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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 363’011Autori attivi: 7’481
Gli ultimi 5 iscritti: MiuMiu - Giovanna Diodato - Ciraforever - Cialtronescon - Daimon |
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 | E mentre le mie mani sfiorano
i tuoi capelli soffici,
profumano di fiori nascosti
tra le pieghe del tempo,
il mio sguardo si perde
nel caldo abbraccio dei tuoi occhi,
e il cuore si accende di un brivido antico,
resonante come il sussurro del
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Forse ti libererò
dalle tue promesse
e se sarai nuvola
io sarò il tuo vento
che ti soffia via
per non ritrovarti
che in un tramonto
alla morte del giorno.
Forse ti legherò
più stretta alle ombre
per sentirti tremare
in una dolce
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 | Qui tutto è cambiato
da quando non ci sei ...
il tempo s’è fermato
per riviverti nei ricordi miei.
Potrò mai colmar l’assenza
d’un vuoto senza fine
trascendendo tua essenza
con Dio Padre affine?
In ogni alito di vento
ti sentirò carezza
ed un
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È l’immagine del silenzio,
una statua del fragore delle onde,
una linea, una strada che rincorre un binario.
È la voce sottovoce del cielo
e solo chi non ha un tetto
la ode dai sottopassi d’inverno
e dai vicoli d’estate.
Solo chi dice che è un
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È difficile ora dire chi sono
e dove ho riposto i sogni miei di bimbo,
chi mai lo può dire, se non il tempo
che sfiora i ricordi e li fa sua,
o quella tenue luce che mi tiene compagnia
anche nelle ore più buie,
oppure i tanti passi per lo più
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Sciolto libero slegato
il mio verso in comodato
si dipana sorprendente
spurio vergine e impudente.
Lui non pretende cielo e ispirazione
non bussa e non richiede mai il permesso.
Convinto del suo dire di concerto
si accomoda sul desco e si
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Donna non sei per me, ma solo un nome
non sei di carne e sangue, ma un’idea,
non conosco il perché né vedo come
ma so che sei colei che in me si crea.
Tu sei la dolce assenza che mi spinge
evocazione, immagine, sei il segno
che l’animo mi prende e
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la poesia è una piccola ape che succhia il nettare del silenzio
verseggiare punti interrogativi che urlano domande scosse di stupore
romba il tuono dolce che sveglia le piccole nuvole colme di pioggia
l’essenziale della piccola pietra lavica è
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Cagliari è un’arpa distesa sul mare,
suona coi venti che sfiorano il sale,
una donna vestita di pietra e di sole,
con occhi di zaffiro e labbra di corallo.
È un sogno disteso su colli antichi,
la Sella del Diavolo vigila il tempo,
mentre il
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Ritrovarsi quando il grano è ormai secco
ancor di più si sente il bisogno di dare una svolta
affinché quanto vissuto non debba creare un danno
mèta alquanto imprevedibile quando nel rimembrare
piccole grandi allusioni niente lasciano intendere
su
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Quanti movimenti sa
fare
la tua accorta snellezza
quali segnali ammirare
nella arguta compostezza
sai attirare attenzione
con le dita tra i capelli
con le gambe in posizione
le collane e gli orpelli
con il tuo smagliante sorriso
con il tuo
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Se ti sentirò tremare
saprò che il buio ti ha presa
e non avrà pietà
per la pelle tua sottile
per il bianco colore dei seni
o per gli occhi
che rimandano al mare
le loro lacrime di cielo trafitto.
Se ti sentirò pregare
forse smetterò di
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Il giorno già appassisce nella sera
mentre sospira un venticello lieve,
nel folto la remota capinera
spegne il suo canto breve.
Da lungi vien, per gli abbruniti campi
un salmodiare quasi di preghiere,
tra bagliori, come fatui lampi
che l’ombre
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Dormi pensiero mio
nella notte del caldo dolente
e della luna assente,
non puoi e non vuoi
lavorare tu
per il tempo che lento passa,
lasciamo i versi arditi
per l’inverno che verrà.
Saranno scritti limpidi,
rissosi dalla voglia
di farsi
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 | A "Largo Migliarese" ti conobbi
per la prima volta ...
riconobbi mio angelo senza dubbi
mentre la tua mano dalla mia fu avvolta.
Divin dolcezza tuo sorriso
incanta ancor cielo e mare,
l’essenza pura d’un paradiso
già da subito concesso amare!
Hai
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| soffia il vento dell’aurora
raschia la chioma di capelli dolcemente neri
sento la stanchezza dei miei occhi colmi di bugie
perché non mi canti più quella canzone dolce unita al cielo
io non so più accarezzare la pelle biancastra di mio figlio
tu non
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| Ancora un giorno alla fine del mese
ed entreremo in un periodo di fuoco
che sembra proprio non finire
d’altronde è cominciato da poco
non possiamo sperare che finisca presto
e poi tutti non sarebbero d’accordo
a chi piace caldo a chi piace
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Nel giardino segreto dei giorni d’estate,
quando il sole indugiava su strade dorate,
vivevi leggero, tra risa e silenzi,
tra sogni sospesi e promesse innocenti.
Ricordo il tuo nome come un vento d’aprile,
che sfiora la pelle, che accende e che
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Dividimi con le ombre
ogni bacio sarà un dolore
e ogni carezza un volto
che passa senza lasciare
nulla che non sia amore
o inganno teso sul peccato
che le stelle consumano
con le loro amiche lune.
Dividimi con le albe
e le notti finiranno a
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Mi seduce il profumo della notte
con quel languore che mi porta dentro.
Ti cerco da sempre
in un sogno inciso nell’incavo del collo
in quell’inganno di luci e d’ombre
dove il piacere si libera in un sospiro.
Ti sento fino alle ossa
in ogni mia
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In questo contesto di stordimento
come spirale discendente
bramo incontrare un argine
se il gregge avanza compatto
io mi fermo
alzo lo sguardo
ascolto il vento
voce interiore
sussurro di nuove visioni.
Lontana da retorica
tradizioni,
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Là dove il cielo si veste di piombo
e il sole si spegne tra nuvole d’ombre,
una bambina stringe un sogno in un rombo,
tra le macerie, tra fuoco e tra tombe.
Il vento ha la voce di pianti lontani,
soffia su case sbriciolate dal pianto,
le mani
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vola il pettirosso con la bocca lunga come un fiammifero
sgocciola la pioggia del silenzio
vedo il fuoco innamorato dei tuoi occhi
sento la fantastica orma accesa della notte
vola il drago che accompagna la coda delle stelle
odoro il profumo acceso
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In ogni senso viva
resterai tra le pagine chiare
e tra i colori ricchi d’ombre e luci
nei salti incatenati alle mie sere
tra le braccia delle notti ardenti
quando un bacio
si fiondava sulle tue labbra arrese
ai miei bisogni
sempre
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Saremo stelle
nel cielo di marzo
che tremano la tenebra
in attesa del mattino,
saremo lune
che non temono il vento
il cuore spento
nel silenzio del mondo.
Saremo perle
di un fiume fatato
riflesso di cielo perduto
alle ombre che
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Ad opera gloriosa, nasce col pennello,
rose, gladioli, margherite e tulipani,
autentico disegno da rubar
ad occhi vivi alla natura,
piccola ape, col pennello in mano,
rubar immagini, incanto alla flora.
Effige pittoresca color ad incantar
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catturata con un trucco appena accennato agli occhi
nel silenzio di una luce perenne stuprano la femminilità
la vostra libertà è chiusa in piccole stanze sporche di povertà
ci sono donne coraggiose vestite di dolcezza
verseggiare con la frusta che
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catturata con un trucco appena accennato agli occhi
nel silenzio di una luce perenne stuprano la femminilità
la vostra libertà è chiusa in piccole stanze sporche di povertà
ci sono donne coraggiose vestite di dolcezza
verseggiare con la frusta che
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Quando l’asperità della vita
mi stringe e mi attanaglia,
Ti chiedo Signore dove sei,
Tu roccaforte della mia Pace.
I miei passi spingo in salita
e forte conduco la mia battaglia,
mi chiedo come divenir potrei
davvero arguta e tenace.
Avverto
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Del mare la brezza ti accarezza
spruzzi marini sulla calda pelle
vivi su istanti di leggerezza
la notte ti sorridono le stelle
il sole si e’ sdraiato al tuo fianco
e la tua ombra e’ come un manto
c’è il tuo sapore sulla arena
che si espande
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Son fiamme gentili di un’alba in cammino,
pennellate di rosa sull’azzurro sereno,
sospese tra l’acqua e il destino
come versi leggeri caduti dal pieno.
Sono dame vestite di luce salata,
con gambe sottili che sfiorano il sogno,
e occhi di brace in
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Parlo alle ombre
della pelle che ho perduto
e le lune ridono
delle mie paure
dei due cuori che ho amato
senza avere in cambio
che una promessa di luce
nel buio che scende a notte.
Parlo alle stelle
dei riflessi sul fiume
e la pioggia ora
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Basta una canzone,
poche note
per ritornare a sognare.
Ed eccoti presente.
La mente e il cuore abbracciano
quei momenti preziosi e indimenticabili
e come nuvola nel vento ti risenti giovane fanciulla
lunghi capelli baciati dal profumo di
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 | Non sono un Dio come te,
ma volteggio leggero,
nella fantasia dei miei pensieri,
come foglie che vibrano al vento,
raccolgo parole carezzate dalla brezza,
per tessere la storia silenziosa della mia vita.
Una vita che inizia con l’amore
per la
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| Odio il mio passato
Odio tutto ciò che è stato
Odio guardarmi allo specchio
E non riuscire più a guardarmi dentro
Odio
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| Basta una lieve incrinatura
a mettere a nudo la crepa nel cuore
crolla all’improvviso
l’apparenza d’integrità
basta un impercettibile rovescio d’aria
a volte una lieve carezza
a rivelare l’anima in cocci.
Sorretta da linea sottile
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| Io e te, vicine
immerse in quest’aroma
che ci inebria,
in attesa di una mano amica
e di quel gradevole
innesto di energia
ti pensavo stamattina
e credevo che non saresti
arrivata a farmi compagnia
sai, non sempre
si è ben predisposti
a
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| vola leggiadra una piccola lucciola accesa di luce
io sdraiato su un campo di fiori bagnato dalle nuvole
chiudo gli occhi in un sogno baciato di tenerezza
sento le onde del mare increspate nel silenzio
miracolo di calore rima baciata vestita di
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| Come fare per essere pronti a risolvere ogni problema
se chi è vicino riesce soltanto a confondere le idee
inutile porre dei paletti
chi non vuol aderire si metterà sempre di mezzo
onde rovinare quanto programmato
pazienza costanza non devono
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Sei qui, ma nel vuoto che lasci resti
un’ombra che sfiora i miei giorni lenti,
presenza nei gesti, nei sogni onesti,
assenza che morde tra i sentimenti.
Parlavi e già tacevi un po’ dentro,
sorriso di vetro, carezza spenta,
eri la fiamma, ora solo
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Il tocco
deve essere solo accennato
per non urtare
per non tendere l’attesa
e neanche piccoli sogni
che la notte disperderà
fra le tenebre
di un cielo appena spento.
L’onda
deve arrivare piano
e crescere inesorabile
come le maree del
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Ascolta
in silenzi
le più
che bollenti
scontate
parole
profumi
di asfalto
dell’uomo
a vivere
antiche
le proprie
paure
sfarzoso
nascondersi
al sole
illusione
ristoro
di ombra
la fuga
del giorno
rapire
alla
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Sarà la monocromia
di questi giorni esausti...
o forse i troppi silenzi sparsi
sulle orme bagnate dal mare
che tutto sembra sfumare.
Anche cercare di esondare emozioni
rimaste lì incollate tra le labbra
quando nessuno
in realtà è pronto ad
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Na vota tutt’ ‘a vita
aunite sott’ ‘o sole
o int’ ‘a tempesta.
Mo’ basta na semmana
e ‘o core già fa festa
e se cunzola!
Na vota tutt’ ‘a vita
cantanno notte e juorno
core a core.
Mo’ abbasta sulo n’ora
e ‘a chiocca
cerca e piglia
‘a
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Un battaglione di nuvole
avanza nel campo
del cielo
riversando barili d’acqua
sopra terre abbandonate
pattuglie di frane e fango
vigilano sui viaggiatori
e’un temporale estivo
ci sorprende il suo arrivo
sei fermo mentre l’acqua
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mi batte il petto che scivola nella caduta del silenzio
tremo la visione dell’altro vestito da giudice
sento il pensiero lancinante di un io schifoso di voci
traffico il sogno di un mattino che scalda la tenerezza
vedo i miei occhi aperti sulla
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Sei l’ombra che danza nell’eco del giorno,
il respiro rimasto piegato al mattino,
la sedia che attende con strazio e decoro,
un profumo sospeso sul mio destino.
Eri fuoco che scalda anche senza toccare,
ora cenere stanca nel grembo del vento,
una
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Come si nota che il tempo passa veloce e con esso
il ricordo si estranea quando lo stesso è terribile
un abbandono che non dovrebbe essere segnalato
visto il grande dolore che emana
sollecitando soltanto quel potere
ricercato ad oltranza onde
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 | La vita ci sfugge.
Come torrente turbinoso
la sua voce, ora ghiaccio,
si arrende alla nostra
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La distanza che ci separa
è un filo prezioso
teso fra il nulla e la notte
che accoglie le lune
e i desideri di fragola
sparsi su qualche bacio
rubato al mattino
quando la tenebra muore.
Il vento che ci unisce
soffia da un luogo antico
dove
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È una increspatura all’orizzonte,
il dorso di un delfino,
la curva di luce
di un Sole che,
purtroppo rassegnato
all’ingiustizia subita,
scruta
dall’altra parte
la Luna.
È una speranza racchiusa
tra gli scogli e la riva,
un disegno di cielo
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Va!
Che difficile
e troppi
gl’inganni
il tempo
sa costruire
e chi sveste
a solitudini
di coraggio
armenti
in tempesta
di pensiero
e chi di ieri
vergini abbacina
languidi sguardi
a mai più mostrarsi
in pena di se stessi
riflessa
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Il vento di aprile
apre i fiori
e quello di maggio
mi fa vedere i frutti,
i tramonti dell’estate
mi danno nuova
la gioia di vivere,
la bellezza delle viti
gronde di grappoli
mi fanno sentire vivo,
nentre i sogni della notte
mi preparano a
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Ti ho sentito piangere
stamani all’alba
le pareti trasudavano le tue lacrime
e anche la luce si è fatta soffusa
nonostante la finestra sul cortile
lasciasse trasparire l’albore del sole.
Sono rimasto in ascolto nelle ore venture
cercando di
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povera patria assassinata dai soldi e dal potere
malata di un silenzio sporco d’indifferenza cretina di cielo
sfinge d’un buio arido di lacrime sgocciolato dalle nuvole
Italia in mano ai nani ai burattini e agli incapaci
il popolo è attaccato in
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Sarà pure qualcosa di speciale
quell’intrufolarsi tra le coperte
ritrovo tutt’altro che scontato
quando il pensiero viaggia lontano
calore che nemmeno a quaranta gradi puoi trovare
non basta la fantasia onde creare simile sentire
dolce caramella
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Gli stivali mi osservano,
ma non vogliono toccare la mia pelle.
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Rifiutano la marcia
sui corpi senza nome,
di affondare nel fango
dove sbocciano bandiere insanguinate.
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Non seguono i sentieri
che i tiranni tracciano con la polvere da sparo,
né
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Parole crude, scartavetrate,
che sfregano l’anima senza pudore.
Verità sputate, mai domate,
col sapore acido dell’amore.
Sincera è la lama che affonda piano,
non mente, ma intanto squarcia.
Ogni frase è un fiore marcio in mano,
che punge e poi
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Dividerò le lune
le infrangerò nel cielo
e l’orizzonte rifletterà
i miei antichi timori
e le nostalgie lasciate
a consumare i giorni
e le sere desolate
dal nero vento di mare.
Difenderò le ombre
tutto sarà compiuto
quando il tuo
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