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Le 60 poesie pubblicate il giorno 24/09/2016
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Ho un traguardo irraggiungibile nel palmo della mano
che richiudo con violenza per sfogare la mia rabbia
lungo un’arida battigia tra le nuvole e l’arcano
dove un languido ricordo traccia un solco nella sabbia.
Sento l’eco del silenzio nell’abisso
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Qui complici pini ed eucalipti
alti e poderosi proteggono
immobili il silenzio.
Qualche volta il vento
fa ballare
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Spalle ricurve e
rotear di frullana sotto il sole
ineludibilmente
il tempo, non si fermava un attimo
lasciava, tracce di
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Solo, oggi come sempre e più ancora;
io e me, me medesimo e me stesso,
or che 'l cor mio d'amar hai fatto fesso
e
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Ags |
24/09/2016 23:17| 2155 |
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I sogni fuggiti dopo una lotta contro il niente,
parlano di te che sei diventata solo vento,
le notti non trovano più il sonno,
le carezze ormai senza sapore,
mi conducono alla fiera dell’amore
dove tutti cercano bellezza e stupore,
luci,
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Suadente anima,
identica visione,
sentier e ugual vita.
Calco su carta colorata,
fulgida impronta a tesser tempo.
Cuore in statiche carezze,
sospiri ed emozioni, battito cardiaco,
bionde trecce e gentil cuore,
sorrisi e occhi profondi.
Cupido a
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Segmento... l’oblio
l’intercalare di passioni assopite pronte ad esplodere
meteore nel crepuscolo
illuminano anime nude
come comete le conducono nelle braccia di libidinosa poesia
sotto braci... ardenti mai spente
Avvolti da un eterna
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Gli anni,
non sono papaveri,
non nascono
in nessun giardino
ma nell'archivio del tempo,
tra schegge di vita,
senza rammendi.
Col tempo gli anni
dilatano il cuore,
rivestiti di sogni e di rose,
desideri inevasi
affidati al vento
che
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Dice oggi che stanco è il cuore
lungo le strade del mondo e tante
zingaro son stato e sull’acque poi
di laghi fiumi oceani e tanti mari
del marinaio presi le sembianze:
mai fissa la dimora solo fermate
tante e tante in questo viaggiar
mio
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E sentire il vento
quando s’alza
timido soffio
respiro poi
di tempesta.
Tocco che solca
che sfiora
che sferza
le incidenze della vita.
Vento che placa
che rinfresca
salendo dal mare
alito di maestrale
impetuoso
al par delle passioni
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| E' dipinto nel cielo infinito
quel ricordo sbiadito e
raramente riposa.
Qualche volta si posa
su una nuvola bianca
e la riempie di pianto.
Allora i passi volgo
sotto alberi immoti
verso un'angolo remoto
che conduce a celle senza
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Nel pensiero futuristico
in morfismo dedalico
anime simili si abbracciano
tangibile focalizzazione
delle tue membra
in rima intrecciata
sulla mia lunare pelle
surrealismo pittorico
della trasfigurazione del sogno
nella simmetria delle
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Ed è ancora qui il buio
fra gli alberi spogli
per l’arrivo dell’autunno
che conosce ogni ramo
Come un verbo di stagione
che abbraccia le ombre
ed i silenzi brevi della terra
custoditi dalle nuove ore
Di un diverbio acceso
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L’uomo col cane non capiva
guardava il tramonto
e pensava che il momento
si sarebbe ripetuto
All’infinito
come se le stelle
sussurrassero un ricordo
inesorabile nel loro vento
Di follia ed inganno
con la luna crescente
gelida sul lembo
di
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Non un semplice uomo
non tengo in conto le mie vittorie
ho calato il poker
da giocatore incallito del cuore
errante senza bagaglio
incapace magari di dare un senso
alla vita
ma cerco un altro motivo
per quello sguardo intenso
di cielo
forse una
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Perse le mie pupille nei tuoi occhi
- come acquerelli
si spalmano sul foglio -
S’agita il respiro
nel risalire il collo
Corre
ribolle
sotto la pelle che freme...
Rigonfia il tulle
allo sguardo rapito
scalda l’anima
il sangue che irrora
dal
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tocco in sogno la fiorita
riva delle tue braccia:
è una dolce pena questo lieve
sfiorare la
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Non ci sono
lacrime sui volti
di emigranti
buttati all'avventura,
su gommoni,
con il mare in tempesta
per sfuggir da guerra
e miseria dura.
Sono disposti a tutto
e si vede.
La loro la vita
è un pacco postale
che vien buttato
da
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Girovago di questo mondo
sopra le ali d'aliante
vicino o distante
con aria sognate
su la testa giù le mani
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| Con te, dolce settembre
diciamo addio alla bionda estate
che parte con la nave dei sogni
cullati dall'onde del mare
o dal verde silenzio di maestosi monti.
Intanto bussa il magico autunno
e tu, piano gli apri l’ uscio
tra sorrisi di sole e
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| Squarciavo il cielo
indifeso
e non vi era nessun rimedio
di fronte alla crudeltà
L'uomo era indaffarato
e non
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Inchiodato al muro;
osservi senza guardare
e lasci la scia,
abbagli i sensi,
sciogli la brina,
e al tempo che passa
tiri le briglie.
Sorridi senza parlare
del risveglio cogli i fremiti,
i suoni restituisci distorti
turbati di melanconia,
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| U cummircianti, tipu brillanti.
Lu modu i fari,
a so’ vita po canciari.
Si teni lu musu, u clienti lassa dilusu.
Si eni sempri sorridenti,
pari nu dementi.
Si non è svigghiu
a capiri cu avi davanti,
baracca smunta all’istanti.
Tanti su li
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La coscienza
mi avvicina
donde
l’ineluttabile misterico
mi spalanca.
Un sogno ermetico
un paesaggio scolorito
nel racchiuso languido
di un fioco ricordo.
Un rudere diroccato
dentro un uomo stanco,
un’esistenza piange
con gli occhi di un
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Qualche cosa di strano c'è nell'aria
nell'atmosfera cupa di stasera,
nel cielo passa nuvolaglia varia
che ad oriente si fa sempre più nera.
Cos'è questo sentore all'imbrunire
che l'anima raffredda e la comprime,
in tutto
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Battagliero erompe il tamburo
a esorcizzare il ferreo tasto
che ribatte nauseante,
amplificato a prepotenza
rizza i capelli e induce le mani alla testa!
Cantilena giornaliera reiterata a dismisura
stomachevole e indigesta
a ribadir la solita
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Felice sono stata
quando il sole arrivava
a scaldare forte il mio viso
e chiudendo gli occhi
la testa mi girava
come fanfare impazzite.
Dopo un temporale
di raffiche graffianti
come una frustata
sulla pelle
-te ne andasti lontano-
Cuore
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| Amuri forti ardiva intra u pettu
u tempu nun cancillava arduri e affettu
miliuna di pinzera mittivanu ‘ncruci u cori
battiva pi sta terra
arraccamata di juri e mari.
Quannu scinniva a sira e si faciva scuru
di stiddri e fantasma si cummigghiava u
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| Cristalli di neve nell'aria
pungente alle ciglia.
Oscillano al vento sinuosi i rami
e senza pudore alle raffiche
si spogliano
anche degli ultimi veli.
La terra odorosa di muschio
madre amorosa
li raccoglie e conserva
a riusarli nel
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Ho digiunato,
vagato senza meta
a cento porte ho bussato
per saziar la fame per dissetar l’arsura.
Carovane gitane
al deserto mi condussero.
Ho valicato dune di sabbia d’oro
nel giaciglio ho riposato
ricoperta di brillanti stelle,
ti ho
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60 poesie pubblicate nel giorno 24/09/2016. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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