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Le 37735 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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Raggi di luce baciavan' le fronde
ardenti fulgori, aurei riflessi
facevano d'oro gli alti cipressi
rendevan' cristalli
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Dopo una vita
che tutto è stato un dare,
di insegnare, correggere
di amare e di abbracciare
a passi lenti
attraversa la piazza,
lei, mamma, nonna,
insegnante e amministratrice
si siede, guarda e ascolta
e mi dice sotto
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Dire che Ti amo
è troppo poco
In realtà
la Tua Voce
è quasi
già un orgasmo
annunciato
senza toccarsi
Non sembra
nemmeno possibile
agli altri
che si brami assieme
nutrire un amore
privo di
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| Di me stesso non sono ingannatore,
nel tempo e nella strofa non architetto
né ingegnere, solo apprendista muratore.
Quattro mura, due piani alti, un solo tetto
se costruisco,
non è un edificio complesso.
Il manovale non lo progetta l’edificio
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| Avventura
calda la tua pelle al Sole
dea della bellezza
bagnata dall’Oceano
mi ricordo baci carezze
poi la fuga
tu tra le braccia dei miei sogni
eri solo desiderio e passione
cavalcavo il tuo io
danzavo e correvo
la vita
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I molossi decaduti scrutano dai guinzagli
le alghe e le efemere ritirarsi
dimenticando le proprie foci
nella naturale e docile vasca
di qualche slogan pubblicitario
- per le nostre voluttà animali
l'acqua è coperta dal freddo
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Scendevi, soave, scale di quarzo
eburnee chiocciole d'alabastro
dorate, fulgide come il bell'astro
ch'al vespero cielo
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| Ho tagliato le unghie
dei piedi e delle mani
di tutti e quattro gli arti
del tuo primate preferito
avevi ragione ce n’era una
leggermente appuntita
mi scava hai detto
anzi no mi punge proprio
quando mi fai piedino
sotto il piumone
forse è
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Oltre il confine
trabocca
l’Amor che tutto
comprende
inarrestabile
s’accende di
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E' polvere
la musica che si ferma sul cuore
sabbia che diventa bagnata
come peso sullo stomaco
queste lacrime che rigano le guance.
Volano ancora i passeri
ed io immobile
a camminare sulle rughe
leggo le vite
di chi non ne ha
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vita che mi mastichi
mia vita
dagli equilibri spezzati
e anse d’ombre
dove annegare il grido
difendimi
dal mio
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Nel viale della vita, ammiro il fiorire della natura,
il sorgere d’ogni mattino coi suoi splendidi colori,
il cinguettio degli uccelli, il sussurro della loro libertà,
la speranza viva in ognuno di noi... gli amori,
il romantico andare verso
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Un raggio di luce
mi penetra dentro e
brucia il mio cuore.
La mia anima vola
nel sole e un filo
d'aurora, la stringe
alla tua.
La vita è un fiume
che scorre, è un mare
che inonda la riva.
Il vento travolge
le fronde, i
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Il silenzio
lacera l’anima.
All’ombra
di un amore
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Ora, non servono le parole
hai due mani stupende
e due labbra di fuoco
ed io sono qui
si è già acceso il tramonto
le sue lenzuola sono morbidi
guardale e stenditi
nell'incanto degli incanti
io, sono solo un uomo
e tu, sei una
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| fogli bianchi reclamano
lacrime amiche
conducono la mano
desidero solo scrivere
urlare
piangere
senza dover mentire
sfogare rabbia e tutto il mio sentire
parole sbiadite prendon vita
semplici frasi con rime inciampano
sfoghi dell'anima
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Son stato vento
nella tempesta,
destriero alato
d’odio vestito.
Son stato acqua
nel mare antico,
trasparente fonte
d’un canto amico.
Son stato luce
nell’oscuro manto,
un cielo spento
d’immane pianto.
Son stato morte
nel cuore
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Prima ancora del sorgere dell'alba
mille pensieri affollan la mia mente
nel turbinio di vento, pioggia e neve,
che tra di loro tregua mai non hanno.
Ma quando il sol proietta i primi raggi
per rinverdire i monti e le vallate,
alto s'eleva dal
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Du’ commari ‘ n vena de parlà, se misero sur pianerottolo
de casa a chiacchierà,ner mentre scenneva le scale
er Sor Gustavo, come tutti li giorni, pe portà a spasso
er cane.
Por’omo – bofonchiarono le commari- drento na camera
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silenzio intorno
nell’adombrato mio cuor
dove sospiri si rincorrono
pensieri liberi s’agitano
speranze mute soccombono
il disincanto fluttua
disperato mette radici
l’Io stanco rassegnato non urla
nessuno sente
zitti restan i
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La terra dei silenzi,
la mia terra e là
dove parlano le rocce
e le aquile mute ascoltano
ci andava mio nonno
e là mi portava mio padre,
se le mie domeniche
si fanno stanche, io torno
là, vivo e rivivo
pensieri
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Ti ho sempre parlato d’amore
anche quando le nuvole
della disperazione offuscavano
le nostre anime inquiete.
Non mi stancherò mai
di urlare al vento il mio amore
anche se le mie parole
si sono trasformate in pietre.
Non mi
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| Mordo l’inquietudine
che s’affaccia invadente
ai miei silenzi.
Infima creatura
al cospetto
d’inclinazioni assurde
di
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Ora, perché domani
v'accorgerete che
nel sotterraneo dei vivi
alberga il cuore del popolo,
tra le gabbie buie
di un orgoglio espropriato.
Per le rampe di scale,
canzoni di rivolta
che si spingono nelle tremuli voci.
E piove,
parole
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Vivo di crepuscolo
e mi nutro di tenebre.
Mia bevanda é la notte.
Mi inebrio di ombre
e di stelle;
respiro il
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Leggera la tua voce
mi fa volare
sopra le storie antiche,
quelle dell'amore
e non mi aggrappo
se non a te,
so di non cadere
se a te mi stringo
e tutto è un crescere,
parole che si fanno musica
carezze che diventano
morbidi colli
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Incalza disinvolto
s'impossessa d'ogni suono, rumore e voce
avvolge persino parole strozzate in gola
ecco, ora tutt'intorno tace...
invade, logora
rapisce
muto come un soffitto
cheto come il mare dopo la tempesta
tutto spegne
tutto
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Dimmi
se posso tornare a sognare
nonostante la corona di spine
che ferisce le mie emozioni.
Dimmi
se devo aspettarti
nel cuore della notte
o devo rassegnarmi a vivere
nell'attesa del tuo ritorno?
Dimmi
se il silenzio che circonda
la
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Ancora è caduto fra noi
il vuoto silenzio e le formule
di un mago distratto, non
fanno più germogliare
i semi essiccati per mancanza
di una fonte generatrice,
ed il fuoco fatuo, non riesce
a scaldare il cuore e
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| Nel silenzio
che mi mormora dentro
ritrovo i sogni
perduti nel tempo
di brevi gioie
e dolori profondi
e oscurità d’anima
e scintillii improvvisi...
dal silenzio
che tuona e rimbomba
le mute parole
fuoriesce appena
un labile sibilo
di
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37735 poesie pubblicate in Creative Commons in questa categoria. In questa pagina dal n° 11611 al n° 11640.
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