Camminando sul ciglio della strada, Luna non si accorse che un buio penetrante si era gonfiato proprio dietro le sue spalle. A farle compagnia i marciapiedi rugosi che intercedevano per la sua stabilità. Di qua e di la piccole buche ad annunciare l’età oramai millenaria di una città ancora sveglia malgrado l’orologio della piazza lasciava intravedere le lancette posizionate su piccoli numeri.
Luna, intrepida correva quasi a farsi largo tra quelle buche ignara e sorridente, vogliosa di andare incontro a tutti i piaceri della notte. Cantava filastrocche, incontrava gli occhi dei passanti, e si lasciava andare in sospensione altalenando i suoi improvvisi cambi d’umore.
D’un tratto si ferma distratta, qualcuno ha dirottato i suoi punti cardinali e nell’impeto, la curiosità la fece arrestare. Davanti a lei, un solitario individuo sdraiava il suo modesto corpo su una grande roccia antica del Parco degli Ulivi. Per un attimo pensò ad una statua ma il colore scuro delle vesti sgualcite del poveretto la portò a stropicciarsi bene gli occhi per approfondire la visuale sotto di lei.
Che tenerezza! Quanti anni avrà colui che dorme sereno sul candido colore di una antichità che poggia le sue radici su terra di ardui condottieri?
Con leggerezza conturbante Luna si avvicinò allo stremato individuo la cui testa poggiava sul duro della pietra che quasi a volerlo accogliere, accomodò e arrotondò le sue parti spigolose e taglienti. Che viso interessante si nascondeva sotto quella barba incolta! La sua bocca si rilassava con movimenti dettati dalle ramificazioni della sua mente ed atteggiava sorrisi di tanto in tanto.
Luna sconvolta in ammirazione per quello sconosciuto si adagiò al suo fianco portando una luce accecante a quegli occhi. Improvvisamente le palpebre si schiusero ammiccando uno sguardo perso nei lontani cespugli di una travagliata esistenza.
Occhi sgranati nel volto di chi esterrefatto si inchinò a Luna:” Meravigliosa creatura dalla pelle scolpita nel marmo argentato, cosa ho fatto io per guadagnarmi la tua luce ed il tuo profumo? Devo forse allontanarmi per lasciare a te questo antico spazio? Voglia bella signora accomodarsi, c’è posto anche per lei!”
Luna nella dispersione di una lacrima si coprì il viso….. Ma l’uomo con fare delicato scostò con una carezza perline colorate su di lei incorniciate…. Si avvicinò e dolcemente la baciò….
Mancava poco alla fine della nottata e nel guardare il cielo Luna pensò che tutto era accaduto in un istante, magia o stregoneria? Poco importa dell’insolita causa dell’accadimento, ora lei volava felice
tenendo stretto a sé il suo amante che nell’ascesa al cielo cantava le sue gesta alle stelle unite in fila ad indicar la via.
Due passanti sotto di loro giurarono di aver visto volare due angeli….. Chissà se sarà vero…..
Vero è che al Parco degli Ulivi esiste una roccia antica intitolata “ Angeli dispersi nella notte e poi ritrovati…”