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Dagli angoli della notte
sbircio un mondo odiato
che pur mi possiede e vive
a volte nero altre bianco
verso una morte grigia.
Sono sassi sulla follia sospesi
le parole del girone dei folli
ove tu poggi lieve i passi,
ma altro inciampo, l’ultimo,
nei vicoli della notte ti riporta.
Cammino da immemore tempo su questi massi,
inerpicati per mulattiere, seguo vie di roccia.
Affogano umane idee nell’irrazionale pianto del salice
divengono falsità nelle preghiere dell’araucaria
e sia onta ai silenti celati dalle arboree ombre
sine memoria et sofia delle eretiche gnosi.
Una sola vita, solo di fuoco e d’aria
tante vite, senza terra e senza acqua.
Muore fiamma all’indurire della lava,
affumica aria, di nero a ricoprirvi.
Non avrete più terre né acque
nè grotta per accogliervi e proteggervi.
Iniziano a cavalcare da lontano e giungeranno.
Ho un faro nell’occhio del mondo
ho un falco in quello del Cielo
e cerco i semi delle montagne
cibo del mio silenzio.
Le mie parole sono giunte ai confini dell’universo
e non possono tornare indietro tra le stelle
tutte si son spente e son buie le rotte.
Continuo a vagare cercando porta per altro universo
lasciando ogni ricordo del volo e vivere da puma nero.
Ho trovato un seme di montagna,
è un seme di vulcano,
questo mangerò e vi lascerò vivere solo un falco.
Amen!
Adesso, è ora di una birra
lasciamo la notte
i suoi vicoli
i suoi angoli bui
seguiamo gli umidi lastricati fino al fondo,
là c’è un’ostessa con due boccali pronti
e scendi da quel paracadute
non è un parco giochi
il mondo sotto i tuoi piedi. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Architetto Versi. Scritto a quattro mani con Azar al quale cerco di dare qualche consiglio (I II e ultima strofa), ma mi risponde in maniera incomprensibile, per me. Mi ha solo detto che l’araucaria è una pianta che prega, mentre il salice non sa guardare al Cielo. (foto di Azar prima di buttarsi con un paracadute... ed ancora deve arrivare a terra)» |
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