In quel serio pomeriggio d'autunno, si domandava quale sarebbe stato l'epilogo della sua giornata.
- Una cena frugale, una serata lunga e poche ore di sonno - pensava, osservando le vetrate dell'ufficio. Tutto procedeva con la regolarità di quel periodo.
Come sempre, si accorgeva che era tardi e doveva affrettarsi a concludere le sue telefonate. Non si sarebbe più fermata, neppure per bere.
Aveva imparato ad adeguarsi, dove tutto, sembrava poter andare avanti anche senza di lei, a quella scrivania.
Serviva a lei, in quel lavoro, essere presente il più possibile. La sua vita, era un'unità, correlata ad altre persone. Almeno in quello lei si piaceva. Pur sapendo che ogni giorno, il rischio della perdita delle sue ricchezze - misere, agli occhi altrui - la poteva sfiorare.
Al vibrare del telefonino rispondeva calma, senza sorpresa.
Non aspettava nessuno.
Nessuna curiosità prima di premere il tasto di colore verde. Sino alla voce di primo impatto irriconoscibile. Non tra quelle che nel calcolo probabilistico potevano chiamarla in quel momento. Colse la lieve amarezza in chi non era stato identificato all'istante. Si era domandata tempo prima se mai l'avrebbe risentita quella voce, dopo qualche secondo certa e senza smentite.
Un amore di voce.
Arrivava così e la lasciava senza fiato.
Non aveva osato sperare in quell'intimo affetto dimostrato a lei, solo a lei, in maniera assolutamente gratuita.
Un amore di voce.
Spietata arrogante. D'altro lato estremamente gradevole, appagante per i mesi e mesi che aveva davanti.
Non avrebbe mai capito come le fosse stato possibile non riconoscerla. Era convinta di averne memorizzato la tonalità, il timbro la cadenza.
Ancora una volta il suo l'orgoglio latitante dava spazio alla libertà.
Pochi minuti. Quanto bastava per porsi domande, rispondersi e cambiare sempre idea.
Almeno pensare alla, non indifferenza. Quello importava. - La, non indifferenza, risiede in ciascuno di noi - pensò molti giorni dopo - si sveglia, forse di rado. Poche volte ci porta a compiere azioni importanti. Più facile essere, non indifferenti, solo nella mente. - E quella volta la mente si era data ad un'azione.
Un'azione misera poca, limitata.
Un'azione esplosiva.
Senza dubbio non poteva permettere che accadesse ancora.
Si sarebbe nascosta, diventando irraggiungibile a quel numero di telefono.
E dopo la sua lunga assenza, si sarebbe domandata se mai ancora, lei - proprio lei - fosse stata l'oggetto di una ricerca, di un pensiero minimo che, poco, poco aveva restituito l'immagine ad una donna che, quella stessa sera si trovò a riflettere di fronte allo specchio.
Le erano bastati quei pochi minuti di conversazione, per ricordare le carezze che si era lasciata scivolare sul corpo senza remore.
Pochi minuti.
Per quello che restava solo, un amore di voce.