8388 visitatori in 24 ore
 928 visitatori online adesso





Menu del sito


Visitatori in 24 ore: 8388

928 persone sono online
Lettori online: 928
Poesie pubblicate: 361’346
Autori attivi: 7’477

Gli ultimi 5 iscritti: ac autore - Valeria Viva - GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti
Chi c'è nel sito:
Club ScrivereLuigi Ederle Messaggio privatoClub ScriverePallinoblu Messaggio privatoClub ScrivereMarco Forti Messaggio privato
Vi sono online 2 membri del Comitato di lettura








Stampa il tuo libro



Pubblicità
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.

Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi

Responsabilità sociale



Per pubblicare un libro scrivete a libri@scrivere.info

L'indiano Sommatis

Fantasy

Molti anni fa, nel lontano ovest, viveva l’ indiano pellerossa Sommatis che tradotto nella lingua dei bianchi significava “ Prende lucciole per lanterne”. Apparteneva alla tribù dei Comanceros della stirpe dell’ Acqucetosa.

La guerra con i bianchi era terminata da parecchi decenni ed era costata un gran numero di morti tra gli indiani: indomiti e coraggiosi guerrieri, si erano coperti di gloria, ma la superiorità tecnologica del nemico, li aveva costretti alla resa. Ormai i selvaggi pellirosse erano diventati mansueti vaccari o garzoni di bottega e comunque bene integrati nella comunità dei bianchi.

Vedete, quando lo scontro tra individui è così aspro e cruento, nasce nella vittima che soccombe una particolare condizione psicologica che lo porta all’ ammirazione per il carnefice; si crea tra i due un legame maniacale che può sfociare anche nell’ amore per l’ altro. Questa vera e propria patologia prende il nome di “ Sindrome di Stoccolma”.

Sommatis, quantunque non avesse assistito alle crudeltà della guerra, ne era affetto nella forma più grave e degenerativa. Già era un indiano un po’ sui generis: non sapeva cavalcare, non conosceva i segnali di fumo ed era talmente negato con l’ arco che non avrebbe colpito un bisonte addormentato a un metro di distanza. In compenso però, era bene inserito nella società dei bianchi: parlava correntemente la loro lingua, vestiva come loro e frequentava abitualmente l’ accampamento. Volle anche cambiare nome; non più Sommatis ma “ Prende cantonate” rigorosamente nella lingua dei bianchi: se no, non si girava! Immaginate un po’ la difficoltà degli amici comanceros quando lo chiamavano da lontano!

Il padre gli aveva trasmesso un’ ammirazione riverente per l’ uomo bianco, considerato di razza superiore. Col tempo poi, si convinse che tutti gli alti gerarchi avessero anche il dono dell’ immortalità; ma, a onor del vero, va precisato che molta influenza ebbe sulla sua formazione sia l’ apologia epica, sia certe dottrine mistagogiche inculcategli da educatori bianchi. Nessuno allora si meravigliò, quando, nonostante le sue origini, divenne uomo di fiducia e braccio destro del capitano Red, comandante della guarnigione. Aveva sgomitato, fatto e rotto alleanze per arrivare a quella posizione e ora impiegava il tempo in salamelecchi, inchini e genuflessioni per restarvi ben saldo!

Un bel giorno, mentre lucidava gli stivali del capitano che erano particolarmente sporchi, si sforzò, ebbe l’ infarto e stramazzò a terra morto stecchito! Lo spirito allora gli uscì dal corpo, girovagò un po’ per l’ etere, attraversò il famoso tunnel e alla fine atterrò su un immenso prato verde. Davanti a lui si ergeva la possente sagoma di un giovane guerriero indiano: il colore della pelle uguale al bronzo, una corona di penne variopinte gli inghirlandava la fronte e gli scendeva fino alle anche, un gonnellino di cotenna lo cingeva in vita scoprendogli i quarti inferiori delle natiche e un lungo pugnale con manico d’ oro gli galleggiava nell’ aria sul fianco sinistro.

“ Dove mi trovo?” pensò lo spirito ” e chi è costui? Non sarà mica Manitù, il Dio dei selvaggi?” La paura e lo stupore gli colorarono l’ aura di un rosso vermiglio. "Non temere, sono proprio io, il Dio della tua gente e anche di tutti gli altri popoli” Lo confortò Dio perché in paradiso c’è la telepatia! A queste parole lo spirito ebbe un sussulto “ Ma come?” continuò pensoso “ ho speso tutta la vita al servizio dei bianchi, ho consumato ogni loro rito, ho adorato il loro Dio perché unico e solo nell’ universo... mi aspettavo un paradiso con cori angelici, squilli di tromba e altari dorati! Invece mi ritrovo in un paradiso indiano con un Dio di cui ho sempre negato l’ esistenza? Che ne sarà di me?”.

A questo punto la figura scomparve e una voce gli telepaticò (?) dentro: ” Caro fratello! Tu stai vedendo ciò che ancora materializza la tua paura, ma non c’è corporeità per Dio; e come potrebbe esserci per un sentimento? Quale materia grossolana può dare sostanza all’ Amore puro? Nessuna! Tu sei qui e ancora stai contando i riti che hai consumato, le litanie e i mantra recitati per l’ uomo bianco… Chiediti piuttosto se nella tua vita hai mai Amato abbastanza!”.

A quelle parole lo spirito restò turbato… poi, in un lampo di genio, si mise a contare tutte le volte che era stato in intimità con la squaw.

Certo non cambiava mai! Restava sempre il solito unico e inimitabile “ Prende lucciole per lanterne”!


Andrea Garofalo 05/04/2014 10:33 868

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


SuccessivaPrecedente
Successiva di Andrea GarofaloPrecedente di Andrea Garofalo

Nota dell'autore:
«Immaginate un grande, immenso oceano e ogni singola goccia d'acqua che lo compone. Allora io vi dico che quell'oceano è Dio e ogni singola goccia rappresenta ogni singolo essere umano presente sulla faccia della terra.
Vi dico anche che Dio è la somma del bene racchiuso in ogni persona sulla terra
»

Commenti sul racconto Non vi sono commenti su questo racconto. Se vuoi, puoi scriverne uno.

Commenti sul racconto Avviso
Puoi scrivere un commento a questo racconto solamente se sei un utente registrato.
Se vuoi pubblicare racconti o commentarli, registrati.
Se sei già registrato, entra nel sito.

La bacheca del racconto:

Piaciuto. Letto con interesse. (Paolo Gugnoni)



Ritratto di Andrea Garofalo:
Andrea Garofalo
 I suoi 6 racconti

Il primo racconto pubblicato:
 
Il pescatore contadino (05/02/2014)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
La religione secondo me (11/05/2015)

Una proposta:
 
Ma quale 25 Aprile (28/04/2014)

Il racconto più letto:
 
Il regno di Anellandia (04/03/2014, 1643 letture)


Cerca il racconto:





Lo staff del sito
Google
Cerca un autore od un racconto

Accordo/regolamento che regola la pubblicazione sul sito
Le domande più frequenti sulle poesie, i commenti, la redazione...
Guida all'abbinamento di audio o video alle poesie
Pubblicare un libro di poesie
Legge sul Diritto d'autore (633/41) - Domande e risposte sul Diritto d'autore
Se vuoi mandarci suggerimenti, commenti, reclami o richieste: .



Per pubblicare un libro scrivete a libri@scrivere.info

Copyright © 2024 Scrivere.info Scrivere.info Erospoesia.com Paroledelcuore.com Poesianuova.com Rimescelte.com DonneModerne.com AquiloneFelice.it