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Le 40 poesie pubblicate il giorno 09/11/2018
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| Rifulgono di sole
onde e colline fatte di nubi
Il paesaggio alto sull’orizzonte
è di un altro mondo
acque
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| Le mani nude, or di te mancanti,
non possono romper le catene
del tuo sonno morto
nelle ceneri del cimitero.
Ma ad ogni passo del mio andar
dentro di me appari
ancor viva essenza
come profumo di un fior.
Come guardo il mar
il pensier
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Non trattenere
il mio nome col silenzio.
Ripetilo con forza,
finché non sentirai
bruciare le tue labbra.
Non disperdere nel vento
il mio ricordo.
Grida il mio nome,
non lasciare che muoia
nell’ombra dell’oblio
che tutto dimentica.
Dove abita
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La notte, non parla
fra noi due, una fiamma
scotti pure tu, nel freddo
il nostro amore, è già esploso.
leggermente, ti accarezzo
tutto brucia, pure i cuori
cerco dei petali, sono freschi
si immolano, per il nostro bene
chiudi gli occhi, e
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Quando passerai di qui
troverai l’erba bruciata
dal sole dell’estate
e qualche parola distesa
Sul davanzale delle ombre
per asciugare il silenzio
che viveva fra noi
in attesa dell’inverno
Quando ti ricorderai
di portare qualche carezza
la
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E tu diglielo
dillo a tuo figlio
d’avere un altro
di amare un uomo
che non è suo padre
Quell’uomo ormai
che sogni la notte
stringendo il cuscino
come fosse un corpo
su cui poggiare il tuo
Amore mio
che ci salutiamo
ogni
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Salgono fumi bianchi come il sale
nella campagna rorida, al mattino,
il respiro dei morti è più vicino
nell’ autunno: la fine di ogni viale.
Un canto suona come una preghiera,
ma il silenzio è più largo e dà il segnale
di un altro giorno che si
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Fantasie
illusioni
o vane speranze
ai nostri occhi
oramai
appaiono
tutte quelle possibilità
che
naturali sarebbero
se al di fuori dei Campi
liberi
potessimo nascere
crescere
e morire
per poi
ancora rinascere
nel segno
della
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| Sui limiti del fosso che circonda ...
sempre allo stesso punto entro i confini
quel monaco s’accoscia alla bisogna.
Stipato preme e in cielo e in terra effonde
gridando forte quanto più è l’impegno .
Furioso qual dannato si affatica
pigiando e
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Il rosa a colorare le moine
accese dai bisogni senza fine
il rosso intenso sangue del concetto
col tono dell’ardore circospetto
il verde sopra il ramo tra le foglie
attese a primavera e ancora spoglie
l’azzurro chiaro in alto su in
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Ci sono giorni che corrono da soli
nella sensazione che tutto è compiuto
Addormentate speranze e fatiche,
si sta come sul ramo come sul muro
come sull’orlo d’un precipizio,
in un tempo che non ha albe e tramonti
Si sta nell’apparente quiete
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Mi pari desulata chista casa,
mò quandu trasu, non c’è chiù nudu.
Mi pari ca viu a mama chi mi vasa,
è m’accorgiu ca sugnu sulu.
A viu a mama chi nesci da cucina,
c’à testa griggia e c’ù faddali.
Chi mani ancòra ianchi di farina,
venisti, dicia
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In bianco e nero come vecchie tv
in orbita tra pianeti e stelle
fuori dal vissuto
sbirciando tra le grigie tendine dei
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Donne regine da scompigliati capelli
piccoli fiori di loto
galleggiano su paludi di avversità
tra lacrime di gioia e dolore
nell’intreccio
di abusi custodiscono
gelosamente i figli.
Speciali e uniche esse corrono con due cuori
nel grembo
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Nel silenzio di luna delle idee
mi chiedo cosa avanzi del nostro amore:
un parto dell’inchiostro cucito s’una nuvola?
O un’aurora sottile del pensiero
tradotta in eco stellato dei sentimenti?
E’ tempo d’amare qui,
annodati ad un gomitolo di
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Interstizi di volontá
dove cicatrici labirintiche
disegnano mosaici d’amore
e trame d’interioritá
risaltano sotto
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Sopra un lembo di terra in alto
per scorgere il mondo dalle nuvole
nel suo vestito blu cobalto
col violino fa prova di suoni e d’ugola,
la violinista vuol dedicare una canzone
all’amato che mai più veder potrà,
è andato via libero come un
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Se mi guardo intorno,
c’è qualcosa di diverso,
non voglio sentenziare
ma qualcosa è andato perso,
lo chiamano
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Eccoti i miei occhi
trovati, ammira
le tue coste frastagliate
e me
l’onda che s’infrange
prepotente, mai stanca
ribelle ma fidata.
Nelle pupille
- quando mi guardi -
c’è l’alba d’inverno
un brivido d’aria
nell’abbraccio del Sole.
Eccoti la
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Tu mi baci, sull’altalena dei desideri
mi lasci felice
mi lasci accarezzare
le tue gote
miscuglio di pesche saporite
combinazione di tenero, morbido e buono
Altra stella non potrei chiedere
hai rinnovato la mia vita
hai trasformato ogni alba,
in
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L’amore è un lume
molto spesso spento
forse perché non è
una borraccia piena
ma un continuo malcontento
che porta fino a
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"Anime radianti ... tutti"
di volontà o meno
in dimentica accensione
o corrente
da quel dì ... tolta,
d’origini così
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| Su questo imbroglio della QUOTA CENTO
un si apisce un’acca di sìuro,
si mettano a ruzzà cor tu futuro
ma la gente è digià nello sgomento.
Te mi dirrai che sono un branco duro
e ciò la chiorba fatta di cemento:
ti posso dà ragione, sei ontento?
Ma
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| Lascio che sia tu a rivelare
i maturi sogni dello spirito
le serene, reali sensazioni.
Non voglio parlar d’ombre,
che
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| Quindi la chiami porta
ammasso di trucioli e fusa collose
la conquista della terra
evanescente evacuazione
vagamente ad litteram
abbiamo la carta
la più bella libertà
troppo piccola per quei improvvisi spostamenti
è la mostra già
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Nel buio che attornia il celato volto
l’abbraccio della edificata notte fonda
nell’insieme tra le ombre sprofonda
ciò che più vorrebbe apparir... il sorriso.
Occhi velanti postati in essere tolto
là ove la vista venir manca
tutto omertoso al fin
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nel bailamme di giorni a perdere
in virtuale ti giochi
la vita testa e croce
all’altezza di precipizi
ti avvolge il manto del vento
cogliere il
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Abbraccio il mio dolore
lo cullo come un bambino,
e lo tengo stretto
per paura di svegliarlo...
Lo allatto
con il
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Grigia giornata in anima desolata
bigio il cielo piange per nostalgia
d’ attimi d’amore, lontani ormai
passati in altra dimensione
Sulle spire del vento mi lascio trascinare,
vento freddo nel cuore, lunghe braccia
degli alberi si piegano in segno
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40 poesie pubblicate nel giorno 09/11/2018. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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