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Le 37712 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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tu dici
il sopra è il sotto citando I King
ma cosa vuoi ne sappia
di capovolti cieli e dell’essere
"rivoltato" a un colpo di vento
erudiscimi allora e dimmi
cos’ è la verità tu che non
la ritieni un optional
io so soltanto di terra
e non ho
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| Un notturno di echi
senza rumori, la sagoma alta
è più lontana di ogni tempio
di profondità verticale
nelle pupille,
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| mi sfiora ancora
in un attimo di te
il silenzio di un dolore
abitato in noi
inquieto mare
la brezza una carezza
la
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Armoniosi pensieri gremiscono a sazietà
quei baci, quel tocco d’amore... l’incanto
empiono, dipingono d’aureo aspetto il cuore
come bagliore tra quel sogno e la realtà
Armoniche onde s’incontrano
s’affollano sulla spiaggia dei desideri
segnando
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L’estate è andata via
con l’onda spumeggiante
e il dolce suo fragrante
profumo di candor.
E verranno altre estati
a farti compagnia,
e pur la nostalgia
carezzerà il tuo cuor.
Di sabbia quei castelli
e le conchiglie ancora
saranno come
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Il mio destino
mi prepara una via,
io subito ne seguo un’altra,
navigo in cattive acque
e nasce un temporale,
mi spaventa e mi annienta,
in quella forte pioggia
c’è viva e vera la poesia
mi cerca? O si carica di me?
Io verseggiando non lo
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In attesa della vendemmia autunnale
tardiva
tanto sole tanta acqua
si aspetta il succoso
grappolo di Zibibbo
scoperto per caso
tra la Malvasia bianca e nera.
Il fragolino spinge.
Arrivano gli uomini e le donne.
Arriva la macchina
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Guarda il bosco
e trasformati in pino
che adeguato al vento
si plasma e ride
Gli aghi sfidano disarmati un cielo
dove forte è il dondolar dell’anima
come stele appesa e non tradotta
Guarda il bosco
e il suo moto ondoso
presuntuoso mare
che
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dormire abbracciati -io che non
riprendo sonno-
il tubare di colombi
sul terrazzo-
a inondarci la bianca luce
delle stelle che andranno a svanire
una mosca è il verso che mi ronza
in una sospensione lucente
sento che creando noi si viva
d’
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Non lasciarmi la mano
quando attraverseremo insieme
il sentiero che porta al sole.
Non lasciarmi la mano
quando mi rifletterò
nello specchio del tempo.
Non lasciarmi la mano
quando valicheremo insieme
la coltre di nebbia
che ci separerà per
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Pupille nel voglio
lontane dal posso
beh, io passo
e se papille infette infrangono
naturali leggi di mercato
ci provo
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Sotto le palpebre dormono gli incubi
aspettami: non sono cattivo
ma soffoco in questo mondo burattino
Stretto nel mio
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Giovane è il primo vino
che profuma la mia via,
passeggio e lo vivo
mentre ancore bolle
dell’altro più dolce.
Mi lascio incantare
da un ricordo di un sogno,
ero uomo, oppure no?
I baffi erano la stima degli altri,
così il bicchiere si riempì a
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Abiti porte chiuse
speranze taciute
libertà negate.
Sei silenzio muto
grido, vento
lacrime nascoste.
Cerchi nelle profonde tasche
chiavi per fuggire,
ascolti le rinunce vuote
abbracci taciuti,
insegui lo spazio che ti arresta
congeli la paura
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Nulla la memoria, vuoto intorno, inerte braccia
chiusi occhi, un dormire profondo liquida la mente
silenti echi giungono su sguardo assente,
su lembi di bianche lenzuola nessuna traccia
con musiche vaganti nell’etere distante
mentre il respiro lieve
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Sospesa tra l’eterno
ed il mortale
in continuo movimento
pur se immobile
trasuda lacrime
ed emana sorrisi
sospesa tra il pensiero
e la parola
muta
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Veloce è il tempo
quando sei tu a riempirlo
ed è incredibile
l’amore che ci diamo
senza toccarci
nemmeno con un dito
A raccontarlo
la gente non ci crede
tu mia dama
ed io tuo cavaliere
Ma non potremmo
esser legati così
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La sera si incendia
di colori che si abbracciano
vuole farci uscire
per vivere l’incanto
io l’ascolto
e ti prego seguimi,
lei vuol fare la festa
per tutti gli innamorati
noi non possiamo mancare,
né farla aspettare
ha invitato cielo e
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Sento forte soffiar il vento
sulla pelle d’una rovente estate
e il cuore nell’incavo di un’azzurra grotta
pulsar intenso
guizzando dall’alto di una torre antica
che respira tra fresche acque
di splendidi cristalli il mare.
S’incurvano i
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| A tredici anni più non ignoravo
che i figli nascon sol quando s’accoppia
una donna con un uomo e mesi nove
il tempo necessario per la cova.
Però già un’ esperienza avevo avuto
con una ganza molto più matura ...
Poi mi contenni, ad evitar
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| quante volte ho sceso scale
pensando a "quelle" di Montale
-ancor giovane ti senti e il braccio
non l’ hai voluto-
e quella certa luce a flettersi
sulla mia dolce indolenza
nel sentirmi chiedere che si fà
stasera
voglia non ho di uscire -ci
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| Neve, resa nero oppressivo, scende
si poggia, in raddoppiato suo peso
e il groppo, senza cedimenti, sale
cerca evasioni,
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| Pensieri senza veli
nel vento della sera,
i suoi capelli ...
accarezzano i sensi
nei silenzi infiniti
del tempo.
Appena li
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| Parole sensa sugo
dite coà e là ne i filò,
poco magre e seche
ma grasse e col dopio senso
contè par far passar ‘l tenpo,
ne le stale coasi stroe,
’l pì de le òlte mèse magnè a pian
par far vèrsere ben le réce
e po’ farghe na sganassàda
de
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| Sale perso,
in quest’aria
resa folle
in umano disegno,
è stato sparso
- gettato al vento -
troppo libero
di mano
e
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| Sentire il colore riempirti
bruciare tra le mani
sussurrare il suo profumo
perdersi nell’ anima toccando le lacrime
Chissà...
Se mai...
Spezzare il cuore
ma sapere di averlo avuto intero
Ogni fragile certezza
chiusa dentro gli
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| Ho plasmato
il cielo di cera incendiaria,
ho preso
una nuda candela,
ho cercato
una flebile fiammella,
un tuo bacio
me l’ha
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| Delicato chiusi il vano,
quando entrai col bollettino.
Era piccolo il locale, tanta gente...
e fu evento:
Torti nasi ai fazzoletti ed unanime il disgusto! ...
E fu allora che anch’io colsi
di che stampo e quali danni:
fragranti, le mie
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| Con vecchi amici, o quelli occasionali,
trattar costumo in “tu“ senza problemi.
E all’improvviso, ad ottant’anni quasi,
in timido farfuglio un po’ velato,
trovo chi mi contesta in ton pomposo:
“Questo far suo, beh, sappia, a me non
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| pilucca sillabe
la mia anima di carta
l’attraversa noetica luce
ammicca la musa
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37712 poesie pubblicate in Creative Commons in questa categoria. In questa pagina dal n° 4381 al n° 4410.
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