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Le 11 poesie pubblicate il giorno 21/11/2021
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Questo è il lato
oscuro della strada
se vorrete vederci
dovrete accendere
le vostre speranze
e smettere di temere
il buio dei nostri
corpi intrappolati
fra le ombre notturne.
Questa è la tenebra
di un tempo lontano
le lune e le
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Sui fiori di maggio,
sulle Alpi velate
dai profumi della primavera,
sul mare appena sveglio
mentre bacia la spiaggia,
ho scritto t’amo.
e tu, più bella di loro
in un abbraccio travolgente,
stringendomi pazzamente
mi hai sussurrato:
di amore sono
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Scrivere delle stagioni
del loro rincorrersi
come due amanti segreti
per non farsi scoprire.
Si susseguono
al ritmo incessante
i cambiamenti in natura
regalando il sogno
di vivere una nuova avventura.
Di quest’autunno umido
e dai caldi
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non mi incontro mai
neanche affrettando il passo
e scollinando l’orizzonte dei miei sogni
non mi incontro mai
fuori da un tempo
che non mi aspetta
lontano da nitide e celesti immagini
dove allo specchio
riflette solo ombre l’anima
non mi
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Echeggia di notte
lor pianto sospeso
orripilanti botte
empio ha vilipeso!
Pur panchine rosse
con "1522" su scritto
silenti gridano scosse
per ennesimo delitto?
Remote scarpe sbiadite
simbolo "No alla Violenza!"
delle Donne dipartite
or nuove in
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L’anima andò via
nell’esilio eterno di un giorno di festa
non chiese dove andare
conosceva il ritorno nel silenzio del tempo
la sua vita in uno sguardo di vento.
Dove sei
questi giorni di breve luce
chiedono senza parole la tua compagnia
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Stanchezza assassina si pone
quando meno te l’aspetti
dovrai pure trovare la forza
di portare a termine quanto iniziato
un giorno che tutto ha combinato
non può arrendersi proprio alla fine
volontà coraggio panico da non gettare
affinché
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Riavvolgiamo il nastro della vita
e ritorniamo al giorno che siam nati,
la nascita è andata un po’ in salita
perch’eravamo
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Si piegano giunchi
al volere di giorni
sbriciolati
da un vociare addosso
di palpiti amari.
S’addensano parole senza
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Vivrai in me lungamente, ne son certo,
per anni e forse secoli.
Non so invece per quanto ancora l’eco
coglierai del mio verso.
Sfuggo a piogge d’ignoto e ai grandi squilli
di organze, all’animale
che ringhia dentro e sua rara arroganza.
Gli urli
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C’è uno schermo
che separa i cuori
che divide le urla.
E ti ricordo bianco tra la neve,
rosse le tue labbra,
i muscoli che si affrontavano, si arrotondavano
sotto gli occhi degli alberi.
Il petto prendeva tutta l’aria fredda
e la stagione delle
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