Più volte mi sono chiesto perché, nonostante le molte volte che mi sono allontanato da questo sito, sono sempre ritornato, anche se con meno enfasi e meno convincimento.
Non mi sono mai soffermato abbastanza da confezionare una risposta esauriente, ho sempre fatto spallucce e sono andato avanti per la mia strada.
Poi, poco alla volta e senza che la cercassi, la risposta è arrivata da sola: perché ho avuto modo di conoscere delle persone la cui umanità e lo spirito altruistico mi ha fatto capire che forse al di là delle centinaia di testi, più o meno poetici, ci sono delle persone (non molte per la verità) che credono ancora nei valori umani autentici come la solidarietà. Persone che nonostante i problemi che la vita dispensa loro, sono qui, assieme a noi, chiacchierano con noi, si infervorano sui temi trattati nel forum anche se, spento il PC, hanno la consapevolezza che la vita è ben altro, che ci sono persone, famiglie che soffrono e che non si possono chiudere gli occhi davanti a queste necessità.
Ora Elisabetta ci chiama a raccolta. Ci ha descritto una situazione, della quale ero parzialmente a conoscenza, che, non vi nego, mi ha commosso. Vi assicuro che avere un figlio (dico uno solo, figuriamoci quando è più d’uno) che necessità di attenzioni e cure continue è terribile, se poi questo è a rischio della vita allora è ancora più terribile, se aggiungete che le condizioni finanziarie di famiglia non permettono di assisterlo come si vorrebbe, allora è una tragedia.
Bene, questa nostra amica (che conosco come chiunque di voi solo attraverso le sue poesie) ha bisogno del nostro aiuto. E’ sempre stata presente nel sito e nulla è mai trapelato di questa sua situazione familiare, perché (come lei stessa afferma) il sito gli forniva i momenti di distrazione necessari per poter andare avanti. Abbiamo letto le sue poesie, le abbiamo commentate, ci siamo congratulati e ci siamo lasciati coinvolgere dal suo modo di emozionarci, ora forse potremmo lasciarci coinvolgere ancora una volta dalle sue emozioni, mostrando in maniera tangibile che l’apprezzamento non era solo di maniera.
(continua...)