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| Prendere un vento lontano,
prenderlo nella mano,
tesa verso il cielo azzurro
dell'estate mediterranea,
andare attraverso i suoi respiri,
leggeri nelle correnti
senza pensare al male
che ci siamo lasciati alle spalle,
incuranti delle invidie e delle voci
che parlano senza sapere
il perché delle cose,
senza conoscere il profumo
delle mie rose
nel cuore ansimante,
nell'anima da viandante.
Suonare nella mente
Una musica che sa di libertà,
che profuma di cespugli di rosmarino
nella macchia a terra ai confini
della nuda roccia,
io e te così vicini
nell'amore e nella preghiera,
nell'aurora e nella sera ...
Nel mio cuore hai aperto una breccia,
i tuoi capelli raccolti in una treccia
che al vento si muove piano,
io che piango lontano
per non farmi vedere dalla gente,
per nascondere le mie manie alla mente,
e tu mi raggiungi e andiamo via,
quella tenue nostalgia
per un mondo che lasciamo e che non c'è più
svanisce al vento che prendiamo e ci tira su
nel cielo mediorientale,
nelle gocce di pioggia marina
che cade e allo spirito non fa male.
E poi cavalchiamo un lattescente cavallo,
il Grande Spirito ci concede un avallo
per andare oltre il deserto,
per oltrepassare le regioni abbandonate e derise
dove le emozioni sono mutilate e concise,
e giungiamo come mai prima d'ora
all'ombra di una nuova natura,
amore mio vedi che ce l'abbiamo fatta
ad abbandonare quel mondo
dove zampillano fiotti di violenza,
dove è tutto fatuo e v'è solo parvenza,
ce l'abbiamo fatta
a rimanere con la nostra anima intatta. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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