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Le 34 poesie pubblicate il giorno 08/11/2018
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Il filare d’uva americana
abbandonato che nel tempo
già lontana l’amica mano
è che gli aveva dato vita
e negli anni
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| Quando appare
il chiarore rosato all’alba
s’apre ed espande il cuore,
rompe il silenzio
un cinguettio festante
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| La amistad
es una delicada orquídea
Sobrevive
si es real y sincera.
Nada ni nadie
podrá jamás
destruírla o alejarla.
Tampoco la asusta
la distancia
Ni la envidia
o la calumnia
Es una flor delicada
que solo Dios sabe
que durará
toda la
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| Se sbassa le note
su par la Lessinia
e la ‘ndormensa i colori
soto la neve bianca
a farghe la goardia
al longo sono
la ghe méte le stéle
e la luna zugatolona.
E prima tuto more
e dopo tuto nasse
pì bela e pì forte
esplode la maravéia
da
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Fiori a Dicembre
per chi non sa ascoltare
il sole che tramonta
senza mai morire
Di nostalgia
o di altre malattie
che l’inverno conserva
per le anime deboli
Germogli da cogliere
che non diventeranno
mai frutto
né colore per le foglie
Che
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Finestra illuminata su un cortile,
dove uomini non sanno più amare,
attendono il miracolo della vita,
intonando muti canti.
Ascoltano con speranza,
racconti di viaggi nel deserto
e stelle cadenti ad indicare la strada.
Un pianto di zampogne e
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Arrivi dono al fiore un impellente
palpito in chiasmi che sorgente scioglie
dalla pietra carpita dal sospiro
venuta al
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| Quannu si parti pi ‘na vacanza
lu bagagliu avi a so ‘mpurtanza.
Lu bagagliu, comu n’abitu firmatu
a misura du padruni fu disignatu ...
Ma ‘nu mari di discursi
‘nta famigghia avi purtatu.
Du poviru guardaroba paci nun avi truvatu...
Quannu ‘ntra
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| Come potevo pensare
che la mia discesa,
lungo il patrio stival,
modificasse il destino.
Fonder l’anima mia,
con quella stessa,
di colei, che porta
di un fiore il nome.
Mai prima io la vidi,
mai di lei parlar sentii.
Così vedendola,
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Guardo dinanzi la stanza piena
d’arredi ed oggetti di libri di scaffali
L’ordine atavico ormai inosservato
Lo spazio dentro e tutt’intorno
le cose che non muovo
se non per disfarmene o per bisogno
Guardo il silenzio come si può guardare
qualcosa
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| Divina come sai essere
hai sporto la tua preziosa mano
all’intollerante pioggia autunnale
per un serale saluto
un ombrellino troppo piccolo
ha fatto bagnare il regale capello
pronto il cavallo
è partito per le innevate
montagne delle fiabe
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Travolgente danza di nubi
su d’un cielo asfittico e cupo
e giù acqua mista a grandine
che sconquassa ogni vita
si rivolta l’essenza naturale
laddove emerge il dolore
fuggente sensazione inerme
che scuote pensieri sopiti
nessun arcobaleno
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Con calma e con dolcezza
come sempre ti avrei parlato
e con il cuore in gola
negli occhi t’avrei guardato
se non ti fossi allontanato...
Ti avrei donato dei consigli,
accarezzato la tua fronte
ed ascoltato la tua voce
non a parlare invano
a
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| Un po’ di disordine nella vita
ci vuole
specie oggi
che in questa città
un libraccio si è arreso
al minimo struggersi
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Questo cielo nebbioso
mi inchioda la mente
e vene di malinconia
inondano il cuore.
Questo tormento oscuro
è come il sogno
che vive d’ incubi spietati.
Nel silenzio ovattato
forte sento i palpiti di vento
baciare lievi
gli angoli
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Amore persistente che impedisce
la carezza e i fiori a prima vista sono
sogni nel cassetto, le ore del mattino
riempiono di affetto, tu guardi la tua
terra e percorri il mio sentiero.
Ammira questo sogno che la vita
ti regala, qualche notte senza
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TU che ridi d’amara bellezza in faccia alla sembianza di Dio
rondine che voli oltre i turgidi seni dell ultimo paradiso
non ti incanta il tuono rumoroso delle parole del mondo
freddo silenzio di una lottatrice che si dona diversa
la vita t’ha
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| In un angolo dei miei ricordi
sognavo di veleggiare in mare aperto
con i piedi immersi nell’acqua
in un profondo
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| Non piangere Novembre!
Il giorno non si è spento con la sera.
L’ultima luce non dilegua.
Illumina, nei ricordi, gli
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| Oggi mi accolgo
con un freddo sorriso
al pensar quell’anime
prese dal Cielo
Vado su e giù per la mia strada
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| Tra squarci di sole e violento nubifragio,
saetta scintillante colpisce
il ponte della vita.
Morte e dolore spezzano il cuor
della Genova "Bella"!!
Sorge il freddo
e la paura come caduche foglie,
butta giù speranza e gioia.
Occhi senza sguardo,
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| Dove il tempo
mi sottrae e anticipa.
In un tempo centro. C’eravamo.
Tu con lo sguardo di fiore in festa
io con le mani colme di terra.
Germogliammo
che ancora l’aria sapeva di primula neve
e il tempo avanzava la fame.
Il pane sopra una
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Mi hai condotto qui togliendomi il fiato
nello stupore svettante tra il ferro della torre.
Già che, da queste parti
la Senna narra sensazioni umane
avanza, pietosamente bella
nel dì novembrino, baciando rami e foglie
effondendo tutto il corpo
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Poco più di ciò che forse siamo
briciole di farina non ancora pane
cresciuti con i morsi al cuore
e in testa il mito del migliore
basterà
poco di più d’un tenero mattino
grovigli d’insetti con in alto le fauci
solo becchi aperti di fame
io ci
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Mondo cadente del proprio assetato
sotto giogo non t’accorgi del poco
e della soddisfazione che manca.
Vince avere su
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Tre volte salve a te o novo nero!
Quidquid delira re son novi rei
nella suburramega
L’incendio riverbevole di già rutilanti mappe, pergamene combuste sgorgono nei planimetrati
Ordunque sia gran persecutorio, ordunque sue passioni edittoriali:
E’
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Non vi uccideranno le armi
e neppure le malattie,
o qualche tragedia annunciata
vi ucciderà l’assenza in voi di qualsiasi forma di bellezza
vi ucciderà la poesia, quando in voi la odiate
e la musica, anch’essa vi sta aspettando
e si farà beffa di
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Non basta svegliarsi con il sole
quando nel cuore la notte persiste
buio più buio non si può
cercare di ingannare il sentimento
quando niente attrae
veramente impossibile
luci colori di una festa vicina
nemmeno li vedi
passi di
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| Roma adulata, Roma confusa,
Roma senza pietà, Roma delicata,
Roma perversa, Roma puttana.
Ne ricordo ancora le immagini
in bianco e nero
tristi periferie fangose
dove il tempo scorreva
senza cedere alle intemperie di un fato
ostile.
Granelli
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| Frasche ammucchiate bruciano.
La fiamma s’innalza scintillante.
Anticipa il sole nascente.
Braccianti e studenti
allungano le mani gelate
a cercare calore
prima di iniziare
la raccolta delle olive.
Sul fuoco in una padella di olio
friggono olive
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34 poesie pubblicate nel giorno 08/11/2018. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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