Così quasi ogni sera sul giaciglio
rigiro i miei pensieri nelle mani
toccando spazi virtuali insonni

Distendo le mie carni stanche
nella notte inerme che mi culla
allora di buon cenno mi rimiro
all’ indistinta luce della luna

D’improvviso mi metto
a bisbigliar la filastrocca
poiché l’ora è tarda augurar
io voglio un pensier modesto
che in pace mette il canto e il cor

“Buona notte a quelli che
non sognano più come vorrebbero...
buona notte a mani e bocche
che più non s'incontrano...
buona notte a chi l'amor
l'ha perso e spera nel domani...
buona notte ai vecchi
esperti della vita e del dolor...
buona notte a chi ancora
s'ama e costruisce amor...
buona notte ai nostri ragazzi
speranza del domani...
BUONA NOTTE a tutti infine
se ci vedrem domani avremo un dono ancor”