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♦ Marina Demelas | |
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Ai bordi del silenzio
Le 45 poesie pubblicate sul tema "Ai bordi del silenzio"
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Ai bordi del pensiero
sta il silenzio,
per cingerlo e proteggerlo,
per porgerlo,
indenne dai rumori,
al tuo giudizio.
Non farti frastornare
mentre pensi.
Se ti avvicini
ai bordi del silenzio,
rispettalo o indietreggia,
finché
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| Ti ascolto...
gelido vuoto tra le dita
alito stonato
che brama senso.
Su curve spalle
taci...
non azzardar lamento
al bordo del tempo.
Trascinami
dove il vuoto sazia,
schiacciami lì
prigioniera di ciò che amo.
Irrompi
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| Ai bordi del silenzio
dove tace il rumore
dove perde il malumore.
Segnato dal nulla
circoscritto in una culla
in cui dormire
in cui perire.
Pensando al niente
dove di nessuno
la terra è credente.
Stracciando la solitudine
insegnando a se
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| Voce che mi vive
e inseguo e aspiro
sei a pagina venti
di un piccolo libro
la parola
che mi danza nella bocca
fa
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| Fugato dell'assente clamore
dipana dal vuoto un frammento di quiete.
O spavento se è eterno silenzio.
D'altro e dall'alto di cime gelate
il fruscio delle nebbie è imperfetto,
così abbuiato.
Per lungo e al largo, oltre
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Vi son caduto dentro
raso vi camminavo
da tempo
e su quell’orlo intravisto
da trapezista mi vestivo
speme serbavo nel cuore
che quel rasentare
di aiuto mi fosse, invece con mano gentile
mi guidava a pascere il silenzio della mia anima e
nel
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| Era sull’orlo del declino
la triste fase dell’attesa.
Calpestata dal silenzio
non osò fiatare.
Però,
tornando a riva,
capii che
restavano a galla
i miei pensieri,
pur nel tacere di attimi
sotterrati al dilemma
che mi
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| Nella hall sommersa di luce ho chiuso gli occhi.
A tentoni niente mi è percepibile,
neanche mi riempissi di semi di coscienza.
Se mi avvicinassi al centro,
un varco nascosto mi porterebbe dove non vorrei.
Nel dedalo,
è esclusa
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Senza far rumore, rimugina la mente,
è un fluttuare di pensieri,
plananti, ai bordi del silenzio,
dove risuona l’eco del mio canto.
Canto di vita che mi trasporta,
con un leggero alito di vento,
in acque azzurre e distese cristalline,
ai
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| Tace,
come una gelida smorfia
caduta nel vuoto,
il tuo sguardo...
Interroga,
in un ultimo guizzo di vita,
la morte.
Avrei voluto essere ladra di stelle cadenti
per ridarti, ancora una volta,
alla vita.
Ma il cielo aveva scandito il tuo
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| Cos’è questo torpore?
Aria che non respira, graffi sull’anima
che a perfide catene l’uomo imprigiona?
Svegliatevi spiriti d’adepti
che cumulo di pochi eletti
di sentore templare v’annienta!
Afferrate quei futili monili
perché
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Del Silenzio
l'incanto del suono cercavo,
mentre assorta lontano miravo
le onde del mare smaglianti
in riflussi
danzare vicine e distanti.
Suoni senza fragore
dentro mi entravano
al bivio di ogni emozione.
Ai confini
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Prendimi per mano
conducimi alla riva
dove un’onda furtiva
mi porterà lontano
tra terre dimenticate
un aquilone vola via
seguendone la scia
approdo nell’estate
in quest’autunno ora
la carità dei rami
dona foglie di
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Non importa
se non respiro
in tiepidi cieli
se i graffi della luna
le stelle adombrano
se le parole
si perdono nel vento
come fiocchi di neve.
Se l'anima si riempie
dello stesso mio languore
profondo e continuo
se gli occhi tuoi
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Julie |
10/01/2016 18:55| 1833| |
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Impossibile dormire in questa notte nero pece
sdraiata sul dorso guardo il cielo
l’aria va e viene
in cerchi di luce.
A scatti il cuore
implora pace
e adegua il suo ritmo
ai battiti della pioggia.
Vedo alti velieri
navigare nel mare delle
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Lungo il viale delle foglie
sotto le querce antiche
sta una pietra rossa
dove sedevo a contare gli amori.
Nel silenzio del mio tempo
scivolava l'acqua nella pioggia
ma solo quel rumore
non rompeva davvero
del mondo il suo silenzio.
Poco
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| Mi dissero che l’alba
era fuggita,
da dietro la porta socchiusa
della notte.
Non era più apprezzata,
così ch’ella s’era nascosta
in un angolo, ai bordi del silenzio,
come quando chi ama
fugge per essere ritrovato.
Aveva lasciato
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Tacciono i venti
e pure la brezza
non fa giungere
la sua voce
intorno colline di bambagia
soffocano la campagna
in spogli e offuscati silenzi
mentre cala la sera
e le ombre
divorano la luce.
Addio ginestre fiorite
e fili di verde sospesi
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Marial |
10/01/2016 14:53| 1646| |
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Nel vaneggiare
in un infinito orizzonte
s'annidano amori lontani.
Vanno nella profondità dei sensi
unti da giocondi ricordi
che cancellano sospiri
tormenti dalle gioie
rimasti nei tempi.
Leggeri sormontano gli oceani
sorvolano
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Ora, la natura dorme
senza respiro, ed io la
sento qui, sul petto.
Lavacri di piogge sui
campi aridi d’inverno,
avvolti nel silenzio.
E immagino, amore, la
tua terra che stringe tra il
rosso delle rocce, l’arcobaleno.
Ora, questa fredda
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La luna
sui cartoni
come lenzuola
stese
negli angoli umidi
di ogni città.
La luna
sulle bottiglie
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Io col silenzio
gioco e mi diverto
del mondo sordo e muto
sono esperto
convinto che a non dire
una parola
il cuore si rinfranca
e si consola.
Il mio silenzio
giudica il frastuono
e definisce il verbo
un vero tuono
che tronfio dei suoi
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Vedo molti passi
alzare una brezza leggera
ma dentro lo specchio
come può esserci immagine?
Solo aldilà, parole che brillano
l'una sull'altra
vagando
per le curve di una cornice...
Dopo la Notte
com'è reale il
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A motor spento,
rumor
dirada oltre il lontano
mare,
azzurro mantello trangugia
Paure,
frastuono di bombe assordante.
Ciel ferito
piange!
Sulle ali del vento
cammino
ai bordi del silenzio,
rema pensier tacite acque,
isola cheta coglie
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La città tacita
canzonata da una notte
svestita d'incanto.
Il nero lugubre canto
sfiora al suo passo
vicoli di
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| Un giorno immoto
sotto la volta di un cielo nuvoloso
aleggia questo silenzio
peso inerte il mio corpo,
tedio, smorti bagliori.
Nel grembo della notte
nell'oscuritá funerea del buio
echeggiano torme di sogni e
qualunque cosa abbia fatto
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Al margine del tuo silenzioso addio
si nasconde più di un mio sospiro,
tanto che ogni nuovo giorno
non porterà più con sé
il fascino suo d’esser vissuto
senza lasciarsi dietro, buona parte di me
Ancor mi manca il tuo
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| Ai bordi di quella vena di follia color arcobaleno,
il respiro della sera è nudo.
Nel singhiozzo di un gufo canterino,
nel giro d' arco della notte,
l'innegabile primo attimo d'ombra trasparente
s'abbandona nella biblioteca d'anima
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Ingerisco lacrime
d’affanno
nell’attimo che fugge
e nel vuoto del mio esistere
vago all’infinito, immerso
nei colori della sera.
Intorpidito mio malgrado
dall’abulia, mi arrendo
a un mondo che va di fretta,
che non aspetta.
Introverso,
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Sembra venuto già l’inverno
sino in fondo all’anima mia
come se il mondo avesse fretta
di morire con te.
Grigio e angoscioso
è il nuovo giorno,
la pioggia punge
e le gocce sono spilli.
Galleggiano lievi come fiori
foglie secche
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45 poesie pubblicate in questo tema.
In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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