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Un grido non ascoltato dal mondo sommerso
Le 39 poesie pubblicate sul tema "Un grido non ascoltato dal mondo sommerso"
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Dove sono le armate e le trincee
tutto si è perso, travolto dalle maree
Dove sono gli ideali e gli sguardi fieri
si è ormai spenta la luce dei loro cuori battaglieri
Rimane solo un grido soffocato e poi un ombra
lì dove tutto
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Una strana casa parlante
ho incontrato sui miei passi
stamattina...
Nell'aria d'improvviso
s'alzano polifoniche
voci senza volto
all'infinito ripetute,
obliate da muri eleganti
incatenate da ferrosi legacci,
voci che non preludiano certo
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Ti trascineranno sulle note
non cancellarne il tempo
già quasi si è fermato
sassi usati scheggiati
echeggiano richiami in
confini oltre le mani spoglie
Cenere sei è cenere ritornerai
un raccontar di te
un ombra una
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Un formicaio di persone al mercato
davanti al banco dei cenci colorati,
mille voci che hanno catturato,
calze mimetiche, e olive condite.
C’è anche l’uomo che legge le carte
ma il suo tavolo viene disertato:
per conoscere il domani non
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Tante ferite adornano il mio volto
Dal tempo che passando mi ha lasciato
A te, oh cielo, affido la mia voce
E le mie urla stanche e inascoltate
Il mio cuore ramingo senza pace
Semina passi che non lascian orme
Scrivi sulle tue nuvole il mio
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| Hope abita sotto il blu come tutti
solo che il suo è qualche tono più giù.
Lui parla una lingua
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Lamento di dolore s’innalza dal mare,
onda di pensieri affoga,
nel turbinio di vento e tempesta,
si dilegua nel silenzio l’azzurro infinito,
le acque lambiscono caduche ombre.
Fiume d’anime fanno anse,
inarcate,
per attraversare tranquillamente
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Un grido dalle profondità
sommerso dalle verità
lascia il riposo all'anima
lascia il tormento
nell'ossigeno dell'acqua.
Risale in una bolla
racchiudendo speranze
di un mondo sommerso
dalla paura
di essere emerso.
Silenzi e
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| Sono il pezzente
ricco del suo cuore
la voce che non grida
ma sbravazza
il volo contenuto
all’improvviso
il bimbo appena nato
e già diviso.
Io sono il verso perso
per la strada
il sogno castigato
della mente
il sole della notte
in
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| Stracciata come carta
da buttare
bruciato con violenza
il seme dentro
il fiore della vita
è un sole spento.
Abbandonata lì
come una pezza
consunto nell’orgoglio
l’intelletto
hanno affidato il pacco
a un lercio letto.
Ed
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Immondo dolore
Là dove l’acqua
tutto inghiottisce,
il dolore nascosto
nella furia del vento,
scompare la gioia,
l’immagine consuma
l’occulto sacrificio.
Splende l’aurora
nella terra bruciata dal petrolio,
si specchia in
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No no non è il mondo sommerso
che implora che di dolore grida
la felicità la gioia l’amore paion
sol sotto la terrestre crosta
lì esser e con timor lì albergare
guerre violenze stupri cattiverie
palesemente ove guardi
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Solo, immobile,
innanzi alla tua maestà,
bieco mare,
raduno le poche amiche onde
rimaste al mio servigio:
l’ultima sfida dei remi
fu vinta dal prodigio.
Il musicare di onde lente
si frana nell’ aria del mattino,
e ti osservo, deserto
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Rattristato il cuore intravedo
causa non conosco
e intanto il corpo risponde
Verso la fine il mondo
m’appare
armonica
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Dalle viscere della terra
pianto di torpore s’erge,
respiro arranca scrutando
un ultimo raggio
davanti ai suoi occhi
là dove sotto un arido campo
di una natura rigogliosa un tempo,
Un mare sommerso di scorie penetra la vita.
Giace
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Salgo la scala dell'indifferenza
dove sdraiati a terra
si rotolano uomini abbandonati,
non rientrano nei conti dei grandi,
impossibile tenerli per mano.
Fuori,
suonano le campane del Cristo,
l'aria si riempie di festa,
pure il colle è
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Sto qui
con il mio amico
votato a farmi festa
alla stazione appeso
a questa vita pesta.
E’ lui
che mi governa
adesso va di moda
donandomi la forza
con la sua calda coda.
E vivo
e affido al cielo
i giorni miei spezzati
i danni e le
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D'improvviso compare
un velo di solitudine
che tutto ottenebra
nella notte,
nei pensieri.
Sono grida di tristezza.
Grida,
grida i miei sogni,
tienili stretti,
ora che nessuno ascolta,
ora che risuonano,
irrefrenabili,
i lamenti.
Che mi
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Dov'è?
Quella luce e la terra promessa?
Dov'è?
Smarrita negli occhi
di fragili parole
perse
in aquiloni senza vento
fra ombre senza volto
alla deriva
dell'incoscienza
dove un grido coraggioso
soffocato
fra insenature
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Sempre austera
si desta le mia angoscia
essa tra le ombre
analizza... corrode
portandomi sull'orlo dell’instabilità
dove la mia realtà
viene sbriciolata e coperta dalla nebbia
dove tutti i verbi diventano muti
mentre le
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Cieche e mute urla d'anime perse in baratri
bruciano le ferite di corpi contusi stuprati
dall'ira dell'uomo avida di poteri
occulti dall'insensatezza
tacita coscienza
si macchiano di vile contegno
come fuggire al tal sopruso?
annaspano tra
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| Nel cuore ho un bruco
no pare un buco.
Di chi la colpa
se mi riduco
a fare un passo
uno alla volta
per quella svolta
che gioca a dadi
con il destino
di un moscerino?
Il cuore è strano
no forse ariano
rabbioso aborto
figlio di un
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| Vedo persone in fila per mangiare
fuori le mense delle chiese aperte
occhi svuotati e braccia conserte
elemosinare anche la dignità
Vedo persone dormire sui cartoni
agli angoli delle periferie deserte
scialli di stelle fare da
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Nel ritmo lento che
l’alba fonde, dentro
un accordo di ombre
vibra la vita nel suo
tono minore.
Si nascondono le stelle
avverse che richiamano
dolore, tra quelle voci
sommesse di umanità
inaridita.
Nei silenzi cantano
i ruscelli una
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È tutto chiaro che tutto accade
senza speranza
ed in fondo tutto è chiaro
che le parole espresse
non immaginano dolore
ed è parlando che maschero
dispiacere a rinnovare
artifici riprovevoli
che non portano a niente
e si
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Come uomo di brevi parole
secco lungo men del normale
il suo nome- Febbraio il corto-
mai chiamarlo sei tu bisestile?
Ti darebbe dolori oppure bile
Piacendo a chi a fine mese
salta la cena senza più spese
spera mangi al prossimo quello
che
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Sei lì per strada
riverso in un angolo,
un groviglio di stracci,
non tendi nemmeno la mano
non chiedi nulla
e avresti bisogno di tutto,
hai fame, il freddo ti tormenta
più dei tuoi pensieri.
Chi sei?
Qual è la tua pena
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Mente che sol a se stessa pensa
sguardo distratto inaridito cuore
quei letti di cartone nell’inverno
erbe di un parco nella stagion
estiva povere lì sfatte povere
membra vi riposan ecco man
tremanti via via crescenti
dove un tempo di
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| Ascolto il canto
di una rondine in volo
e singhiozzi di fame
nelle urla del cielo
Lontana
è la culla del nido
Smarrita la patria
Dov'è l'anima del giorno
la preghiera della pace
l'offerta della vita?
Forse
nella
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Sbigottito,
accade che il grido,
urla al sentire gemente
di voci soffocate,
nel suo stanco lottare.
Soccombe,
al
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39 poesie pubblicate in questo tema.
In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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