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Respiro la notte
Le 29 poesie pubblicate sul tema "Respiro la notte "
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il giorno posso non pensarti
la notte io respiro te
nel buio siamo sommersi
maledetta notte, ma respiro te
ma se tu metafora sei
di reale carenza di luce
mai più vista nel fondo
del tunnel della notte profonda,
sempre più buio
respireremmo
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Quanto può atterrire
questo cielo bituminoso,
criptico, sospeso, tenebroso
cosparso di sporadici luccichii,
fievoli, irraggiungibili scintillii...
Il sentimento di vuoto oscuro
e la scarsità di barlumi
attivano le restanti
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| All’oscuro del tuo cammino
di foglie accartocciate
e fruscii di cartone
dormi insonne
riciclando quel poco di
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| Si fa strada la sera
calma e silenziosa
rischiarata da virgole
di luce rosata
L'azzurro si è addormentato
riposano le onde,
le barche velate di spuma
sospirano nel vento.
-In me-
l'immenso rossore
del cielo.
Sotto l'imminente
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Julie |
10/07/2016 21:42| 1351| |
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Affronto la tempesta,
in mare aperto,
mentre la strada m’avvolge di vento.
Invisibile, respiro la notte,
sotto un cielo che mi è padre,
mentre pesante il passo
accompagna, il mio andare stanco.
Vagabondo, come sentinella, attendo
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Le mani stringono
sbiadite immagini
strati di un tempo
senza più colore
e con le dita
trema il mio cuore
bagna la gota
una goccia di pianto
mentre guardo
il nero del cielo
cielo senza voce
e senza più la musica
che allora
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Lottare per niente
o per un pezzo di pane
e poi vedermi schiacciare
da un fratello o dal popolo infame.
E lottare, lottare
per una terra promessa
nel petto una croce
e pensieri blasfemi dentro la testa.
Lottare mordendo la notte
respiri affannosi
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Velata di speme
lenta scende
nel silenzio la notte,
respiro fragranza di fiori
bagnati di brezza e gocce
di rugiada.
Scia naviga
sull'onda d’un mare
apparentemente tranquillo,
solca abissi,
raccoglie brandelli di corpi
sparsi al vento.
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E conto i passi
a questa notte immensa
dannata più del vino
e della fede
confusa in questo cielo
castigato
tra luci che il mio cuore
ha cancellato.
Insieme a me
il nero si frappone
tra il vuoto ben nascosto
dietro i muri
in questa
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Sottofondo urbano
respiri e sudori inquinati
strati e distratti
la notte inoltra l'irreverso
sbiadita dai lampioni,
dominante dove dilaga
il degrado.
Magra consolazione
il sibilo ostinato
dell'algido climatizzatore
abile trasformista in
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| Nell’accorgersi che è tardi agire
per salvare il salvabile
di terre incolte e insane
senz’uscio è questa strada buia
sotto il manto del diavolo
L’asfalto scorre in silenzio
al suono dei cento all’ora
ritornando da un viaggio
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| Sul bordo di un tramonto incandescente
raccolgo briciole di perduta umanità
e già ansimo il buio
al sussulto di una notte insonne
implorando la luna
di spalancare respiro dolce d’infinito
-che nello sguardo di sfavillanti
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E se la notte è femmina
non vive in casa mia
e dato che è un mistero
avrà la fantasia
di dare un volto al cielo
che muto in quel momento
non dice una parola
nel vuoto che non sento.
E se la notte recita
la lascio
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Tremo di meraviglia
quando la notte mi
svela il senso di un
amore atteso, e mi
riporta alla pace del
giorno, che mi regala
la bellezza di una
rosa.
Sento che troverò tra
le sue braccia, dentro
i suoi gesti delicati, la
la
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In ogni luogo
respiri
l'orma di luce passata
Nell'abisso che assale
il quarto di
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E così fino all'ultimo
granello d'infinito
respira questa notte
con il suo manto
di memorie e di stelle
E a tendere il cuore
verso il volto della luna
è una sfera che conosce
ogni ombra del tempo
e torna all'orizzonte
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Tra un pensiero debole
e un’azione fragile
respiro la notte
con sogni mozzafiato
su cellule d’egoismo che
contaminano la terra
mentre piego conformi
alle incerte svolte
i miei desideri
tra sorrisi amari
e proteste vane
rammento la
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Refrigerio
di un giorno cocente
nella notte afosa
respiro accarezza corpo
sonno rilassa.
Rumoreggiano
le onde del mare
al coro delle sirene
sbrindellano melodie
nei fondali.
Lumicini accesi
al dondolio
del peschereccio,
traina
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Nel cielo sfumato
della sera
piccole ghiandaie
dalle piume blu e verdi
si scambiano richiami
-sembra un idillio-
Il cuore chiaro
come la quiete
senza la presenza
del mondo
beve
suoni e profumi
chiusi nei passi
che si affrettano
verso di
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Marial |
09/07/2016 18:22| 1278| |
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E' un'ora torbida
di sparsa nebbiolina
dove il cielo muore cupo
tra nubi rotte e fiochi bagliori
Non è ancora giorno
non è più notte fonda
Ai bordi della strada
il vento mi passa
tra i capelli
e odore di
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Quanta luce c'è, nel buio?
se ne percepisce appena, appena
nell'anima dove vive la sua notte
e grava su di lei, come fosse un immane peso da portare...
quanta luce c'è, in un buio?
è notte che respiro, ma che mi brucia i
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Non dormo
più non sogno
né la sento
cantare la sua nenia
del mattino
ma lenta e indisponente
a me vicino
con quello stare addosso
al mio respiro
si perde tra i meandri
del suo cielo
con la vaghezza avvinta
alla sventura
di
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La notte profuma
di zagara e gelsomino
ma non son queste
le essenze che respiri
nelle tue notti disperate
tra lamenti esacerbati
in attesa di clienti arrapati
su quei viali
scarsamente illuminati.
Respiri
solo angoscia e desolazione
e
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La luce del sole
non più prepotente
scende a ponente
e tra le nebbie dell’animo
impenetrabili e silenti
s’adagia
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La visione del cielo, dell’aria pura
di quell’alba fresca e cristallina
del risveglio nel mare della natura,
del vivere sorridendo al mondo ogni mattina
Tutto è circondato nell’aggrappo delle verità
nel menziono d’ogni momento... il
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Occhi senza carità di suono
e cristallina danza nei fondali,
dipinta di corallo e verde mare.
Palpebre nude e cucite
alla smisurata onda,
piangono lacrime d'assenzio.
Nessuna gioia. Nessun dolore.
Avanzano rasate sagome
nelle vene gelide
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Lentamente la notte
consuma le braci
latrati ossessivi
di cani randagi
scuotono il silenzio
riportando la mente alle ore.
Avvolta dai vapori
ancheggiando sui tacchi
sfoggi le forme acerbe e fresche
viso da bimba
invecchiato dal trucco
sgomenta
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Anna Rossi |
09/07/2016 07:39 | 1086| |
Poesia segnalata
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Ciarliera damerina
sospirosa
sei stata la mia spina
senza rosa
un bianco sporco
un po’ tendente al grigio
con mezzo volto sfatto
e impreziosito
dal tuo agitarti dentro
senza invito
e appena il giorno
si è affacciato
scialba
te ne sei
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