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Le 53 poesie pubblicate il giorno 22/02/2017
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Non dolerti delle ferite,
quando queste
ti hanno concesso
di sentirti vivo.
Ammettilo!
Dopo di allora
nulla, era
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| Pensieri
che mutano in parole
Difficile seguirle nell'ombra
di un giorno che cambia.
Un attimo
e sorgerà il sole
e in questa luce nuova
tutto potrà cambiare
anche le paure della notte
e l'infinito correre
di sogni
che non
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| Molta stanchezza,
un po’ di vino rosso,
caduta in letargo.
ti ho sognato.
Di preciso non so
cosa è successo
ma al risveglio
avevo
gli occhi in lacrime
e mi sentivo in colpa
per qualcosa.
Meglio sarebbe stato
restare a te vicino
col capo
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Della mia terra cercherò
gli angoli più belli al mio domani,
sarà come cercare un forziere
in cui racchiude gioielli di storia.
Amo stare qui con il mio patire,
ogni tratto di strada conosce
il volto che liberamente ha
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Dietro ogni tuo velo
sei nuda e senza squame
copriti di silenzi, di alghe amare
e vieni nell'abisso,
nella dimora della conchiglia
che scrive l'anima e si quieta
bacia la tua pelle,
la tenera ombra della luna
ti dice, nel silenzio
dove si
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Poesia,
denominatore comune
di frazioni notturne
in un'equazione
dove l’incognita è espressione di
totale astrazione
tra gli interrogativi della mente,
contrapposto il silenzio dell’anima,
preludio di eternità
-Soluzione:
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Son le parole di lei che ti restan vicine,
quando scende la sera e tutto si ferma,
quando su dei fogli, piano piano ... riaccendi la vita.
Note pazze d'amore di quel violino gitano,
che ti muove la mano senza porti un freno
e tu non pretendi
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Ci rincorrevamo
là dove indugia la risacca
e i mondi
si compenetrano.
Corse sfrenate
dalla Terra al Mare
affinché
non vi fosse più
separazione alcuna.
Distesi sulla sabbia
il mare tra i capelli
ci inerpicavamo
come
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Ti darà nuova verve
tutto questo ammasso latteo
candido
ricolmo di spuma gustosa
volatile
dai sublimi sentori di caffè
non dire più nulla
socchiudi gli occhi
che mi possa accorgere
sfiorandoti appena
della tua beata
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Un secolo questo ormai destinato
all’eccesivo, l’esagerato;
è tutto un impiego di super aggettivi
lusinghe ed
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| Dietro durezza
tu, come
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| Lungi da me
candido torpore
e lascia che i miei pensieri
siano liberi di esprimersi,
di raccontare la mia vita,
la mia
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Per vedere brillanti
gli occhi belli di quella
che dispone del tuo cuore
ci vuol altro
che darle luna e stelle
in canto di sublime paragone
ma i talleri sì d'oro ed i dobloni
rapidi ti svelano la gazza
che subito t'adora
folle di
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| Il tempo non s’accorse
nel suo lento divenire,
di chi era presente,
mentre l’indifferenza
malinconica si mostrava
per non più soffrire.
In un attimo ...
quel momento ...
tutto si perse di quella vita,
senza nulla
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Setosa la veste
avvolge d'incanto
il corpo sinuoso
dalle movenze seducenti.
Come una seconda pelle
lascia
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Non nascono più
le donne come te,
perché tu sei fantastica,
hai quello che desidero,
sei umile, sei tenera,
sei bella in modo semplice!
Non nascono più
le donne come te,
perché nel tuo animo
c’è la
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Quann'unu teni sordi e l'atri voli
è ssegnu ca iddu no' ssi benchia mai
e ssi li rrocca cu no' ssi ni doli,
cá, ci li perdi, pi iddu sontu 'uai.
Shta sempri ddà l'avaru e no' allu soli;
havà sci' fori, ma rimanna
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Il ricordo tuo dolcemente mi sfiora
mentre la notte mi accarezza la pelle,
come la quiete serena che bacia l'aurora
quando il cielo da solo abbraccia le stelle,
silenziosa la luna s'affaccia e va via
sfiorando le onde che danzano in mare,
e
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Ho provato a digiunare
per quaranta volte al mese,
ho rischiato per pagare
proprio tutte le mie spese.
Ho un pensiero dedicato
agli affetti più vicini,
ho cresciuto nel mercato
quattro teneri bambini.
Sono forte, or più
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Dei vivi che mi passeggiano davanti
m'inquieta quasi tutto
eppur io son loro
oppur lor sono me
un podestà finito
in un punto marginale
di una guerra salutare
per quelli che credeva i suoi vent'anni
siamo vecchi
dolce musa
del
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Hai atteso
ad aprire la porta.
Quei momenti a separarci,
come il suono della nave
che arriva nel porto.
Tu nudo e solo,
rannicchiato in un rito
a me sconosciuto.
I ventri vicini,
le mani a scorrere sulla pelle,
occhi negli occhi
e
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Alexis |
22/02/2017 02:44 | 2204 |
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La gente hiaccherava che su madre,
povera donna, fusse tanto brava;
ner casino nissuna l'arrivava
se si trattava di frenà le squadre.(1)
Teneva tutti a bada e chi sgarrava
faceva i conti con du palle vadre...
(lei si che ce l'aveva,
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| Sono ancora là,
in un'eternità sospesa,
con il loro sguardo di luce,
la voce di cristallo che si diffonde,
dalla navata del monastero,
oltre le vie di Fabriano,
verso la cartiera, retaggio antico
di memorie e di sogni
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Eolo |
22/02/2017 00:00 | 1837 |
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53 poesie pubblicate nel giorno 22/02/2017. In questa pagina dal n° 31 al n° 53.
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