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Seducente come l’incavo
fra due parole non dette.
Allora scarto l’indice
avviluppato al fondo
dell’ordinato e
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Fiocano i pensieri,
Là dietro una finestra
Aperta alla speme.
Un orizzonte cinereo,
Tremolio d’un canto;
Oscura il vetrame,
D’una fragile cappella.
Orme su
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Sento l’anima che suona
Una vecchia melodia
Di un violino solitario
sento l’ansimare del mio respiro
in quell’abbraccio fugace
rubato ai ricordi
di un vecchio amore
Sento l’anima che canta
un flebile canto
di gaie primavere
velate di
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Me li ricordo seppure sian passati circa
settantanni quei giovani di quel tempo
eran Giacosa Marc’Aurelio Pietro Crespi
quelle vie di periferia di Milano guidava
uno delle San Carlo patatine il camioncino
il secondo biondiccio il triciclo giallo
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Le donne son come le rose,
son splendide, son profumate,
però han le spine pungenti
che lascian le dita graffiate.
......
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Che peccato non poter condividere tutto quanto
bello o brutto che sia lascia sempre amaro in bocca
il sole che risplende la luna che illumina
vero magico bouquet ove eclissarsi
estirpando emozioni
aiutano ad allontanare quegli sgambetti
che la
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Come un’ombra,
sfrangiata e dispersa
dall’avanzare dei giorni,
piango come un eco lontano
sugli ombrosi scogli
della malinconia.
Come uno sproloquio,
nel cuore della notte,
mi sento un fiume di parole
forzate e non capite.
Cosa resta di
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Cielo.
Lo guardi.
Lo preghi.
Ti giri verso il mare.
Ascolti la luna
poi raccogli vento.
Silenzi.
Racconti il tempo.
Scruti l’Eterno.
Piangi.
Ti giri
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Con martirio e sofferenza...
con furore e con violenza...
disgraziata penitenza
sottomessa alla degenza
d’un supplizio scellerato...
nel castigo e nel tormento
sventurato e sciagurato...
travagliato patimento
zeppo d’una dannazione
d’abominio
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| Cosi
fini con il mettere le ultime carte dentro la borsa.
Aveva compreso le rime alla libertà.
Pochi impensabili gesti
di chi cammina oltre il sentiero.
Felice di darsi un colore
dopo.
E’ poi che vedi il ricamo.
Vide.
Era la strada dei
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Mentre la vita galoppa
verso mete opportune
di molti che ora
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Domande
su domande.
Giorni angusti
di vetro e di sale.
Ripensamenti.
Giochi di luce
e nero di pece.
Camminano gli occhi.
Solo.
Parla il silenzio.
Circospetto.
Fuori piove
dentro c’è la neve.
L’orrido freddo
disegna
la necessità
di volare.
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Fragile è impalcatura di poesia,
che non potrà mai essere perfetta:
portiamo avanti noi questa mania,
illudendoci ch’essa sia protetta
da forze superiori, ma la via
da percorrere è ardua ed imperfetta;
e ciò che noi esprimiamo, poi in balia
è del
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Dentro bagni chimici
l’hanno violentata
tenerissima età
a terra martoriata!
Nei cimiteri dormito
sentendosi più al sicuro
bimbi d’un campo incenerito
profughi dal cielo oscuro.
Senz’acqua e igiene
"Moria" campo infernale
liberi schiavi scevre
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Non avevo voglia
di salire le scale
e di sentirti piangere
come quando
Facevamo l’amore
e tu versavi lacrime
di un colore scuro
come il cielo d’inverno
Non potevo sentire
i tuoi silenzi nascere
nel buio di una stanza
e poi andarmene
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Cosa dirai
quando di schiena mi vedrai partire
lungo i binari ciechi della vita.
Quando fuggirò
per non guardarti più negli occhi
e la tua voce diventerà mera illusione.
Chissà se mi cercherai nei giorni incerti
dove inciampammo
nella fuliggine di
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Io con lo sguardo perso
in quell’azzurro,
attendo l’alba
tra il fruscio
di foglie trepidanti,
scosse dal vento
dell’ultima grandine.
Oscura la notte
appena trascorsa,
tra pensieri scoscesi e sbilenchi.
Non attende più il mio ritorno,
l’antica
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Amo la luna
che non mi guarda,
amo le stelle
che non mi parlano,
amo l’alba chiara,
che fugge nel tramonto.
Mi ero dimenticato di te.
T’ho incontrata ieri,
ora nella mia notte
sei qua, là e di sopra.
Sogno il tuo respiro,
lo sento nel
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Ha forma e cortesia d’oriente
ritrarre in due gocce l’amore
se pure il mare ha rinunciato alle onde
(ho solo le tue agitate chiome).
Si stira ritmica al tardo sole,
risuona dietro patina lucida,
ferma e scevra di velocità,
ormai
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Occhi disincantati seminano
curiosi impulsi.
il nuovo apparente,
è a due passi, oltre la soglia
nasconde novità e forse delusioni
Passa un’auto, schizza fango
le impronte immacolate di neve
sono un ricordo.
Le rughe un fervido presente.
Ho un
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Mi voglio perder
e chissà ritrovare
nei profondi tuoi occhi
catturanti il mare!
Ove pieghe del vento
- sterminata immensità -
non celano sentimento
per quel che sarà.
Sei carezza anelata
pur sognata da bambino
Donna sempre amata
aurora mio
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Cupido e cupidigia,
vincolo di amore e follia,
parata di leonina viltà
e schietta raucedine di verità,
nelle retrovie, dei sensi, oblique
increspano a udir le acque...
Punto, dolce e amaro,
di svago claustrale,
in tempo di spazio avaro
oserei
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La giovinezza dentro vecchie foto
i passi che si perdono lontani
io scompagnato vago nella stanza
col cielo che controlla la mattanza.
Il bricco dal caffè a far la dieta
il letto sempre pronto e ben disteso
la voglia di fuggire e di
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Traccio orditi
sul telaio della sera
per tentare
di ricamare la notte,
che non mi porti tristezza.
Tesso i fili
in ordine sparso
come sogni
che svaniranno presto
al primo soffio di brezza.
Trame di raso
per ingannare il vuoto
con voli di
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Tre ballerine bianche volate sono
qui sul davanzale briciole di pane
lì messe per mangine le hanno attratte
rapido il volo rapida la beccata
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E ci risiamo un’altra settimana è volata via
impossibile frenare questa corsa
quando le cose da fare sono tante
persino le rughe si mettono di mezzo
a voler ricordare che il tempo
deve fare il suo corso
riuscire in ogni intento
diventa sempre
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Anche oggi
È uguale a ieri
Nessuna novità
Nessun incontro
Nessun gioco
Nessuna vita
Anche oggi
Vive la regola delle manette
L’obbligo al mutismo e rassegnazione
Nessuna vita
Perderemo anche il sorriso
Senza accorgerci
Che ci sarà
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| Intreccio fine, con amore tramato,
rinnovella il momento d’oro,
porsi, profondamente amato,
alla luce dell’anima, vivere come l’elleboro,
sacro fiore a Dio, sacra pianta d’amore,
nata esile pianta, bella e forte nel suo splendore;
La notte è un
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| “L’amore è il paradiso della vita! ”
E’ il titolo di questa poesia
che tratta l’argomento più sublime
descritto con un po’
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Nell’interiore
Scintilla Divina
di Vita ...
come pagine fluttuanti
evanescenti
trasparenti
trapelano aliti
copiose amiche sincere
Nel Soffio
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Mi son perso
verso l’ignoto
sol me stesso
nel tetro vuoto!
Ma in un verso
poi ritrovato
forse ove andai
e mai
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Sentiamoci qualche volta
se avrai finito
di respirare le nuvole
di questi tramonti
Così diversi da quelli
di quando ci amavamo
mentre il vento spingeva
il temporale oltremare
Telefonami se ti ricorderai
di pensare al cielo
e di mettere in
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Uno sguardo rimane per sempre in noi
anche quando la vita cambia
in un sorriso fuggito via nel vento
resta solo una casa con i
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Si nasce senza sapere
dove. perché, per chi.
Per te,
uomo dal cappello
a forma di cuore
sarà l’enigma della vita.
Dicono fossi palestinese,
ma che importa
a un bambino.
A lui interessa
solo conoscere l’amore
dei suoi genitori.
Rocambolesche
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Seduto, alla sponda
delle mie notti insonni,
torno a sentirmi
un relitto senza vita...
e nel delirio
ovattato dal silenzio
la pazzia prende forma
e sbrana il cuore.
Frugo, nel mio disordine,
inciampando in quei respiri
assonnati e
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| Mi piaceva quella donna... ma poi vidi:
straccio ai lembi, e su passanti inermi,
poi, non paga, sguardo intorno,
e lesta con la scopa sterpi e foglie!...
Ovunque è prassi terre e scrosci:
“Così fan tutte” il detto,
con musica che coglie chiunque
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| Un libero sorriso
viola il silenzio
dell’uniforme pensare.
Nell’arco scorciato
di un’idea non più repressa
palesa la vita, tua,
la
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L’oscuro della notte non fa paura se
ad accarezzar le tenebre c’è la luna,
manto di firmamento a cielo aperto.
Strade addobbate, alberi spogli,
varco ad aprir un sentier d’alloro e
contornar verdi pensieri.
Son gemme a sbocciare su rami
e sogni
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| S’erge ed affina oltre la linea di confine.
Si ritrova in un dipinto dai tenui colori,
ultimo artista di tempi migliori
Un tempo ritrovato, in tocco ovattato
dove il ricordo d’amore non muore, vive
per regalar piacere.
Ultimo artista di un tempo
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Chiuru l’occhi pinsannu a tia...
bedda comu lu Suli
e bedda comu a Luna
sì trasùta ‘ntu me cori
chianu chianu e senza curpa.
Chiuru l’occhi e ti viru sempri
passii rintra ri mia
leggia leggia e silinziusa
cu ‘a to’ vuci, dilicata e duci
chi
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Non ho più voce ed ascolto...
il giallo suadente di primule
che ha spaccato l’inverno
nel suo abito grigio di fumo.
Doso ogni pensiero
in questo tempo flebile
caduto stanco
nella distanza degli sguardi
e mi perdo...
nella trasparenza
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| L’onda mai stanca
è lieve carezza
o impetuosa si schianta.
Sorprende che pur
dalla riva respinta,
sempre
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Eccomi seduto, profonda riflessione
lo sguardo che si propende nel vuoto
la poltrona mi accoglie, è silenziosa
lo spazio circonda i creati pensieri.
Assorto contemplo l’essere ispirato
un diario, un bianco foglio e una penna
l’imprimere parole
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Basta sapersi organizzare
e tutto si svolgerà come desideri
essere ordinati
andando a braccetto con la precisione
è il massimo che possiamo
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Vorrei strappar la lapide dal muro
per stringerti con gioia sul mio cuore,
mi manchi tanto, soffro da morire,
non vivo
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| Sale effervescente
quel forte sentimento
nell’affascinante splendore
d’un acerbo amore.
Nell’attesa fervente
del bramato incontro
impazzito batte il cuore
fino a chiudere la gola.
Manca quasi il respiro
nell’attimo fuggente
del
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Tempo
col sole o la pioggia
strade con ciottoli o fango
affollate di lupi;
in notti di luna,
volano tanti gabbiani.
Il denaro non tutto compra,
da che mondo è mondo
c’è chi mangia in un tavolo
e chi accanto a una fontanella!
L’uomo sogna la
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Abbracciami stasera.
I riflessi del sole hanno reso più belli i tuoi capelli,
hai nel viso quella malinconica dolcezza:
mi riempie
d’ immensa tenerezza .
Sarà un abbraccio
cuore a cuore,
senza inutili parole...
A rivelare un profondo
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Tutto me sarei aspettato,
tranne che lavorà...
senza essece annato.
lo chiameno... lavoro aggile, tele lavoro,
ma io propio... nummece ritrovo.
Nun è la stessa cosa...
e voi mette lavorà in loco,
invece de stà tra piatti e mazzi de cicoria!
’Na
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Anche se sei andata via
ti posso parlare
d’amore e di altre stelle
cadute dal cielo
Mentre l’inverno tremava
la sua neve infinita
sul respiro di noi
che sporcavamo i vetri
Nello spazio chiuso
fra una parola e un velo
sollevato
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Ho chiuso il pensiero
a naufragare
nelle tue parole;
aspettando la tua alba
ho colto a fasci
i miei
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Da poco nata
sei mesi appena
t’hanno violentata
scevra pena!
Arma di guerra
brutal perpetrata
violenza maligna
ancor più usata.
Forze governative
mostruose atrocità
strategie afflittive
vergogna d’umanità!
Grida Save The Children
strazio
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Il cielo s’incendia
la natura dipinge
il mistero dell’infinito
l’immensità del
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Sussurro ti amo, all’evanescente sorriso,
le labbra, s’alternano e sfiorano le tue
il senso dell’amore, tra giochi
ci tengono stretti, stretti, ti chiedono
di restare anche stanotte, per unire i nostri cuori.
Un tuo sorriso è una dolce poesia
leggi
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Sgomento.
Sogni di carta.
Parole asciutte.
Rimbombo di luce
che disegna l’anima affranta.
Ascolto.
Non si torna indietro
neppure con il pensiero.
Si
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| Finalmente ti sei fermato
sei arrivato in porto
sei sceso dalla tua nave
e a casa cerchi conforto
Ti manca tutto quello
che passava per le tue mani
ora sei stanco e dovresti
riposare con gli anziani
Ma questo non fa per te,
e cerchi mille
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| Ho spostato una lacrima
ed ho trovato una poesia
illusa dalla dolce bramosia
di un perfetto amore.
L’ho trovata appesa
ad un ramo in primavera
e l’ho letta al buio
di un cielo luminoso.
difficile è il silenzio
dei miei nuovi occhi
da una
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Prego per non pregare il cielo
di assillarsi per me e i miei assunti
li espiro di volatili frasi sconnesse
unitamente alla smania di conoscere
quel che è intimo sapere...
Un grado o un gallone di vita
già mi basta per rifocillare la tempra
e ogni
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| Non è facile vivere trascurando chi siamo
e il perché stiamo in certi luoghi;
e non scoprirlo
rende la vita davvero difficile...
spesso impossibile.
Per sopravvivere, talvolta
ci immaginiamo mandorli maestosi
aggrappati alla terra.
Vivere il
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| Giganti maestosi s’elevano
nel cuor della foresta,
silenti guardiani secolari
nel profondo respiro della natura.
Creature vestali
nell’ergersi al divino
con rami arabescati
a disegnar l’immensità del cielo
nel fluido ondeggiar
di rigogliose
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334183 poesie trovate. In questa pagina dal n° 12721 al n° 12780.
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