Narcao
Meticoloso con umano sapere
come il tempo non si fosse
mai fermato,
con ceppi accatastati
ben riposti dopo il taglio.
Senza aver studiato
ma nella semplice
geometria mi incantavo.
Intorno rumore di armenti
semplicità del vivere
deviato senza cruccio
del possedere.
Nel silenzio la pianura
quasi irreale dove attorno
pare non ci sia vita,
mutando con saggezza
dell’ essenziale
dentro umili cucine e piatti spaiati.
Soffitto con rivestimento
di canne e tronchi
tegole colorate da muschio di verde.
La sedia a dondolo oramai logorata
che mossa dal vento riparando
nell’antico loggiato,
come fantasma dall’occhio
distratto.
Francesco Cau
In ricordo di Zia Lavinia Cau.