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Le 37735 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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| Si danno rose all'amore
ringraziando del dono
che esaudisce il desiderare
delle donne come dell'uomo.
Sugli steli portano spine
perché non è facile il bacio
costretto un poco a soffrire
il cuore correndo al traguardo.
L'amore
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Andiamo via come note rinascimentali,
liberiamoci da illusioni e piani mentali,
assaporiamo ogni carnefice tentazione
e pieghiamo le mani sul polso della creazione.
Chiudiamoci come pugni di disperazione,
sbattiamoci di ogni futura
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julia |
22/05/2015 19:34| 1515 |
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Stremato
da estenuanti dèjà vu
m’arrendo
all’inganno emozionale
asimmetria
d’un passato dimenticato
appare
tra foschie
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| E’ forse una condanna
sentire l’esigenza
d’avvicinarsi al sole.
Soffrirne la distanza
nutrendo la mancanza
come un vuoto collocato
tra polmoni, petto
e milza
che ti brucia la sostanza
e crescendo ti consuma...
Cresce il vuoto
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Spesso mi affaccio al passato
gli rido in faccia la vittoria dell'oggi
apro l'anima allo sguardo del domani
...il più imprevedibile ospite
sorrido come sorride una spiga nel solletico del vento
fra i miei quattro muri di poesia
lacrimo
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In punta di piedi mi trascino
verso le braccia dell’amore
lungo quel viottolo
laddove gli arbusti oscillano
in nenia del vento
risvegliando dolci emozioni
li distesi con lusinghe
che slittano su tutta la pelle
donando
un profumo gradevole
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Rinchiuso in un armadio senza chiavi
un furioso passato rivendicava un diritto
mai acquisito da disillusi fedeli
nella loro perenne evasione
dall’inferno terreste.
Confinato in un mobile tarlato
della desolata soffitta,
l’impolverato
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L’inesperienza
svia la rotta da seguire
acuisce la distrazione
sbaglia il senso
della
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Sento la tua mano
che mi cerchia la vita,
ma io ascolto
i battiti del mio cuore
sono impazziti
e non so tenerli a freno,
amo di te l'onda
che mi spinge
su nostri nuovi passi.
Laggiù la notte
lentamente avanza,
si carica di
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| L’hanno deciso perché sono uomini,
forti.
Hanno stabilito di coprirne una parte,
mezza.
Di giorno solo il sole può risplendere,
l’uomo.
Velate, donne come luna calante
vagine mutilate
per paura dei morsi
per paura dei passi
per
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| Io non riuscivo a scrivere un sonetto
perché l'ispirazione non veniva,
ma stavolta riesco, ci scommetto,
batto le mani e grido un alto “evviva!”
Stamani, passeggiando in un vialetto
ho incontrato fanciulla che giuliva
m'ha sorriso con
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| accerchiato da giudicanti sguardi
stritolato il Cuor langue
solo e impaurito
soffocato da putride ripicche
l'Animo abbandonato urla e piange
senza speranza
dal male imperante pugnalato
l'Io arranca incredulo e stanco
soffocato e
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| Percorse tante strade Bobi Bazlen,
in lungo e in largo, sempre alla ricerca
di nuovi libri che emozioni forti
potesser dare a mente sua curiosa.
Fu così che scoprì degli scrittori
e dei poeti forse destinati
alla dimenticanza oppure, peggio,
a
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| Ho chiesto asilo ad ogni pietra
e ad ogni ruscello acqua fresca da indossare
nelle sere che ingurgitavano il buio
c’era solo un nome
caduto in terra senza coscienza d’un futuro
raccontava significati al passante distratto
non guadagnando altro
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| I tuoi silenzi
i tuoi niente
i tuoi vuoti
che mi rendi
copiosamente
per i miei versi d’amore
quando parli invece
ti sento da lontano
racconti del tempo
oggi è bello
domani non so
come sarà quest’estate
l’inverno
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Sola le spalle alla vita, seduta s’una panchina,
il pensiero vola, l’aria dolce l’avvolge sfiora
il suo corpo, le regala olezzo odoroso d’un
tempo ribelle.
Le dita del vento carezzano lunghi capelli,
di fronte un mare incantato, sconfinato, lo
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Dunque ancora una volta mi fa guida
per lo sito infernale il buon Maestro
Virgilio che con sue latine grida
a scrivere
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Me so' 'mbriacato
'e Mare e Sole
c'â Nnapule
se sprecheno
comme se spreca
Âmmore
E Ammore
'o ssaje
ca m'ha 'nzallanuto
'e Té
facennome scurdà
ogne cautela
Mò stongo
a Te
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Respiri dall’orizzonte un sole
geometrico segno di vita
desiderio del sogno che duole
nel viver un’esistenza ambita.
Spettro di silenziosa luce
lenta dipana i contorni
d’un fiume che muore alla foce
perfetta sintassi dei giorni.
S’ambientano
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Sentir le siepi frusciare
le rose dei venti maestrali
quando falciano le stelle
nelle torbide notti lontane;
allor rimanda'l pensier mio
al nascondin mio giocoso
d'amici bambini nel solleon
di gote rosse ruggenti d'amor.
Dicono aldunque
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come tirare su
un secchio di ricordi
custoditi in fondo al tuo cuore
come riesumare
i tuoi morti
aspettarti da loro
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Eri tu la ragazzina
che vendeva gelati,
avevi un sorriso
che io credevo
fosse solo mio,
ed ero felice.
Alla festa
ti vedevo elegante
come la diva del cinema,
eri attenta a non sbagliare,
guardavi dove mettevi i tacchi
e ti facevi ancora
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Ricordo quel dolore sordo che allora non capivo,
quello sfumar di luce, nella casa dei giochi, un
tempo ricca di risate, di ninne nanne cantate.
Tapparelle serrate anche loro addolorate, silenti
le stanze in un vuoto forzato, dove l’eco dei
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Plana silenziosa nel turbinio dei momenti
calda sensazione a venire in suggello
tutto segnato col filo dei desideri
colorando il creato cogli attimi suoi più belli.
Pulsa cullando i suoi battiti
cesella carezze nel brillio ansante
ripone
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Codardo fu il colpo che
il petto mio raggiunse,
tingendomi di sangue le mani.
Così mi accascio
gridando dei Santi il nome.
Dinanzi mi si mostra il filo della vita
pronto per essere dalle Parche reciso.
Disteso sui prati affogo
nel
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Quell’ insicurezza
intima e devastante
acido muriatico
di ogni certezza.
Così la tua
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Godi ora della tua beltà non trascurare ciò
che nasconde, non lasciarti prendere dall’apparenza,
vivi ciò che resta del suo scorrere, come sole nascente
che non tramonta.
Assapora il tempo sorso dopo sorso, sarà
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Vola verso di me l'Angelo mio
e gli brilla una lacrima sul volto:
“E' venuto il momento dell'addio,
or per l'ultima volta qui ti ascolto.
Ti vedo triste, però il mio Signore
a te non può lasciarmi sempre accanto,
ci sono stato
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Essere se stessi non serve
illusori compromessi con la coscienza
dilaniano solo la mente
considerarsi utili pura utopia
buoni e sensibili pueril follia
serve veramente la bontà?
esiste l’imprescindibile lotta per vivere gioiosamente
o solo la
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Chi sono io?
Un Fausto senza la sua Bianchi
verde acqua e bianco
di quel bianco sogno che si chiama
semplicemente
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