Quella panchina nel parco situato dinanzi alla scuola, vede spesso l’alternarsi di bimbi, mamme, nonni….
Nonno Lele è li, puntuale tutti i giorni alla stessa ora, con la volontà di chi non mancherebbe mai all’appuntamento della sua vita, il più importante….
Arriva presto, guarda l’orologio, è in anticipo, la campanella non suonerà prima di mezz’ora. Ed un brivido freddoloso lo porta a sedersi sulla panchina. Intorno a lui, in quel momento, solo piccioni, che cercano tra le foglie cadute in uno scenario autunnale, qualcosa da mangiare.
Ma lui è lì, attento e consapevolmente preso dai colori della stagione che sembra presagire un mite
odore di legna bruciata, immerso nella foschia pomeridiana.
Sguardo incredulo su onde di macchine e persone che si susseguono come la pellicola di un film muto nei ricordi di una gioventù nitida nella sua memoria, si abbandona a sublimare un quadro….
E in un attimo ripercorre tutta la sua vita affidando i ricordi ad una mente sbiadita nella quotidianità del presente ma intraprendente nel rispolverare il passato senza omissione di alcun dettaglio.
Colori e dolori che hanno accompagnato giorni, mesi, anni in un lungo percorso.
Ma all’improvviso l’arrivo di qualcuno irrompe e va ad infrangersi contro ricordi di vetro che si frantumano e sfogano in un palpitio accelerato.
“Salve!” E’ la voce cristallina di un giovane che si siede accanto a lui accompagnato da una ventata di freschezza nella pelle e nell’aria.
“Salve!” Risponde Lele sorridendo sinceramente a colui che nella freneticità della vita sociale e nella dispersione dei valori tradizionali, ha colmato per pochi attimi senza saperlo, una solitudine conscia ma non espressa, che avrebbe voglia di ruggire in una danza fluttuosa che lo vede protagonista.
Il suono della campanella stordisce per un attimo i suoi sensi, ma pacatamente si alza e cammina incontro alla vita, proprio li davanti a lui, in un susseguirsi di urla e calpestii di bimbi.
L’incontro di quella manina tenera ed ingenua nella sua troppo avvizzita, lo rende importante, entusiasma le sue giornate, colma i suoi vuoti.
Ha uno scopo, nonno Lele ha un ruolo, essenziale per chi …. vive nell’attesa consapevole della propria fine.