Ed eccolo il solito magone! Ormai è quasi una carta periodica e mi ci sono abituato ... o forse no. In effetti ogni volta è come se fosse la prima. Hai presente quando ricevi un fulmineo inatteso colpo di tavola? Ma il magone in più ti ribolle dentro, dal cuore fino in gola, e spesso ti paralizza per non farti dire neanche una parola.
Non la vedevo da un po’; al telefono lei era sempre intrigante e innamorata pur se percepivo il fato dialogare in maniera turbolenta con l’ anima. Il bisbiglio fu preludio di quello che sarebbe successo a breve.
Infatti quella sera, poi, in lacrime lei mi disse: - Non dimenticare che ti amerò per sempre -.
Non provai a giustificare una scelta razionale col cuore perché mai, come tale volta, solo il cuore avrei potuto metterci pur senza parole.
Appena se ne andò dal parcheggio del centro commerciale (sotto un cielo senza stelle e sogni infranti da raccontare ...), per l’ ultima volta osservai il suo elegante sensuale portamento e i suoi capelli che ancora ne sentii la consistenza fra le mani.
Rimasi lì, in auto, insieme al suo profumo mischiato con l’ odore della pioggia che entrava prorompente dal finestrino e, pur se non l’ avrebbe mai letta, pochi attimi dopo le scrissi una poesia:
Ho ascoltato ma ti ho lasciata
andar via chiamandomi Cuore
questa sera velata d’ illusione
e malinconica rassegnazione.
Senza una reale spiegazione
già avvertivo latente l’ afflizione
nelle ore antistanti le parole
che ci hanno visto lacrimare ...
perché è più semplice soffrire
riuscendo ancora a respirare
sotto un cielo senza stelle
e sogni infranti da raccontare.
Saranno mani da riscaldare
e abbracci da non poter slegare ...
baci senza fiato da far sognare
guardando il sole tramontare
e la sua nuova luce brillare.
Sarà ancora un’ aurora di passione
ma nel letto disfatto la sensazione
di rivivermi dentro un emozione
- nel ricordo di un magico calore -
si rispecchierà in una lacrima
che scenderà e nel silenzio lambirà ...
mentre eterno il nostro Amore vivrà.