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Le 60 poesie pubblicate il giorno 10/10/2014
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Conosco un posto
dove mi rifugio
per ritrovar la pace.
Un posto in alto
tra le scie delle stelle
dove si ferma il
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| No, non cancella l’osceno
il senso vuoto delle mie parole;
stracciale in tanti pezzi e spargile
lettera dopo lettera
a coprire i tuoi segni;
prendi la mia vergogna d’ uomo
e fanne un manto per la tua tristezza;
cuci di mille aghi la mia
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| Vorrò vivere da clandestino,
quando non potrò più guardare il sorriso di un bambino,
quando sarà svelato il mio destino,
prima che di fronte al Signore mi umili in un inchino;
come un ratto in una vecchia stiva,
la Vita,
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Sogno soavi carezze
odo parole mai dette
Nello spumeggiar marino
i tuoi movimenti lenti
Nel gorgheggiar dei flutti
i tuoi sussurri d'amore
Splendi
nei sogni miei segreti
accompagni
le veglie mie notturne
Né lucente luna
col suo
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E quella luna corriva ad oriente
che si palesa affascinante testimone
della magica imprevedibilità della mia mente
tra dune sconfinate lungo l'orizzonte...
Impalpabile la sabbia che s'amalgama ad un grande amore
attraversando la storia
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Finemente pioggia sulla finestra aperta, leggermente luce
dove risuona nel riflesso di una pozza la mia assenza
S’appresta la notte senza luna
un muto pungente odore di nebbia, [ acre l’aria ]
Il tiglio, la foglia - l’antica metafora
dietro i vetri
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Ormai si è dissolta l'opalescenza
padrona del dì,
or che le tenebre avanzano
mi avvolgo a loro
lasciando ogni mio pensiero
fondersi al mio canto.
Ho solo una corona,
un regno,
rinuncerei a quel che era scritto,
a quel che nel
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| Una conchiglia in fondo al mare
la chiamavano solo sogno.
Io la chiamavo solo cuore.
Una serata invernale
la chiamavano solo tristezza,
io la chiamavo sempre cuore.
E poi una lacrima dietro il sole
non sapevano cosa fosse.
Era quel giorno nel
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Come la pietra immobile e silente
masso erratico lasciato dai ghiacci
perché stesse a guardarne le acque
me ne sto alla riva a scriver versi.
La pioggerella fina dà le note
poi tace così che chiusi gli occhi
dipinger possa
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| Resistenza interna,
l'anima che fonde ogni ingrediente di desiderio,
sprizzando dai suoi pori
solidificano in soffici fili rosa nella mente.
Forse non sai
di questa lana di zucchero
che avvolge i miei sogni,
nel dolce cocktail,
una
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| Ti vedo da lontano navigare
tra le stelle e i pianeti nello spazio;
io nel sogno mi sbraccio per nuotare,
mentre ascolti il mio grido ed il mio strazio.
Mi tuffo per sfuggire alla visione,
alle bombole attacco a respirare,
mi dirigo all'atollo in
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| Nell'animo amaro d' ingiustizia
per l'amore dato lottato
oltre se stessi vissuto...
solo per Amore navigato,
sopra ogni inevitabile tempesta solcato;
disprezzato dall'inganno
mentre arriso di menzogna
tradimenti cucivi nella
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Parole dette al vento,
come i rami di un albero invisibile,
ancorati al passato,
ad un futuro che brucia i sorrisi.
La ragione parla ma io non sento.
Sono una rondine, libera,
sono un pesce, fermo in un oceano soffocante
circondato da
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Quante volte mi sono
rivolto al Cielo.
Occhi bassi, cuore silente,
solo la mia mente
timidamente a Lui
si rivolge.
Non ho chiesto molto,
solo di poterla ancora
amare.
Non ho chiesto molto,
solo di poterla raggiungere
laggiù tra
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Esige questo cielo
esige il vento
come questo mio corpo
che chiede respiro
esige luce
per sconfigger le ombre
e nubi di gocce salate
per tributare il perdono
e colore
per dipingere il quadro del tempo
per adornare il vuoto
quel vuoto
che tra
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Turan |
10/10/2014 11:41 | 323 |
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| A chi serve
scrivere l'amore
cercar sinestesie
e rime per dare corpo
al segno che divide
la realtà dal sogno
Lune sovrane
di notti vagabonde
A che serve
se non si trova pace
né tormento
se tutto si esaurisce
ed il
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| Tu, vile mortale, ch'ognor t'aggiri
col corpo tuo di bruto in torbide onde
in cerca sempre d'una nuova preda
non sei degno d'esser nomato Uomo.
Il corpo senza vita d'una donna
giace riverso e ignudo sulla sabbia
ove soltanto l'onda pia del
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| Andiamo.
Lontano dalla nebbia,
dalla mestizia
e dall'inverno sempre più vicino.
Vieni con me
lieve è il cammino
e radiosa la strada
nell'incanto senza ombra dell'Appennino.
Nel chiarore delle stelle
ci attende il sentiero di
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Sferra duro colpo
il cuor ferito
nel fissare il continuo inciampo.
Vacilla la forza
il battito si arresta
all’affronto subito
e, con fioco
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Eccomi, arrivo fammi spazio in questo letto ancora freddo
gli occhi, vogliono leggerti nel buio.
Non dormire ancora,
aspettami
la luna ci sta guardando ed io
sento i suoi riflessi sul mio corpo nudo.
Si eccita alle carezze
di un pensiero di
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Dopo il supplizio di ore silenziose
che mi hai negato ogni parola
la più semplice, una sillaba una nota
dopo l’incessante ruminare dei pensieri
i pugni nella mente le ansie al cuore,
naufrago dentro la trappola dei sogni,
dopo ogni ribellione
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Ardua quest'erta di monte
rumore di passi rieccheggia,
nel qieto cantore di vita
arridono ciottoli rotolanti a valle
stanchi della stretta antica
d'una roccia madre, ormai corrosa.
Stecchi e arbusti macilenti
al mio passare divengono
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non resta più il profumo
di questo amore pallido
celato dall'ombra della sera
in quella piega amara sulla bocca
il fondo del bicchiere mostra
il vuoto che aleggia
ora che l'ultima campana
risuona il battito scandito
rintrona fin
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Quand songeras- tu à t'éveiller dans le creux de ma main?
Quand oserai- je découvrir tes doux lendemains?
Quand chercheras- tu à parcourir le livre de mon coeur?
Quand me permettrai- je de m'avancer vers toi sans peur?
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Mi sono persa
nel nulla
vana ricerca
del tuo ardito pensiero.
Agognato desio
del vivere sereno.
L'affanno mi
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| Il lungo freddo invernale
scivola lento
nel solco del raggio solare
Timido m'avvolge il tepore
Seguo la luce del sole
Freddo rimane il mio cuore
Avanzo intrepida nell'onda
di luce assoluta
sfido il suo intenso calore
S'arrossa la
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Ho spezzato un frammento al cielo
stanotte,
come specchio di vetro nero
racchiude luminosa e lucente una stella,
la guardo ed è nella scheggia
ferma nella mia mano sanguinante del tagliente vetro
ed è prigioniera della mia notte
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Dolci e tenere fanciulle,
ingenue, semplici, candide
come un soave giglio
gentile viso di madonna,
sorriso infante,
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| Voce che suona sorda
in questo tempo di follia,
dove il sentimento più bello
spesso viene gettato via.
Ti vedo donna arrancare
sempre più su sull'irto crinale,
con la zavorra che ti spreme
in generosità non hai
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| Una luna impaziente si sporge sul mare
in questa notte spogliata dalle stelle,
illuminando fiocamente i miei sogni
nella frescura di un brivido sulla pelle.
Ho vissuto in simbiosi con le tue mani
nel brusio di un'orchestra disattenta
che volava
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60 poesie pubblicate nel giorno 10/10/2014. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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