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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 45 poesie pubblicate il giorno 21/02/2018
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Col naso in su
è gioia d’allegrezza ritrovarti,
bagnarmi dei tuoi fiocchi
nella notte
inaspettata neve peregrina,
dimentica del mondo
per un
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Se durasse una notte in più l’inverno
comparirei fra i morti
di un armistizio tardo.
A confondere la neve
non più lo
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Dove sono i sogni
di una famiglia?
Ci si sposa
e ci si lascia per via,
con figli o senza figli.
Che tristezza!
l’umanità è tutta
su una scura scia.
E la magia di figli
e di un futuro
vola lontano in massa
oltre il mare,
si ferma il
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Serpeggiando se ne viene
come allora giù dai tetti
con milioni
di farfalle.
Era il tempo dei pagliai.
La natura
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Omertoso silenzio
in aperto dissenso.
divieto alla bocca,
occlusa per forza.
Inespressiva voragine.
in cui ricade il marcio sommerso
dal malcelato cinismo di convenienza.
E poi, non muove un ciglio,
né si scompone una ruga sul viso.
Ampio
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| Nel vento del mattino
i pensieri risalgono fulminei
nella mia mente,
intorno a me c’è silenzio
che sa di rimpianto.
Molti alberi sono già spogli
altri donano gli ultimi frutti.
Parole
che vorrei pronunciare
ma non dico
premono con amarezza
nel
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| Nei sommessi uragani
mi culla un silenzio antico
tra le pieghe della notte.
M’appare nitido il richiamo
suadente l’eco della solitudine,
ai bordi di marciapiedi interrati,
dove immergo i miei passi
confusi del giorno.
E nel vuoto che
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Se ti nasconderai
al sorgere dell’aurora
la luce non ti ferirà
e potremo partire
Prima che sia tardi
per pronunciare parole
sconosciute alla sera
che ci attende ancora
Raccoglierai gocce
e preparerai il silenzio
per le prime piogge
del
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Si tempra il cuore
a questo freddo che non ha confini
che mette a nudo tutte le paure...
di un mondo a pezzi, orfano d’amore.
Si aspetta un cenno dietro le finestre
guardando stelle sbriciolarsi in volo
che scopri il velo, a questa notte sola
e
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| Er cavallo imbizzarito
andava giu ner paese
lo chiamavano granito
ma col tempo sè n’po arruginito
Coreva avoja se coreva
pure in tondo se non bastava
poi beveva
poi amava
Granito sapeva fasse volè bene
te leccava come un bambinello
quanno
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| Dalle onde e distese del mare,
monte Pellegrino ci appare.
Proteso come una nave a prua,
hai in cima una croce che è solo tua.
Ai tuoi piedi hai la bella Palermo,
città d’arte, preziosa e confermo.
Come una madre tu la ripari
perché da un
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Guarda che spirito libero
ha il gabbiano!
Proprio nei giorni gelidi e piovosi,
quando pennuti e umani
riparano al sicuro delle proprie certezze
ecco, si leva sulla scia del vento,
s’invola sicuro contro ogni soffio avverso,
contro ogni buon
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Non so mai,
se gli alberi che si piegano sotto il vento,
soffrono o godono.
Non so mai,
se questo loro ondulare
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Se è fosco l’orizzonte
denso di nuvole oscure
fin sulla cima del monte
incute strane paure
e lascia squallide
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Le tue parole d’amore non mi stupirono,
il tuo cuore le disse al mio,
prima che le tue labbra si aprissero.
Alzai gli
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Se
mi stai ascoltando, allora sappi
ch’io ho
un cuore sensibile.
Se
mi chiedi quante volte
ho pianto, allora
sappi che piango ancora, ché
piaghe e ingratitudine di figlia
mi affliggon
il cuore.
Se poesia m’ è rifugio,
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Ora ci si appella al color della pelle
Dimentichi di quello del cuore e delle stelle
Ignaro della Misericordia
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Anche se avrei voluto
salire in cima,
nonostante le mie mani piccole,
sono davanti a un mare
che mi volta le spalle.
Anche se avrei bisogno
di un bacio di consolazione,
nonostante mi cibi di ego in scatola,
sono la radice
di un albero poco
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Segni.
Velatamente appaiono sul tuo viso.
Moltiplicati dal tempo modificano la loro forma,
si allungano,
divengono più profondi.
Nello specchio della vita li osservi e ti danno memoria di ciò che è stato.
A volte,
riflettono gioia
spesso,
sono
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Distanze,
percorrendo sentieri di salvezza,
oltre orizzonti senza fine.
Dimenticando di esser viva,
affondo le mani
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Setaccio le parole e rimo i versi
ai quali do la tinta che mi piace
così assaporo gli empiti sommersi,
la carsica tempesta e poi la pace.
Ripasso vecchie musiche a memoria
sul pentagramma che non ho studiato
e invento un cielo terso e poi
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E allora forse troverò la salvezza
quando la mia bocca riarsa
dal gelo dell’amarezza
e dallo sconcerto
davanti all’urlo
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È rigoglioso questo piovere
che insieme al vento
ogni labbro di terra invade .
Più in alto di una nuvola
mi riparo e
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| Ho sognato di volare...
di tuffarmi nel tuo mare.
Non avevo paura...
mi sentivo protetta e sicura
che non mi avresti fatta affogare.
Ero certa
che il nettare che nascondi
avrebbe addolcito anche il mare
e l’ambrosia del tuo cuore
avrebbe
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| Così a parlar de ‘l cuore m’ incantai de ‘l viso
e come uno sguardo arreso al tempo andai,
l’orizzonte dietro il monte andava deciso,
e de’ passi frettolosi, con andar lento,
oltre il senso dei pensieri m’ incamminai.
Grigio ‘l ciel di nuvole
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Nè luna né stelle a dipingere la notte,
luci di lampioni a violare le strade
sento una musica che dall’alto cade
da una finestra con le persiane rotte.
E il mio pensiero vola a quella sera
la pelle nuda e la mano sua leggera
che m’accarezza il
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Che giorno è di Primavera! Il meriggio
mi vièn baciato di splendente Sole,
e sulle ripe un primo pìccol fiore
nàscer contemplo.
L’onde cèrule e belle delle nùvole
di grazia còprono i campi e le paglie
’ve l’aratòr princìpia a solcàr fanghi,
e terre
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i suoni del silenzio sulla riva del giorno
vegliarono le chimere in lontananza
come fosse un soldato pronto a guerreggiare
al primo bagliore di liriche accattivanti
vegliai le stelle vivide del cielo eburneo
trasognando con l’impeto
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O scrivo o muoio
e nell’attesa improvviso universi di domani
una pietra, una stella, un corpo liscio
un immobilizzare di niente
come
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Sull’uscio del cuore
a volte, ti sogno
poi seguo, con lo sguardo
un pensiero, una rondine
che torna al suo nido
forse
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45 poesie pubblicate nel giorno 21/02/2018. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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