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E' una strana creatura mitologica
certo lunatica, quasi inesistente
che muggisce sonetti e terzine
e adora rosicchiare stilografiche:
non per niente passa per demente.
Lo si nota per la sua stravaganza
negata in modo poco convincente,
mentre scava disinvolto nei giardini
delle buche per seppellircela dentro.
Alcuni manuali dicono che cacci
tra foreste di libri, e che sia sua abitudine
annusare il selciato come un segugio
in cerca di tracce della solitudine.
Si dice che abbia quattro occhi,
un terzo di bocca e sei orecchi
e che ricordi uno spaventapasseri
con tanto di proboscide e branchie.
La sera, se la fiaba non basta
le madri sussurrano ai bambini:
-Su, ora chiudete gli occhietti,
se non lo fate chiamo il Poeta
che ve li tiene aperti in eterno
a piangere e a vedere tutto-.
E subito quei poveri scriccioli
tremano stringendo l'orsetto.
Certo non solo i Poeti sanno
che "paura" non fa rima con "sonno"...
Questi miseri esseri ripudiati
persino da scarafaggi e ragni
sono invece simpatici alle mosche,
ma di certo non è nei loro sogni
l'essere scambiati per del letame.
Hanno un manto psichedelico
che a vederlo ti s'incrociano gli occhi;
non ne fanno pellicce, è scomodo
soprattutto per i tiranni e gli sciocchi.
Se ne trovano nei tunnel dell'orrore
delle imitazioni, tanto son repellenti;
ma gli studiosi come i cacciatori
non riescono mai a beccarli,
e negli zoo ce ne son solo di finti.
Ma se aguzzi lo sguardo, li vedi:
ne trovi a branchi, mimetizzati
che brucano carta indisturbati,
che s'arrampicano fin sopra i tetti
che sprizzano sguardi storti e dritti
come lampioni impalati lì in mezzo
che ti sembrano dei cretini svitati
e se li avviti nemmeno ringraziano;
che ronzano come lampadine fulminate
con le loro ali di parentesi informi,
che t'uncinano con punti interrogativi
e se chiedi loro, casomai ti disinformi.
Irritanti come sono, così folli
ti verrebbe da mandarli a Quel Paese
se non fosse che non hanno un dove,
ma solo un paio di come e perché
troppo incerti per essere patria,
e come richiamo un flebile -ahimè-. |
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«So bene che questo è un argomento serio, ma ho preferito sdrammatizzarlo e prenderlo scherzosamente.
Ho steso questo scritto più che altro per divertirmi, e ben venga se riuscirà a strapparvi un sorriso. E' un'ironia strana, dolce- amara. Spero lo apprezzerete.» |
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