Da piccoli si è soliti vagheggiare sulla età più matura sublimando sogni e loro realizzazioni.
Nel mio caso ha sempre primeggiato il mio ruolo di figlia. Io in rapporto alla mia famiglia,
il mio riferimento ancora oggi, nel mio vivere di ogni giorno.
Non mi sono mai immaginata ricoprire il ruolo di mamma e compagna, un ruolo tradizionale
e convenzionale perché dentro di me si è da sempre celata la consapevolezza che quello
che era naturale per gli altri non lo sarebbe stato per me.
Il tempo, finora, ha dato ragione a quella mia lungimirante consapevolezza o io seguendo questa
ho ostacolato il mio destino?
Quella sensazione adolescenziale sul mio futuro piuttosto solitario si è poi confermata nei
fatti e questo mi fa pensare che è celato in noi il nostro avvenire.
Resta solo da capire quanta parte nella costruzione della nostra vita sia da noi veramente
voluta e quanta sia anche inconsapevolmente subita.
Una volta compreso questo rimane più agevole il percorso, in quanto una consapevolezza
accettata è molto meglio di una verità negata.
Io ho deciso, scelgo la prima strada, sarà più sofferta ma è quella più vera e sentita.