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'Narciso', del Caravaggio
Le 14 poesie pubblicate sul tema "'Narciso', del Caravaggio"
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.Notte profonda,
sta il giovane Narciso
sulla sponda d'acqua,
proteso verso l'altro sè.
Schiusa la bella
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Cupo sfondo
presagio di nefanda ventura
avvolge il manto oscuro
dell'ego
Speculare immagine
deflette sentimento
in
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Nel ristagnare
di queste acque
genuflessa
mi chino a guardare
ma non vedo
la tua immagine riflessa
anima mia persa
ed Eco
condannata da Giunone
al non amar celeste
rivolgo a te le tue parole
amore
non scorgo
nel vagare che
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L'eco della tua voce
mi arriva ancora forte,
col disprezzante tono
di chi mai fu sfiorata.
Ma il mio arco e le mie frecce
non erano cupìde,
bensì a ben altri cuori
venivan destinate.
E tu, così assillante
a ripeter le mie
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Incoraggiante il riflesso,
argenteo specchio avvalora
apparente, fugace bellezza,
incarnata, dimenticando
l'impalpabile brevità
dell'attimo fuggente.
Vero splendore distingue
colui che specchiandosi,
inerme, a cuore aperto,
in
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Schiuso, fra scialli d'oscurita'
ringhianti il mio riflesso
e l'eco della sua bellezza
m'assorbe e mi trafigge
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Credevommi perfetto,
pensavo che mi’ forma il cor bramava,
più mi vedevo e più io m’esaltava
per vanità e diletto.
-
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Nulla esiste, nell’universo tela,
in drammatica assenza circostante,
stagliandosi stupore illuminato
d’impossibile
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Non acqua tra di noi
Dolce la mia mano
cerca il volto tuo,
il mio sentito ardire
attraversa la pelle mia
Non
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Oh dio me come son bello!
Se mi guardo nello specchio
è spazzata dal cervello
la paura d’esser vecchio!
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Armonia di linee
di classica mano...
come sei bello!
Gusto ogni tua dolce
sinuosa varianza,
la seguo
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Eppur mi vidi
al cielo
in riflesso al lago
e non conobbi il vero
del mio essere pregio
e non conobbi
il falso,
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Cosa di te,
se non insano
venerar te stesso,
nella disperata agonia
che Nemesi ti destinò;
e lai,
che lo spregiato
cuor d'Eco
trafitto ripete
nella cieca selva.
Invano ti cercheran
le Naiadi,
poi che di Stige
solcherai
le
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Incantato
dal proprio aspetto
per condanna inflittogli
perdutamente
s' innamorò
della sua stessa carne
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