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Perché? perché
eravamo a pregare
con il frastuono oltre le porte
sereni inamovibili
con il pattume
sotto limpide
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Torno a guardare
da questo oblò di sassi
il vento calca le colline
l’ azzurro infiamma
le nuvole aperte a cartoline .
Il tempo passa
di solitaria essenza
nell’ordine delle giornate
l’alba ricama il rosa
un’infinità di cose
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Nella luce di passaggio
tra la notte e il giorno
un senso di irrisolto
giustifica incoerenze:
la chioma ancora verde
della mia quercia
ostenta fiera il suo colore
e ai suoi piedi altre foglie
già vicine al trapasso
umili e sfiancate.
Accade
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Questo tuo silenzio
è sacro come la pelle
pallida di luna
appesa alla lama del buio
Le parole non dette
sono il sigillo del nulla
che regna nel mio cuore
e le ombre non vogliono
Lasciarsi andare
dentro di me che tremo
per una tenebra
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Il dito dei momenti
non stormì scompigli ma ore
d’irrilevante dismisura, ritmi
di capogiri di capelli e non sapersi
fiore d’Immortelle, Posidonia di Marzo
rondine fino al sonno d’ali.
Quieta, sto, all’a capo di temperanza
che fa vuoto, che fa
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Lia |
19/11/2020 20:45| 790 |
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Essenza Te
nel mondo la vita
castana ugual me
dolcezza inaudita!
Note d’autunno
cotonato maglione
ne abbozzo disegno
color marrone.
Tiepida foglia
si unisce alla terra
ma sai quanta voglia
di Te appena sveglia?
Fragranza che sento
al sole
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Scivola incerta e lenta
sul vetro appannato la mano,
le gocce accarezza - le sfiora -
svela luci sommesse,
mentre quieta scende la sera.
Squarcia il silenzio una sirena
e freme nel petto l’angoscia,
come un adagio vibra – e scuote.
Soffre
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Oltre i confini del cielo
sento le stelle cantare
vedo le streghe ballare
il volto ridente del sole
al di là della
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| Nell’abbandono solo
una vuota panchina rimane
lungo il tormentato viale.
Bugie, inganni, amor fallace
ombre, solo ombre nella testa
d’una donna disperata che giace
a terra scomposta,
sola, scalza, senza forza.
Si perdono i suoi sensi e il suo
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| All’ orizzonte scorre il tempo perso,
e sfuma lentamente e infine scema
nel cielo grigio che fu un tempo terso;
e nel mio cuore qualche corda trema,
mi accascio sul selciato, qui, riverso.
Ah non vi è cosa che io più non tema
che l’annaspare,
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Mi nascondo dietro passi stanchi
dove scarpe sorde non fan più rumore.
Unico tormento vederti perso.
Mi arrampico su specchi scivolando l’altalena del reale.
Occhi mi guardano come a cercare verità
non favole addolcite di finti sorrisi
di risate
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Non riconosco più
il colore della tua voce
Era rosso cuore
e palpitava insieme al mio respiro
E le tue mani morbide
blu cielo mi avvolgevano,
nuvole leggere di primavera
Non so se il tuo sguardo
cerca ancora il mio
per trascinarlo in
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Nella trama velata del desiderio cerchi l’amore.
Lo trovi nel vento che ti scompiglia i capelli,
nello sguardo incantato di promesse,
nel fiore donato con il cuore,
nell’ossessione dell’attesa.
Languore di lunghi tremiti pervaso
che attende la
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Tutto sembra sospeso
Nell’attesa che qualcosa accada
Che qualcuno ci veda
In questo sentiero d’un tratto deserto
Tutto sa un po’ di morte oggi
L’estate è già finita
Di lei resta solo un flebile raggio di sole
Illusoria sensazione di qualcosa che
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Un giorno come un altro
seppur in un momento estremo
riesce con forza a stringersi con vigore
a tutte quelle situazioni
che nella vita si propongono
in un ammirevole girotondo
riuscendo ad esternare con efficacia
problematiche non sempre
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Il piacere della carne
ci sospinge a far l’amore,
pur se spesso i sentimenti
non albergano nel cuore.
Ci si approccia con dolcezza
e con viva compiacenza,
ben sapendo che il rapporto
è una frivola licenza.
Un fugace tradimento
sotto forma
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Ti sento anima mia
persa nei meandri di un pensiero folle,
continui bisbigli a singhiozzo
ti scuotono di tanto in
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Oltre il confine
c’è in alto un cielo
non molto distante dal mio sguardo
con tutta la libertà delle sue stelle .
Non sono mai andato via da un amore
tra i filari della malinconia
sogno ancora di te
in ogni ricordo c’è il tuo universo
la
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Non svegliarmi ancora
è presto per morire
ed ora devo guardare
le nuvole del cielo
Parlami d’amore
delle nostre stelle spente
quando tutto era fermo
al cuore del mattino
Non svegliarmi ora
voglio solo la notte
il buio che mi copre
e
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’A ggente attuorno gira
’a ggente attuorno parla
spercianno comme a tarlo...
E’ ggente ca s’a tira
ca coglie p’a campata...
E’ ggente acciuppecata!
Chiarchiosa e parlettera
te spogna e va a bannera...
Schiattosa e renzaiola
è ggente senza
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Cosa ti ha detto di me
dei miei silenzi
caduti
nelle notti senza sogni
delle mie parole
allineate
alle lacrime ingoiate
con i respiri
dei vuoti
celati
tra gli occhi chiusi
come portoni di chiese sconsacrate
delle mani
aggrappate
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Rimembro tra le foto
quei piccioni, le nuvole e gl’abbondanti prati
che rincorrevo nella giovane fantasia di lattante.
.
Or tra i tormenti d’adulto mi ritorna,
grazie alla gioia dei tuoi occhi innamorati,
quello spirito appena nato di
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Vola il pensiero, call’antico conduce,
nel rimestar ciò ch’in bagagliaio.
Sin’anco d’Egli fu persa la traccia,
là dove d’umano, il nulla,
ed alle coscienze,
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Son io oggi qual tiglio nudo
scheletrito che i rami volge
al cielo e che prega gemendo
in attesa della primavera
che verso l’alto riflette
lo specchio la mia nudità
dolente e così pur io resto
in attesa dello zefiro il tepore
per il tiglio di
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Avete voi mai osservato le nubi in primavera?
Voi che nei locali vi destreggiate con disinvoltura
tra un caffè, una birra, una spuma?
Sembra amici miei che imprigionino la luna.
Poi, quando improvviso il vento arriva
si ritirano nei lembi e lasciano
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Presto si coprirà di neve
un albero spoglio sulla riva
e si nasconderanno i sassi
nel ghiaccio e nel silenzio
presto torneremo a casa
dove ci aspetta un fuoco
dove si coltivano i sogni
le terre promesse
presto ogni nebbia arriverà
placida e
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La memoria vorresti cancellare
quando ricordi si appropriano del momento
veri uccelli rapaci senza rispetto
planano nel cuore catturando l’anima
sensazioni d’impaccio per non potersi ribellare
rabbia rimorso
in un combattimento estremo
per ogni
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“Al nono appuntamento ci sposiamo! ”
Così mi disse Antonio quella sera
e sussurrò: “Amore mio, ti amo! ”
Non era una
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Fonte chiara e Lucente
effetto di lente incandescente
potrete bere dall’eterna fonte
ma perirete nelle ombrose onde:
nella corrente di Odino
ne sarai Serafino
di solo sangue di amaro pino
Vennero i figli di Crino
a brillàr in Cielo
Dalle
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Ataviche impressioni
scandiscono verso
conturbanti emozioni ...
tra essi perso?
Stagione delle ombre
laconico autunno
desta l’alma novembre
desolato disegno.
Acquiescente denudato
cadon mie celate foglie
ove l’io internato
essenza d’esser
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La mia essenza
è stata distillata all’alba
prima della pioggia
e dopo che la notte
Aveva tessuto
le sue ombre di seta
con il silenzio
delle tenebre più scure
Ora sono sfinito
ma ricorderò sempre
il vento dell’oscurità
e le tue
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‘Sti giorni, la diatribba sur Natale,
ha acceso discusioni tra la gente.
Sostanziarmente, quer che fa più male...
che
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La tua lacrima scende
diventa una perla lucente
briciola di
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| Alle Idee "con- torte",
nel parallelo diverso
cervell’ -"ottico" e malsano
Nelle scelte
un relativo di
"Luce Propria"
Brilla l’artificio
Ti scrivo
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Voglio incontrarti nel momento del tuo respiro,
quando l’acqua profonda si muove dentro
e il tuo corpo echeggia tra battiti di tormento...
Un fiume di luce illumina la strada dell’attesa.
La tua schiena ha molte forme,
si distende e diventa oasi
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Mi capita più spesso
di rivivere in sogno quegli istanti
di brivido e sospiro
accesi dall’amplesso,
come sentissi veri e palpitanti
bevendo ogni respiro,
sfiorando la tua pelle lievemente
in quelle morbidezze
dischiuse al mio
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Sul poggio la vigna regna
eccelsa e regale
fra un po’ il frutto maturo
empirà le botti in rovere
e il freddo placherà le viti
fino a nuova
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Alle sei e trenta
l’autunno si risveglia,
l’anima d’ogni foglia
svolazza più contenta.
L’attimo sottovoce,
riscopre animali,
timidi nostr eguali...
lì, in fuga sul noce.
Quel silenzio di pace
fa’ sentir scricchiolare
passi
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Leggo il tuo nome,
scorrendo in rubrica,
mi provoca un male,
il respiro fatica.
Di nostalgia mi nutro,
solo un rimpianto appare,
quel contatto tra di noi,
e non quello al cellulare.
Quell’ultimo abbraccio,
dalla legge a noi negato,
a
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La savana africana è un tamburo di pelle,
teso e accordato.
Tutto rimbomba su quel lembo di terra.
Il lume delle stelle,
l’eco fermo e stagnato di arcaiche guerre
tra rivaleggianti tribù.
Percosso e suonato
dall’ombra dei marabù,
dalle ossa delle
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Svolta a destra poi a sinistra
prendi la stradina degli olmi e degli aceri
e ancora a destra. No, non sulla tastiera
di un
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Muore la luna tra i cocci di vetro
e le parole sono finzioni attaccate sui muri.
Muore una stella in una pozzanghera
e tra i bordi del fango nasce l’amore.
Muore la pioggia nel mare infinito
e i pesci si nutrono di sale e catrame.
Muore il sole
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Come un gabbiano ferito
m’involo sfiorando onde di un mare grigio di cielo.
Stasera,
non ci sarà il rosso tramonto,
nuvole nere corrono nel vento.
Il bavero sul viso,
brividi di freddo nell’anima
sola,
nel nostro angolo di spiaggia,
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vidi una stella volteggiare
nella chiusa di una lirica riversa
nei bianchi fogli dell’aurora
ebbe paura di svelarsi
ai miei occhi innocenti
cercandoti in ogni dove
conquistando le cime più alte
per sentirti sui miei passi
sempre più
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Il profumo del ricordo
rapisce chiunque passi
dal giardino degli amanti.
Dietro una peonia
scorgo il tuo sorriso.
L’amore s’accende negli occhi
raddrizza lo stelo incurvato.
Sboccia riconoscente
il tuo novantasimo petalo
dentro l’abbraccio
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Tra sassi e sabbia
un torrente corre verso il mare.
Su un letto di rose rotola la sposa
nel tempo che
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Vorrei donarti un pettine
piccolo e leggero
perché tu possa portarlo con te,
sempre
che possa domare i tuoi capelli
dopo una nottata di sonno ristoratore,
perché possa pettinarti alla fine di una lunga giornata stancante,
quando i pensieri
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Non è tardi... entra, ti aspettavo
ho chiuso gli occhi
per ascoltare i tuoi passi
la mente ha indossato le ali
e il buio intorno ha aperto il sipario.
Eccoti... sorridi e ascoltami
la mia voce con il pensiero ti sfiora
le mie parole indossano
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Scendi dal piedistallo
tuo egoistico "io" ...
avidità e
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| Dal nulla mi crearono, e nel
tutto mi ritrovai.
In un viale oscuro
dapprima fui scaraventato,
e per un cono
luminescente venni al fine
trasportato.
Tutto in me fu negazione e
approvazione, e fu ardore e
commiserazione. Si!
Tutto
di me
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| M’aggrappo emozionato tra le stelle,
dopo il salto nel buio,
al cuor della tua leggiadra armonia.
Nel ciel intimo non resisto
al nuovo afferrare e stringere
ogni centimetro minimo della tua anima romantica.
E mentre si realizzan con te
tutti i
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Eccomi qui, spinto nel nulla
e respiro aria di aria più chiara
eccomi, eccomi qui
sono pronto al passo, all’ultimo adesso
come se fosse un deserto di parole
io sono qui e brucia il sole
arido esserci senza risposte
che al mattino nessuno ne
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| Lento declina il rumore del giorno
al dissiparsi di pallide luci,
flebili raggi di sole
trafiggono l’alcova del cielo,
incerti chiaroscuri
sfumano malinconici
in pennellate rossastre.
Sbocciano primule stelle
nel suscitar meraviglia del tempo che
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| Piove - piove nel cuore piove in ogni dove
lacrime amare si accaniscono ovunque
senza niente poter fare
gocce di fuoco in contesti unici fanno rabbrividire
niente che possa far sperare ad una fine
innervosisce quel ticchettio sui vetri
nulla di
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Echeggia l’eco
d’un amore il grido
d’un semplice gesto il dono
d’una carezza leggera,
d’un bacio sfiorato.
Rimbomba quell’eco
nella stanza vuota,
rimbalza
tra pareti nude ed ombre,
si sente quell’unico suono
giocare a rimpiattino.
Il
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Il Covid- diciannove in dieci mesi
ha contagiato tutte le nazioni
con ben oltre un milione di decessi
mettendo in crisi le
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Sfoglia lentamente
la pagine del cuore
troverai un ricordo
lontano nel tempo
E qualche goccia
di luna appassita
sulle nubi del cielo
in attesa della sera
Stringi la mia mano
e non lasciarla mai
neppure quando
il vento soffierà
Melodie
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Sospesa resto
In un campo di fiori spinati,
mentre il profumo inebria
e stordisce i sensi.
La luce del nuovo sole,
lenta si dipana e
mostra buche e pietre
mentre l’animo
incassa un altro colpo
e a fatica ancora
si risolleva dalla terra
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Scipione l’Africano
il prode Masaniello
il baldo Colleoni
l’Italia che bordello
coi nodi della storia
col dado appena tratto
in faccia al Rubicone
il fiume del contratto.
Il figlio di nessuno
il ponte maledetto
a Roma oppure a casa
armati di
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Il tempo scampo non dà:
in un lampo una vita
è presto appassita,
il resto è avventura
che dura quel che dura,
sia scempio o bravura,
è un lembo d’infinito
colorato e sgualcito,
è un grigio nembo
pesante come piombo.
Intanto, nel
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334200 poesie trovate. In questa pagina dal n° 14341 al n° 14400.
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