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Le 890 poesie pubblicate in licenza Creative Commons in Ribellione
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| il prezzo da pagare
non si discute
e quanta vita con le ginocchia sbucciate
si ride per un minuto
poi è tempesta – orme di sabbia bollente -
il tempo sovversivo e terrorista
prende la mira dispensando anatemi
e fiori avvizziti
in
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| Abbandono
mi lasci perire di schiena
sotto stelle bucate dalla flebile luce
al mormorio di lampioni
nelle strade fuggite
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| Si fermeranno i battiti
nella clessidra del nostro tempo
e i riccioli del giorno cadranno
come stormi di uccelli ingannati dal vento
in quella cortesia fra leoni
nella savana del tuo silenzio
con sciami di nubi sorgerò
a masticar l’umido
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| Ho gonfi i piedi
ed il cervello vuoto,
sono andato a gettare
tutto il mio passato
nella più lontana discarica.
Un piccolo pensiero
mi ha preso per mano
e sulla via del ritorno
da lui mi lascio ammaestrare,
ed un bimbo io mi
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| Livore emana su sgualcite guance
E con rabbia schermando il cuore
Al rantolo di bieco amore
Cerca di raddolcire il suono
che sulle fredde labbra di un addio
trafisse il fiore dei suoi sogni
mentre in un mare salmastro
di una vita senza
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Di brividi e di sale
è il pensare
di tramutare il senso
in orrore.
Quel senso,
perso sulla strada
tra rovi e
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Frantumerò con le mie mani,
la statua d'argilla che con
amore avevo plasmato in
ogni parte, dandole la vita.
E le ghirlande di rose che avevo
attorcigliato intorno al suo capo,
non hanno più colore né profumo,
ora
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Languido
te ne stai tra fitte nubi
del passato,
oramai lontano
è il tempo, succube
di un trascorso tenebroso.
La tua immagine
riflessa tra schiumose onde,
si schianta sulla riva, mentre il mare
divora i frammenti rimasti, ancorati
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alla lacrima lo strappo,
il singhiozzo sempreverde cade
- Sed Lex -
non v’è porta che riapra battenti al repentino bussare,
non rientrano dallo stesso buco
i bachi del frutto
prodiga, la morte
mi trova insolvente
– In Nomine Amoris –
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Il sole non brilla più
nei tuoi occhi tristi.
Riflettono la malinconia
di quel tramonto sulla collina
che ammirammo insieme
quando ci baciammo
per l’ultima volta.
Da quel giorno il sole
non riesce più a scaldare
quella parte del
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| Tra l’amicizia e l’Amore
intercorre spesso un muro di cartone
a volte le circostanze fanno le veci della colla
e altre
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Le schegge impazzite
della mia follia
lacerano il mio spirito.
Sono ancora vivo.
Il plotone d’esecuzione
non ha ancora
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MI SENTO UNA NULLITÀ
QUANDO SCOPRO LE MISERIE UMANE
SEPOLTE SOTTO LE MACERIE
DEL PERBENISMO.
HO RIPRESO A CREDERE IN UN CRISTIANESIMO
PIÙ VICINO AI DISEREDATI,
A QUELLI A CUI LA VITA HA TOLTO TUTTO.
MI SENTO UNA
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Non credere madre
che sono solo io
a passare notti insonni
a prendere i quattro a scuola
a non andare in chiesa.
Non credere padre
che sono solo io
ad andare ai concerti di Vasco
a correre in auto
ad affollare le discoteche
ad avere sempre mal
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Miraggio disteso all’orizzonte
In linea d’ombra
d’improvviso brucia
il suo bramato scettro...
-manipolando putrido marciume
vibrante nel ventre d’infidi pensieri-.
Perversi giochi troneggiano
nella stanza del potere
estorcendo ad anime
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Ti lasci sottolineare
dai rimorsi,
ora che hai perso.
Non t’accorgi che il sentire
ombreggia e muore
sotto i colpi
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correva l'anno...
cosa distingue il bradipo dall’inetto?
animali, n’est- ce pas?
perché l’uno distrai dal gioco
testa giù a penzolare
- l’altro... a ben pensare
fai cartone dal dolore inanimato
comico- esilarante in
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Sono sull’orlo
di una crisi di nervi.
Sento il sistema nervoso vibrare
e tendersi come l’arco
in atto di scoccare la freccia.
Non credere uomo
che
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| Particelle
silenziose, incorporee
si librano nell'etere
di paesaggi metropolitani.
su innocui esseri umani,
che sprovveduti
ne colgono, nella pienezza
l'essenza malvagia
trasportata dai raggi alfa,
beta e gamma.
Tutto ciò
in nome
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| cade
come crosta da ossa già nude
la notte - vi dico - e sempre la notte cuce
meticolosamente
- suo, lo sferruzzare;
sfoga! dunque, al fare di pelle, rossa viola nera!
ch'io possa godere
nel divenire di stenti, ferocia - non
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| A te che forse un giorno leggerai
Lascio l’infinito spazio tra due righe
l’inconcludente balzo nell’universo bianco.
Il mostro, che oggi temo
Spazio e fatica e disamore lascio
nel leggero crepitio della paglia e rami secchi
Il non costruito
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EnzoL |
10/02/2014 19:17| 1694 |
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| Non avermene se
ho raccattato merda dalle lusinghe,
se, dal per sempre felici d’ ossidiana
ho scorticato principi edulcorati
di sifoni cardiaci e deviatoi.
Se
Le strade, loro amo, quasi come cielo
Manifeste, in pozzanghere fuorvianti
e fango che
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EnzoL |
09/02/2014 18:19| 1734 |
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| Nel grembo
La madre di stracci
La stringe nel petto
E non trema la piccola mano
Di pezze guarnita
Stanco il suo braccio di ghiaccio
Tendente a ricevere un soldo
Non porta rancori
La donna miseria
Di clero vestita
L'incenso spumeggia
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| Era un ragazzo come tanti
Il cuore avea pulito significante
Come i giovani i tanti
Cantava giocava rideva
Come soltanto i tanti sanno fare
Da uomo chiuse le sua labbra
Non aveva voglia di sorridere
Cantare giocare amare
Conosciuti come i
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| Sulla cima del tetto
un gallo di metallo sciupato
nero e giallo sul fianco
su una tavola di legno
una stinta bottiglia dipinta
e pioggia, pioggia
per domare un incendio
un fuoco dimenticato
da Dio e dal fato
quel gusto annacquato
quando un
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| A giudicarti piuma
affliggendo passaggi limbo
tra mani impudiche affilate
ed armi seduttive televisive.
Dimesse, al lascito bidimensionale
di un monolitico cazzo di passaggio
come gioia fiction ritrasmessa
nell’etere infinito
O leggeri passi
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EnzoL |
08/01/2014 17:57| 1662 |
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| Insiste a difesa dei cortili
l'imponente abbraccio dei miei padri.
Con gli occhi con la mente di satana vestiti
sposano dilanianti le carni tenere dei figli belli.
Scalciano affamati, sbavano, stuprano all'unisono.
Da vili imperatori, da esecutori
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| In quegli spazi felici
Vanno a spiare i cieli per uccidere
Sconfinano orizzonti non per cantare messa
L'alba si rinnova è primavera
Popoli avvinazzati marciano solenni i verdi prati in fiore
Aventi armi in pugno a muso duro con passi da
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| Di quell’erba
non rimane nulla
perché, fumare fa male
e dei gerani
e delle rose
e del domani
Nulla: solo il sospiro
che spesso coglie e toglie
l’ancora nulla a ritroso.
Tra gatti - guitti neri e merda
[marciapiedi senza
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EnzoL |
17/12/2013 19:38| 1964 |
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| Mi fumo via.
Esattamente cenere e corpo
Senza più volto né paradosso
Come tanfo e tabacco nero
sbuffato in rivoli d’aria
Mi smaltirò via; può darsi nel tempo.
Penoso in quel dire d’eterno
Fumoso passo breve e
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EnzoL |
09/12/2013 19:12| 1535 |
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890 poesie pubblicate in Creative Commons in questa categoria. In questa pagina dal n° 301 al n° 330.
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