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Volgi lo sguardo dove il sole muore
e accende il fuoco tra le nuvole
dove il mare s’arrossa d’emozione
e le bianche vele si colorano di rosa.
Guarda tra le onde
il sorriso di conchiglie,
specchia la tua anima in quella musica
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| Ti lascio la mia anima
...riempila di te,
rivesti le sue pareti
con le tue parole
e con la musica
della tua dolce voce.
Quando me la restituirai,
sarai con me,
avrò di te
ciò che conosco e amo,
non avrò bisogno di cercarti
perché sarai
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Che puzza che fieto che lota
stu munno zuzzuso è na rota
ca gira spannenno munnezza.
È overo na granne schifezza!
Che lota che puzza che fieto!
Se trova sia annante ca areto
e chesta è ‘a cchiù fresca crianza
ca enchie sta chiocca e sta
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| Persiste un odore di morte
sulla loro sorte.
Han lasciato i loro
morti, i loro paesi
e camminando per mesi
son giunti alle frontiere a piedi.
Bloccate nel freddo
e nella neve famiglie intere,
chiuse per loro le frontiere,
dalla razzista
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Dal romito scoglio,
imploro la Madre Santa
che umanamente mi mostri
la Sua chioma inghirlandata
e le mani giunte in preghiera
e gli occhi cerchiati di ambra
nel viso trasfigurato di eleganza...
Imploro la Madre Santa
che benedisca il mio
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Sconfinato oceano scuote
le sue acque cristalline
c’è la luce in fondo agl’occhi dell’anima
e l’emozioni annegano
nell’infinito mare.
L’impetuoso vento spazza via le nubi
tutto si quieta,
come d’incanto, uno spiraglio
fa brillare il fondale.
E
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Raso nero ad accarezzar lo sguardo
che sulla pelle candida color latte
indirizza le mani timide e calde.
Pizzo di seta profumato
che labbra audaci cattura
scivola via assecondando il palpito
e dal rossore strattonato
il desiderio esonda
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Ritorno nel nido dei giochi
nell’acqua dei rivoli antichi
custodi di giorni cullati
da occhi plasmati sui voli.
Il vento m’ illumina il gioco
e torna sul nido di foglie
sui campi il fiato odoroso
di ginestre d’oro e narcisi.
Respiro il
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| Violette, care splendide violette
così minuscole, così discrete
e così sapientemente perfette
belle e inaspettate nulla
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| Al sole essiccava a far fieno
l’erba novella di fresco tagliata lì
smossa da mossi bastoni da mani
sapienti la calura una tregua poneva
di bologna frittata stracchino i panini
tre sorsate foraci di vino dal fiaschetto
rimosso dalla gelida acqua
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Furon sorrisi come Paradisi
Risate a fior di pelle ad
annunciar l’estate,
estati canterine in
giocoso amore,
cicale a scoppiar cantando,
amor sovrano, d’amicizie e gloria.
Estati in giallo assolate e
mare ed incontri di parole.
Fu altra storia,
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Costretto ad abitare l’inganno,
l’oscillare del giorno
scalfisce appena il letargo dei pensieri.
Disteso accanto alla disperazione,
(sì, siamo in un ricovero di menti)
l’orgoglio è sfinito, alieno da voglie.
Depressi da mesi,
nella vita di
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Vanessa sta cenando con Daniela
al tavolo d’un noto ristorante
quand’ecco entrare Marco, l’ex marito,
accompagnato dalla
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In una sera fredda e senza sogni
i ricordi lucenti stelle in cielo
senza tempo, coi candidi bisogni
di un’anima svestita, senza velo.
Certo che adesso più non ti vergogni
è l’inchiostro il tuo mondo parallelo
e va verso quel vivere che agogni
per
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Povera bambina
qui non puoi entrare
Europa latrina
falsa solidale.
Fra bombe di poter
hai perso genitori
confine puoi restar
basta che stai fuori!
Quasi nulla da mangiar
tanto noi a volontà
vestiti puoi sognar
nessun ti porterà.
Coperte per il
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Lo divoriamo il giorno
e poi dentro la fredda morsa della sera
a consumarci c’è la quiete
c’è l’ansia...
come l’astro consuma
il ghiaccio che alla gronda è appeso.
Siamo memorie
con le certezze di foglie avvizzite
ma non ce ne faremo una
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Un’altra alba scivola nella notte
il mio sguardo o una parola cosa vuoi che sia
quando la solitudine illumina la decadenza della vita .
Sulle labbra una poesia è amore
il sussurro che vive in noi
io ti amo mio amore
è in una canzone di tanto
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Ma io ti amo ancora
e questo silenzio
che dura da secoli
fa tremare la luce
lungo le strade
e le stelle nel cielo
anche di sera
quando il sole muore.
Ma io ti penso ancora
mentre dormo
e la notte soffre
la nostalgia delle lune
e se
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E dal profondo buio che trafigge
l’anima mia ferita e martoriata,
sale il mio sguardo attonito a ghermire
la tua bellezza che rifletti in mare
con una scia d’argento che dà pace;
e mi commuove ancora quel ricordo,
d’un tempo ormai passato e più
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Tu mi aspetti al crepuscolo
ma io non ho ali
ho solo due occhi e tre tarli
per assecondare i colori del suono.
Tu mi dici di ascoltare
la melodia delle nuvole
ed io accovacciato alla luna
sento soltanto il rimbombo di Dio.
Tu che mi colpisci
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UN CUORE POETA
Pur con gli anni sei fanciullo
ammiri le stelle,
sogni arcobaleni,
stendi le mani per raccogliere
gocce di pioggia,
volgi lo sguardo lontano:
ai monti, al mare
ti perdi nelle onde granello di sabbia,
sospiri con il
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| Sento un profumo di viole
eppure non è primavera,
una
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| Rumoreggiante fiume in piena
limita la ragione...
straripante di parole
impedisce di pensare
conoscere
ribellarsi alle visioni
che impregnano la mente.
Pesante da lassù
a monte...
scorre a coprire i miei indugi
un vecchio sogno
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| Gl’improvvisi teoremi dell’amor
che ornano anima e il petto
di tutto il mio costrutto
attraversano in rivolta
una nuova eleganza d’autore
che si dimostra porpora in ogni nuova composizione.
Or concepisco parole, di promessa lieta,
per
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| Cammino sopra
un tappeto di stelle,
veleggio nell’assoluto
sferzato dal vento,
sopra un cielo ricamato
di nuvole.
Si
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| Ho bussato alla tua porta,
ma non mi hai sentito.
La voce mia,
un sordo lamento.
Sei lontano.
Sei un angelo,
con le ali spezzate.
Ma dimmi:
senza ali,
come voli?
Aspetterai l’alzarsi del vento per venire da me perché tu sei vivo,
ma ti fai
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| Verso l’oscurire
due volte erta
l’imminente notte
frammenta volontà e coscienza.
Ma ho pennello e
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| In sogno
più nitide ritornano
le immagini sfocate del passato.
Belli e giovani
certi volti,
in un lontano "allora" tanto amati.
Ma il sogno non è vita.
Agli occhi impietosi del mattino
quei volti si mostrano invecchiati
segnati
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| Quel canto del gallo nel mattino
e l’acqua quasi gelida del catino
poi l’uovo sbattuto col marsala
un canestro una fetta di torta
e un panino il giardino delle
suore l’asilo una bella compagnia
lì d’uva americana un pergolato
e la zuppa o la
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| Arriverà l’estate
coi suoi splendori,
la gioia entrerà
nei nostri cuori.
Andremo al mare,
ai laghi, sui monti,
ammireremo
incantevoli tramonti.
Bagnerà la rugiada
i petali di rosa,
ogni marito
bacerà la sposa.
Il cigno nero
dal sole
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| Sbarrai le porte alla morte
e sbriciolai la vita.
Il baricentro si spostò
e sbagliai la via
senza nessun permesso.
Incomparabili frammenti
scorollati dal livore
e legati alle paure,
mi dissero amore e cedetti,
fu redenzione e giorno dopo
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| parole lacere
su brandelli di un tempo andato
tempeste che vestono nudo un silenzio
il cuore chiama nel vento
e nessuno che
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| Buia è la strada e dura!
Piangerci addosso però non ci serve:
la fame c’è
e non mancano i fiori.
E se non siamo ancora morti
con più fiducia si guardi al
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| L’amore è quel fiocco che mai
dovremmo avere il pensiero di sciogliere
sarebbe come rinnegarlo
seppur ci abbia fatto tremare
con quei suoi battiti
che il cuore ancora oggi ricorda
un vero tormento quando
facciamo di tutto
onde riportarlo in
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Su un’iperbole di nubi assorte
si muovono
in una realtà quasi sconcertante
le parole.
Assemblaggio di
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Adesso non c’è più Giuseppe Conte,
c’è Mario Draghi a capo del governo,
...cambiamo tutti gli anni il presidente,
però
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Non fu solo quel peccato
del "raccolto della mela"
in quell’albero dannato
Eva vide quel che c’era:
un serpente preparato
più potente del Signore...
ma quel dì fu castigato
ogn’umano al dolore.
Anche l’era più moderna
si propone
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In quel transiente d’uragani pregno
gioco e perdo.
Sedimenti e salnitri spazzati.
Pur colgo degli attimi
respiri e spiri.
Per torpori
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| Son lunghi ed eterni
questi giorni senza te,
senza la tua dolcezza,
la tenerezza
e l’attenzione che sempre
ci accomuna.
Come lieve farfalla
io sempre vengo a trovarti
ed anche mentre dormi
veglio il tuo riposo
e resto immota
su un angolo del
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Tu mi parli ancora
dalle ombre
che scendono lente
sui miei occhi stanchi
Tu mi senti ancora
dove la terra fredda
ha lasciato un seme
nero come la notte
e niente può cambiare
niente può crescere
in questo gelo
che chiamo amore
Tu muori
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In questo solenne silenzio
gracidano le rane
le rondini si rincorrono
scendendo in picchiata
sul dorato grano.
Alberi immobili e solenni
nell’incantesimo
di una natura ferma e solitaria
di un arido luglio.
E mi perdo in un sentiero
dove sola
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Chiudi la bocca
non parlare
non sentire
non volere
non amare
non essere...
diventa bolla
che s’alza e
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Non so che altro dire o cosa fare
con questa compromessa situazione
che rende uccello alato il dio caprone
appena lo incontriamo sull’altare
di questa storia stramba da narrare
con la voce del vento e del campione
nel calcolar la giusta
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I si che ho detto
li archivio come fantasie.
Sono un buio stellato
acceso da silenzi
un volo di rondini
fuori rotta, in cui
l’illusione d’abbondanza
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A mani tese e cuore aperto,
come reliquie andammo ad
osannar ed innalzar stemmi e valori.
Ad unir vita un percorso
di sorrisi ed anime cordiali ma,
ci perdemmo fra steppe incolte e
boscaglie divergenti,
codarde incongruenze e
petali caduti a
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Vivere senza aspettative
è lentamente morire
un arresto di senso
una laguna di malessere
una trama scucita
un buio senza pelle.
In giorni apparentemente
uguali ai giorni,
l’altrove passeggia
nei sogni troppo brevi,
l’altro abita desideri
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Sguardo
taglio d’avorio
sentore di zagara
e bocca che mi esplode
di fichi e melagrana,
e ammaestri
il sorriso.
e liete impertinenze
di una lingua che scalda.
Potresti
cedere alle lusinghe
alla fiera protervia
di un sedere
e tenue
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L’amore non ha mai parlato
è passione di uno sguardo
musica che vibra nell’aria.
Oggi c’era il sole che baciava i fiori
in lontananza è apparso un fiore
che si scioglieva i capelli
e un treno che partiva .
Quante volte ho aspettato il ritorno
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Sempre più impellente quel bisogno di certezze
il vero senso della vita che sovente scappa di mano
non è un chiedere tanto
ma soltanto quel che basta onde vivere in santa pace
senza pensieri che talvolta diventano autentico dramma
cercare di
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Non era la luna che i miei
sospiri d’amore ascoltava
non era il vento che lassù
lontano lontano portava
che l’onda del
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Ho basato la mia vita
su speranze ed illusioni,
alla fine ho avuto in cambio
solo pianti e delusioni.
Io speravo ardentemente
che nel prossimo futuro
avveniva un cambiamento
per un viver più sicuro
ed invece ho preso nota
che la realtà è
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Le burrascose battaglie degli Dei
Furono guerre
Sui tetti dei Cieli
A sfiorare il Volto
Del Dio Supremo
Unico vero Dio
La Scintilla
Si fece “Il Tuono”
E un Angelo,
Scelse
la Sua Caduta
Le loro stesse ire
annebbiarono gli Dei
e
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In acque quiete
e scarrocciando verso i neri scogli
il guizzo:
dalla lingua di luce
su un’altra barca il balzo cieco
e dritto in tolda.
In un oceano inesplorato
- i fari gli astri -
con fresco slancio ed a vele spiegate
riprendo il
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Sorge l’antica Lupiae tra due mari
con chiese e con palazzi senza pari,
nel bel Salento orgoglio e patrimonio
tra l’adriatico mare e quello ionio.
Magnifico vestito ha il suo barocco
di fregi variopinti inghirlandato,
con merletti dal
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Una volta anch’io
ti ho regalato
delle rose rosse
scure come il cielo
di sera quando
il tramonto sa già
che la tenebra
sarà lunga e densa
come i nostri baci
dati per amore
e anche per tremare
il cuore nel buio.
Una volta anch’io
ho
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| Nel crepuscolo della sera
ti porterei a guardare le stelle
ed io guarderei te
negli echi misteriosi
della notte.
Delicate emozioni
risveglieranno i sensi
e accenderanno i ricordi.
La luna, complice,
strizzerà l’occhio alle stelle
perché facciano
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| E se ti agiti
affoghi
Melma limacciosa
t’affonda
al tuo voler passare il guado
Lucido la mente
e con arguta dolcezza muovo l’ andare
Giunta oltre
mi liscio
mi strizzo mi ripulisco ciò che rimane d’un anima bucata
ma sterile ancora d’ infime
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La Rosa si sfogliò ed il vento sui petali soffiò,
con lievezza li sfiorò ed il volo ne impartì.
Eran petali color rosa,
ammaliante fragranza profumata.
Non sapemmo ove caddero quei petali,
ma, nella brughiera volteggiarono,
ed il vento inseguendoli
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Così, io passo i giorni nel rimpianto
che annega nelle lacrime il respiro
e inzuppa il cuore privo dell’incanto
dei giorni andati, appeso nel sospiro,
nel dubbio atroce amletico, del sono
o del non sono; vivere e soffrire
col cuore in gola a
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Amate! Amate spudoratamente
l’odio vi infetta
o riacutizza malattie latenti
che pian piano potrebbero distruggervi.
E’ una cura l’amore...
fugate dubbi
e adoperatevi per farne un credo
l’unico culto.
Seppellite la lama del livore
in un prato
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334183 poesie trovate. In questa pagina dal n° 12661 al n° 12720.
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