Le note si diffondevano nell'oscurità notturna creando intorno una dolce misteriosa melodia, che il giovane Guido ascoltava affacciato sul balcone di casa sua.
Egli cercava di capire la provenienza della musica, che si spandeva nel cielo rischiarato dalla luna.
Osservando bene il giovane s'accorse di una finestra aperta nella casa di fronte da cui si vedeva accesa una fievole luce.
Guido guardò bene dal suo balcone e notò una fanciulla dai capelli sciolti sulle spalle di un bel biondo dorato.
Restò meravigliato ad ascoltare e si rese conto ch'era lei che suonava il violino con una dolcezza amena, delicatamente.
Restò incantato e mentre ascoltava la musica sentiva palpitargli l'anima e il cuore.
Si sedette sulla sdraio sul balcone e al chiaror lunare, preso un foglio e una penna, cominciò a scrivere una poesia, che gli ispirava quella bella, dolce musica.
Finita la scrittura, lesse e rilesse i suoi versi, poi con un fil di voce, per non svegliare chi stava dormendo, cantò quella poesia che divenne un'armoniosa canzone.
La fanciulla suonava, lui cantava e tutto intorno si creò un'atmosfera deliziosa, che diede ai cuori una dolcezza amena.
Guido copiò la sua canzone, poi uscì di casa, e sotto la porta della casa accanto infilò il biglietto con a poesia e, come nota scrisse ancora:
<< Signorina è per lei, che nella notte mi ha
deliziato con le sue note, ispirandomi questo brano che le dedico.>>