... Come il piccolo guerriero, accanto al suo faro, vede il susseguirsi delle stagioni, nel suo scandire tra la notte e il giorno, così, qui fermo in attesa del pulman che lo porterà al lavoro, vede le prove del tempo trascorso; ecco, vede il lento avanzare, sotto il peso di due sporte piene, nella sua lontananza, è una persona di una certa età come tante, ma, nell’ avvicinarsi riconosce l’ anziano professore d’ italiano delle scuole superiori; immediatamente arrivano gli anni ’ 70, arrivano i banchi di scuola, i compagni, le amicizie, le prime delusioni. Da lì a poco, ecco, una ragazza, lo saluta, lui d’ istinto e per educazione risponde, ma, non riconosce subito chi è, o meglio non ricorda, appena passata, ripercorre i suoi ricordi e finalmente arriva il risultato di quel viaggio a ritroso, è una compagna delle elementari della figlia; ed arrivano nella mente gli anni ’ 80, famiglia, impegni, lavori, scadenze, la casa. Poi l’ improvvisa realtà, ecco, il pulman, è un momento del presente, ma, appena seduto è di nuovo proiettato nel tempo trascorso, senza rendersi conto, quel tempo non sembrava suo, perché, era vissuto sempre in funzione di qualcosa d’ altro o altri, … e lui.?. Almeno nel percorrerlo era ciò che pensava, di certo ora non più, perché ogni cosa, ogni momento, ogni attimo del proprio tempo ha come protagonista sempre se stessi. Il pulman arriva al suo capolinea, mentre lui viene raggiunto dal piccolo guerriero, pronti ad affrontare quella tortuosa e, nello stesso tempo, meravigliosa strada dell’ esistenza, con nell’ anima quel sentimento sempre vivo.

… l’ amore…

… . …