guerra
lacrime e odio scavavano buche
quando ingrigivano i volti.
Lei era raccolta, minima, in disparte
dalla gioia, quando l’eredità
della paura fu parzialmente spartita
in taciti accordi
tra inermi,
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sento l’affetto della mia amica veicolare silenzio
bagno la pianta dell’amicizia con il cuore
brivido il sentimento brillare amore
la signora mia amica sente la forte empatia per me
danza l’affetto dei versi
intensa poesia di un empatia
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C’è confusione nelle strade
C’è caos
Mentre la vita scivola via
noi apparentemente viviamo
inconsapevoli della fine .
Perché se ancora non lo sai
la morte ti determina .
Tutto si silenzia
tutto si compie .
Allora abiti la vita
respirando
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336281 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 180.
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