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Le 45 poesie pubblicate il giorno 21/02/2018
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Se
mi stai ascoltando, allora sappi
ch’io ho
un cuore sensibile.
Se
mi chiedi quante volte
ho pianto, allora
sappi che piango ancora, ché
piaghe e ingratitudine di figlia
mi affliggon
il cuore.
Se poesia m’ è rifugio,
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Ora ci si appella al color della pelle
Dimentichi di quello del cuore e delle stelle
Ignaro della Misericordia
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Anche se avrei voluto
salire in cima,
nonostante le mie mani piccole,
sono davanti a un mare
che mi volta le spalle.
Anche se avrei bisogno
di un bacio di consolazione,
nonostante mi cibi di ego in scatola,
sono la radice
di un albero poco
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Segni.
Velatamente appaiono sul tuo viso.
Moltiplicati dal tempo modificano la loro forma,
si allungano,
divengono più profondi.
Nello specchio della vita li osservi e ti danno memoria di ciò che è stato.
A volte,
riflettono gioia
spesso,
sono
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Distanze,
percorrendo sentieri di salvezza,
oltre orizzonti senza fine.
Dimenticando di esser viva,
affondo le mani
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Setaccio le parole e rimo i versi
ai quali do la tinta che mi piace
così assaporo gli empiti sommersi,
la carsica tempesta e poi la pace.
Ripasso vecchie musiche a memoria
sul pentagramma che non ho studiato
e invento un cielo terso e poi
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E allora forse troverò la salvezza
quando la mia bocca riarsa
dal gelo dell’amarezza
e dallo sconcerto
davanti all’urlo
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È rigoglioso questo piovere
che insieme al vento
ogni labbro di terra invade .
Più in alto di una nuvola
mi riparo e
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| Ho sognato di volare...
di tuffarmi nel tuo mare.
Non avevo paura...
mi sentivo protetta e sicura
che non mi avresti fatta affogare.
Ero certa
che il nettare che nascondi
avrebbe addolcito anche il mare
e l’ambrosia del tuo cuore
avrebbe
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| Così a parlar de ‘l cuore m’ incantai de ‘l viso
e come uno sguardo arreso al tempo andai,
l’orizzonte dietro il monte andava deciso,
e de’ passi frettolosi, con andar lento,
oltre il senso dei pensieri m’ incamminai.
Grigio ‘l ciel di nuvole
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Nè luna né stelle a dipingere la notte,
luci di lampioni a violare le strade
sento una musica che dall’alto cade
da una finestra con le persiane rotte.
E il mio pensiero vola a quella sera
la pelle nuda e la mano sua leggera
che m’accarezza il
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Che giorno è di Primavera! Il meriggio
mi vièn baciato di splendente Sole,
e sulle ripe un primo pìccol fiore
nàscer contemplo.
L’onde cèrule e belle delle nùvole
di grazia còprono i campi e le paglie
’ve l’aratòr princìpia a solcàr fanghi,
e terre
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i suoni del silenzio sulla riva del giorno
vegliarono le chimere in lontananza
come fosse un soldato pronto a guerreggiare
al primo bagliore di liriche accattivanti
vegliai le stelle vivide del cielo eburneo
trasognando con l’impeto
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O scrivo o muoio
e nell’attesa improvviso universi di domani
una pietra, una stella, un corpo liscio
un immobilizzare di niente
come
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Sull’uscio del cuore
a volte, ti sogno
poi seguo, con lo sguardo
un pensiero, una rondine
che torna al suo nido
forse
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Intorno alla Tua Divina follia
al tuo Zero
ruotano tutte le numerazioni
Dei emergono dai Tuoi raggi
e operano nel vuoto la Tua volontà
Tu Specchio delle tue brame di conoscerti
rivelato in ogni cosa
in ogni gesto o parola
in ogni fiorire e
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Altra volta ancora,
un’ ultimo granello di momento di tempo.
Voglio restare nella tua bocca
tra le onde di saliva
che bagnano le nostre lingue.
Non anneghiamo nel tempo che scappa,
che ci spoglia dei desideri,
che scaccia l’amore e ci
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| Finiranno tutti gli inverni
finiranno le distanze...
Ancestrali, come le paure
ed i pensieri smarriti.
Fluttuanti come mari infiniti
che entrano interamente
da fessure nascoste
e ingoiano tutto senza fatica.
Finiranno le avversità
e il
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Forse perché il tuo sollazzo sta nel parlare alle spalle della gente,
A me per nulla cara è l’immagine tua, pur se,
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non violentate più la primavera
del suo giovane sangue
non pugnalate la colomba
del suo cuore aperto alla
compassione
non schernite più la disarmante
verità che proclama
aizzandole contro
i mastini della notte
dal suo sangue si leva alto
il
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Così a passi lenti raggiunsi il mare
la luna sulle onde fornicava
mentre quel rumore lascivo
leniva il tremore delle ossa.
Non avrei pregato quella notte
mi sedetti sulla sabbia
per morire bastava poco
la sabbia umida tra le mie mani.
Nessun
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un passo dopo l’altro ti seguo
un passo dentro l’altro
ti prendo:
e tu, considera il viaggio: le curve accidenti
e le immense distese del corpo
dove ti nasco e ti muoio ogni giorno.
Essere risucchiati è questo
non esser mai esistiti,
farsi
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Gentilezze nella vita affascinano
Impensate gustosissime caramelle
Uniscono in un magico bouquet
Saltuariamente avvertono falsità
Esplorando quello che nel cuore pulsa
Particolari si estendono senza requie
Personaggi di pura fantasia
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Ah gente stolta che ‘l Ver non riconosce,
Che cerca segni ad ogni piè sospinto!
Null’altro avrà, se non tutte le
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Sto
in certi silenzi
declinando ore,
aspettando un cenno...
I tuoi occhi
risplendono d’infinito,
le mie attese
di speranza
Odo
voci lontane
che gridano:
tremano le foglie
in un vento gelido...
Come un albero
con i rami protesi al
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Mi son recato al parco comunale
per leggere il mio solito giornale,
ma mentre stavo lì sulla panchina
ho visto una figura
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Divisa come pane
sono assenza di niente fra l’oggi e il domani
sono svanita memoria di sorrisi nel bianco
e la mente è assenza di ceruleo cielo.
Sordo si sente il richiamo della polvere
e resta pallido quel viso senza luce.
Mi sono scordata di
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Eterni
quanto la vita di una emozione
profondi
quanto gli abissi del cuore
cristallini
quanto la limpidezza
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Il Silenzio insegna a tacere.
Come le bianche ninfee
che crescono sul mio corpo.
Delle mute parole dei loro petali
ho coperto le pagine della mia vita...
Incantesimi e lacrime di luna.
Delle perle degli oceani
non ho avuto più sentore.
E le
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Colori sfolgoranti ti compongono,
tra i raggi ruoti in abito di luce;
il tuo calore a noi l’aria conduce,
attizzando
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45 poesie pubblicate nel giorno 21/02/2018. In questa pagina dal n° 16 al n° 45.
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